Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1

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Estratto che ci riguarda:

L’ipotesi di un default della Grecia sembra sventata, ma lo spread sui bund non tende a ridursi. Come giudicare il rapporto rischio-rendimento?

M. P. Il problema non è più la Grecia, che non crediamo possa fallire, ma piuttosto la forza economico-politica dell’Unione Europea, che in questo caos è mancata, e l’aumento di spread e volatilità. Che potrebbero ridursi una volta che il piano di salvataggio sarà più chiaro in tempistica e modalità.
F .L. La rinegoziazione del rischio default per la Grecia è possibile, mentre ancora esiste il rischio di un’implosione dell’Euro sul lungo termine. Gli stimoli fiscali verranno meno e se non ci sarà una ripresa forte e chiara dell’economia, l’esistenza della moneta unica potrebbe essere messa in discussione. Nel passato i Paesi svalutavano in casi di questo genere.

Ma ora? Che cosa faremo se dopo la Grecia dovremo affrontare un rischio portoghese o spagnolo?

M. G. Crediamo che la Grecia offra un ritorno attraente in relazione al rischio, con uno spread di 300 puntibase sui bund, mentre secondo il nostro Fiscal Risk Index il rischio non è molto più elevato. Consideriamo la Grecia, l’Irlanda e la Svezia sottovalutati, mentre Giappone, Belgio, Australia e Paesi Bassi ci sembrano sopravvalutati. Così come riteniamo sopravvalutati la Germania e gli USA, che però non sottopesiamo per ragioni di liquidità.
 
Come al solito gli spread/bund restringono oltre metà mattinata: ora intorno a 510 pb.
In recupero di una quarantina di punti.
Un segnale forte sarà lo sfondamento sotto i 480 pb, che rappresenta il minimo dell'oscillazione compresa tra i 480 e i 600 pb entro cui si sono mossi nelle ultime due settimane.
 
Come al solito gli spread/bund restringono oltre metà mattinata: ora intorno a 510 pb.
In recupero di una quarantina di punti.
Un segnale forte sarà lo sfondamento sotto i 480 pb, che rappresenta il minimo dell'oscillazione compresa tra i 480 e i 600 pb entro cui si sono mossi nelle ultime due settimane.

Ormai da 2 Sett Siamo li,ma non miglioriamo nemmeno
 
Ormai da 2 Sett Siamo li,ma non miglioriamo nemmeno

Si sale e si scende sempre all'interno dello stesso range di oscillazione.
Quasi sicuramente sono i riferimenti di intervento delle Banche Centrali.
Ora non ci resta che attendere i dati che verranno resi noti man mano che il piano di rientro entro il deficit/Pil verrà attuato.
Più il piano funziona più gli spread tenderanno a rientrare, ed il mercato a rasserenarsi.
 
Si sale e si scende sempre all'interno dello stesso range di oscillazione.
Quasi sicuramente sono i riferimenti di intervento delle Banche Centrali.
Ora non ci resta che attendere i dati che verranno resi noti man mano che il piano di rientro entro il deficit/Pil verrà attuato.
Più il piano funziona più gli spread tenderanno a rientrare, ed il mercato a rasserenarsi.

Be x vedere qlc dato bisogna aspettare fine Agosto:)A voglia:lol:
 
Be x vedere qlc dato bisogna aspettare fine Agosto:)A voglia:lol:

Intanto vediamo cosa uscirà dal G20 in programma ai primi di giugno.
Poi a ruota i vari Ecofin.
Oltre ai dati - importantissimi - conta molto l'immagine di coesione che darà l'area della moneta unica.
I problemi di Portogallo e Spagna (sullo sfondo l'Italia) devono prendere una via risolutiva in breve tempo.
 
Crisi debito,Bini Smaghi: contagio si allarga a paesi più grandi

venerdì 28 maggio 2010 12:30



FRANCOFORTE (Reuters) - La crisi in cui versa al momento la zona euro è un segnale per il resto del mondo, dice il testo del discorso che Lorenzo Bini Smaghi terrà nell'incontro di Rabat con i leader economici di 30 paesi.
"Per usare una metafora corrente, le tensioni dell'area euro sono il 'canarino nella miniera' delle sfide che i leader mondiali dovranno affrontare", ha spiegato il membro italiano del Consiglio direttivo della Banca Centrale europea.
I mercati finanziari hanno voluto testare la capacità dei paesi di far passare le necessarie correzioni fiscali, ha aggiunto Bini Smaghi, e i problemi che stanno sfibrando le Grecia e altri paesi dell'Unione monetaria si stanno già diffondendo.
"Basta guardare gli schermi per vedere il contagio in atto", ha osservato, "non solo ad altre economie periferiche ma anche ai maggiori paesi dell'area euro e all'intero sistema finanziario".
Bini Smaghi, pur senza nominare esplicitamente il Cancelliere tedesco Angela Merkel, non ha avuto troppe esitazioni nel criticare l'atteggiamento di Berlino nei giorni più critici della crisi, affermando che "in un grande paese dell'area euro si è pensato che il sostegno dell'opinione pubblica a un'azione rapida si sarebbe potuto ottenere drammatizzando la situazione, per esempio dicendo alla gente che l'euro era in pericolo".
Quel che non si è capito, ha proseguito, è che "nel mezzo di una turbolenza finanziaria, parole del genere sono come benzina sul fuoco e il costo del pacchetto di aiuti può solo aumentare dopo dichiarazioni così drammatiche".
Le critiche del banchiere si sono rivolte anche a quanti hanno predetto il default della Grecia sul proprio debito, ribadendo che un'ipotesi del genere "non era un'opzione ammissibile" per i governi Ue, la Bce e il Fondo monetario internazionale.
 
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