SINTESI-Tremonti rilancia E-bond, accoglienza fredda a Bruxelles
lunedì 6 dicembre 2010 19:13
* Su FT Tremonti e Juncker rilanciano idea bond europei
* Germania e Austria nettamente contrarie a E-bond
* Spagna e commissario Ue Rehn diplomatici su proposta
* Intervento su FT non preceduto da position paper Italia
di Francesca Landini
BRUXELLES/LONDRA, 6 dicembre (Reuters) - E' fredda la prima reazione dei colleghi dell'Eurogruppo alla proposta di emissioni di debito targate Europa, gli "E-bond", rilanciata stamane dalle colonne del Financial Times dal ministro dell'Economia italiano, Giulio Tremonti, in coppia con Jean-Claude Juncker, premier lussemburghese e presidente dell'assise dei 16 ministri delle finanze della zona euro.
Emessi da un'Agenzia europea del debito (Aed) che potrebbe essere operativa già questo mese se il Consiglio Europeo approvasse il disegno, gli E-bond sancirebbero "l'irreversibilità dell'euro" e aiuterebbero a stabilizzare i mercati inviando un messaggio forte di impegno dell'Europa a sostegno della moneta unica, dicono Tremonti e Juncker.
Secondo la proposta avanzata dall'insolito duo, gli E-bond dovrebbero puntare gradualmente a rappresentare il 40% del debito lordo dell'Unione europea e dei singoli stati membri, permettendo ai paesi della moneta unica di finanziarsi sui mercati sotto un ombrello comune.
Si tratterebbe di una nuova accelerazione rispetto al già ardito Fondo di stabilizzazione finanziaria (Efsf), impensabile solo un anno fa, che nella primavera scorsa è stato messo in piedi con l'aiuto del Fondo monetario internazionale per salvare la Grecia e che sarà utilizzato per venire in sostegno dell'Irlanda. L'Efsf si finanzierà sui mercati facendo leva sulle garanzie dei paesi dell'euro, ma il suo sostegno può essere utilizzato solo dai paesi in emergenza.
"Siamo molto, molto critici riguardo all'idea di un bond comune europeo. Non è possibile che ogni paese che, come l'Austria, ha gestito un'economia disciplinata e ha mantenuto il paese in una situazione di stabilità, debba alla fine pagare il conto", ha detto il ministro delle Finanze austriaco, Josef Proell, entrando alla riunione dell'Eurogruppo questo pomeriggio a Bruxelles.
Il ministro austriaco si trova sulla stessa linea del collega tedesco, Wolfgang Schauble, che anch'egli dalle colonne del Financial Times, stamattina spiegava che emissioni di debito congiunte richiederebbero modifiche fondamentali della struttura dei trattati Ue.
"Fino a quando la competenza sulla politica di bilancio sarà nazionale, non possiamo abbandonare gli strumenti per incentivi e sanzioni per i membri dell'eurozona, [per garantire] la disciplina nella politiche di bilancio interne", ha detto Schauble. Più tardi a Bruxelles Schauble ha detto che non si può continuare a fare proposte diverse ai mercati con il rischio di disorientarli.
Nel frattempo, fonti comunitarie riferiscono a Bruxelles, che l'intervento di Tremonti sul Financial Times non sarebbe stato preceduto dall'invio di un position paper o comunque di una proposta scritta ufficiale dell'Italia.
"La proposta italiana è quella scritta sulle pagine del Financial Times", dice una fonte europea.
Preceduta o no da un documento ufficiale, l'idea dell'E bond ha comunque riacceso il dibattito, già molto affollato, sulle misure per affrontare in modo organico la crisi del debito nella zona euro, che rischia di allargarsi ai paesi di media dimensione, mettendo a rischio la stabilità della moneta unica.
A fronte della netta posizione contraria di Austria e Germania, la Spagna è apparsa più diplomatica, come pure la Commissione.
"Tutte le possibilità devono essere esplorate, ma [la proposta di un bond comune europeo] richiederebbe una modifica dei Trattati, quindi è qualcosa che non può essere realizzata immediatamente", ha detto al suo arrivo alla riunione Eurogruppo Elena Salgado, ministro spagnolo per l'Economia e la Finanza.
Il commissario europeo per gli Affari economici e monetari Olli Rehn, ha detto si tratta di un "vecchio concetto di cui si è dibattuto nel corso dei decenni".
"Trovo l'idea attraente dal punto di vista intellettuale. Tuttavia, potrei ricordare che la Commissione ha avanzato una proposta a maggio su uno strumento comunitario per il meccanismo di stabilizzazione basato sulle garanzie dei paesi membri... per quanto posso capire è qui dove sta il dibattito", ha detto Rehn, cercando di mettere dei paletti.
"Detto questo, noi studiamo sempre molto attentamente tutte le proposte che arrivano dagli Stati membri", ha concesso.
Nella proposta di Tremonti e Juncker una conversione tra i bond esistenti e i nuovi E-bond fatta con uno sconto tanto maggiore tanto peggiore la situazione delle finanze pubbliche del paese in questione dovrebbe introdurre incentivi adeguati per evitare che i paesi scarichino le loro responsabilità in materia di finanze pubbliche sui paesi più solidi.