Infatti, non si capisce. La maggiornaza dice che è impossibile per la Grecia risalire la china alle attuali condizioni del prestito.
Io ho una mia idea che non provo nemmeno a giustuficare, ma te la dico:
E' più conveniente per l'Europa rivedere le condizioni del prestito (passando, ad es., a 5 anni per la restituzione e a 3% per l'interesse)
che accettare che uno stato membro ristrutturi il debito, schizzando discredito su tutti.
L'uscita della Grecia non mi sembra un'opzione percorribile.[/QUOTE]
Se non condividessi quanto scrive Porcospino, non avrei impegnato il 20% del mio capitale (in periodo di triplo panico) nel Paese che ha fondato la nostra civiltà europea e non vi manterrei il 10% del capitale adesso.
La politica finanziaria è una cosa, la politica europea è un'altra. I Capi di Stato della nostra vecchia e rissosa Europa non sono banchieri, sono politici, e sanno benissimo (avendone ben studiato la storia millenaria) che non ha alcun senso proporre un'idea di Europa ai loro popoli senza la presenza della Grecia. I governanti attuali non meritano questo rispetto e questo trattamento privilegiato, ma la storia e la cultura della loro Patria, come quella romana, sono troppo ingombranti per la nostra civiltà perchè con un tratto di penna si possano freddamente cancellare chirurgicamente a tavolino per motivi di ingegneria o compatibilità finanziaria
.
Questo è quello che penso ed è questo che cercherò meglio di esporre, tra l'altro, al prossimo
meeting.
Ciao,
Giuseppe