Dopo l’Ungheria timori per la Bulgaria
09/06/2010 17.19
Alcuni economisti ritengono che l'obiettivo del Governo ungherese di mantenere il deficit al 3,8% del Pil nel 2010 sia raggiungibile. Hanno però precisato che l'Ungheria resta un Paese vulnerabile, in quanto il rapporto debito pubblico/Pil resta il piu' alto tra quelli della regione, così come i debiti verso l'estero; tuttavia l'uscita dalla recessione nel primo trimestre del 2010 è un segnale positivo sulla strada della normalizzazione. Dopo l'Ungheria, e' la volta della Bulgaria. Ieri il commissario europeo agli Affari economici e monetari ha dichiarato che i conti di Sofia sono a rischio. L'Ue invierà presto una delegazione per valutare se sono state adottate opportune metodologie e per esaminare i conti statali dello scorso anno in modo da avere una solida base di partenza per l'outlook economico del Paese.
La Grecia e' in linea con il raggiungimento del target sul deficit fissato all'8,1% del Pil per l'anno in corso; lo ha dichiarato il Ministro delle Finanze greco. Dall'ufficio nazionale di statistica si apprende che su base annuale il Pil greco e' diminuito del 2,5%, rispetto al -2,3% delle precedenti stime.
Gli spread sui Cds per i bond a 5 anni della Grecia si sono ristretti di 38 pb, attestandosi a quota 750 punti, mentre il costo per assicurare i titoli portoghesi e' diminuito di 32 pb a quota 315 punti.
In calo anche i Cds degli altri Paesi periferici: quello spagnolo e' a 255 pb (-8 punti), mentre quello irlandese si attesta a 270 pb (-13 punti).
Il Bund prosegue in calo in Europa, cedendo lo 0,39% a 129,30 pb, in linea al recupero dei principali listini azionari. Sembra migliorare il sentiment nonostante ci siano timori sull'elevato debito dei Paesi europei.
Intanto l'asta portoghese di bond a 3 e a 10 anni di questa mattina ha ricevuto risposte positive da parte degli investitori; i bid-to-cover, rispettivamente del 2,4 e dell'1,8, danno un'idea della solidità della domanda mentre, come spiega una strategist, i rendimenti sono stati inferiori rispetto a quelli sul mercato secondario prima dell'asta.
Sull'Euromot oggi si osserva che i titoli greci sono in rialzo, registrando +3,15% (scadenza nel 2024) e +2,87% (2017); sullo stesso segmento sono invece in calo i titoli spagnoli con scadenza nel 2025, i quali segnano -3,13%. Bene i titoli di
Unicredit e Morgan Stanley, rispettivamente con +2,48% (2016) e +2,20% (2013); in calo invece i titoli austriaci in scadenza nel 2025, con -2,90%.
Bene i titoli di stato italiani, in quanto i Btp sono in rialzo con +1,84% (2037) e +1,68% (2040).
(MFonline.it)
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Panoramica generale.