Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1 (33 lettori)

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Brisico

Forumer attivo
Per Niall Ferguson, docente all'Università di Harward, l'euro rischia di «disintegrarsi» se i leader dei vari paesi non trovino una comune strategia di politica fiscale.
 

Brisico

Forumer attivo
Non ci sono, però, solo Cassandre «È molto difficile immaginare uno scenario di rottura dell'euro - ha spiegato Kenneth Broux, economista di mercato senior alla Lloyds Tsb corporate markets a Londra -. L'investimento nel progetto politico è troppo elevato e il mercato del debito in Europa è oggi il più grande del mondo». Facendo sponda al governatore della Banca centrale europra, Jean-Claude Trichet che ha definito in più occasioni «assurda» l'ipotesi che anche solo uno degli attuali membri esca dall'Unione europea.
 

tommy271

Forumer storico
Per Niall Ferguson, docente all'Università di Harward, l'euro rischia di «disintegrarsi» se i leader dei vari paesi non trovino una comune strategia di politica fiscale.

Io sin'ora ho visto un rafforzamento della moneta unica, mi pare siamo intorno a 1,42 rispetto al dollaro. Non a 0,50 ...
 

tommy271

Forumer storico
AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA CHE C'E' UN AMICO IN PIU' ...

La fortunata canzone, tratta dall'omonima commedia di Garinei e Giovannini scritta nel 1973, si presta molto bene a fotografare la condizione attuale del Club Med, allargatosi ai freddi mari del Nord.

Questa settimana è stata la volta del Portogallo, dopo Irlanda e Grecia, uscita da una recente raffica di downgrade sui titoli di stato poi estesi al corporate.
Con una decisione a sorpresa, Socrates ha dato l'annuncio giovedì scorso in televisione: "Ho provato di tutto, ma in coscienza abbiamo raggiunto un momento in cui non prendere questa decisione implicherebbe rischi che il paese non si può permettere".

[ame]http://www.youtube.com/watch?v=bu5uelD5Dno&feature=related[/ame]


Probabilmente la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la recente asta dei titoli a 6/12 mesi che per essere collocati hanno dovuto pagare rendimenti molto elevati: il semestrale è andato al 5,11%. Addirittura un tasso superiore a quello che mensilmente i greci offrono tramite i bot/greek a 6 mesi, l'ultimo poco sopra il 4,7%.
La richiesta di soccorso è stata successivamente inoltrata venerdì, durante la prima sessione dei Ministri dell'Ecofin: una scelta all'ultimo minuto, forse frettolosa, dopo le insistenti risposte di diniego che lasciavano presagire uno scenario diverso.
Un ostacolo rimane comunque il fatto che l'opposizione di centrodestra aveva già bocciato i provvedimenti del Governo volti a contenere il deficit.
Con ogni probabilità il piano di rientro verrà formulato a partire dalla base del precedente piano di austerity, molto probabilmente in chiave peggiorativa per i lusitani.
Dato che la trattativa avrà come interlocutore il Governo dimissionario questo dovrà necessariamente tenere conto del parere vincolante dell'opposizione.
La difficoltà di gestione dell'operazione sarà quindi, ancora rispetto alla posizione che terrà l'opposizione.
Prima ha costretto Socrates del PS alle dimissioni e poi, se vincerà le elezioni, si troverà a gestire un programma di gran lunga più pesante rispetto a quello bocciato in Parlamento.
E' stato quindi solo un atteggiamento "tattico" per arrivare ad eliminare Socrates ed andare ad elezioni anticipate?

La cifra occorrente per il bailout sarà intorno agli 85 MLD, sarà interessante vedere però quale tasso sarà applicato ai prestiti.
L'Irlanda, nonostante le insistenti richieste, non ha ottenuto alcuno sconto rispetto invece alla Grecia che, invece, si è vista riconoscere un allentamento delle condizioni restrittive in virtù dei progressi fatti legati al "memorandum" sottoscritto: quindi un abbassamento dei tassi dell'1% e un allungamento dei termini del rimborso da tre a sette anni.

La scommessa, alla fine, sarà quella di riuscire ad isolare un eventuale contagio che possa estendersi alla Spagna tramite il sistema bancario, le cui banche sono esposte verso Lisbona per un'ottantina di miliardi.
Se la questione fosse circoscritta ai soli Grecia, Irlanda e Portogallo le garanzie messe in campo dall'EFSF dovrebbero essere più che sufficienti ad attuare un intervento risolutorio su vasta scala.
Gli unici dubbi, rispetto ai due paesi iberici, potrebbero risiedere nella veridicità dei bilanci ufficiali che potrebbero nascondere qualche cono d'ombra.
Il Portogallo, ad esempio, la scorsa settimana si è scoperto essersi dimenticato di mettere a bilancio una somma pari a 2 MLD di "aiuti" ad un istituto bancario. Forse una dimenticanza, ma il paese ha fatto ampio uso di swap in questi anni, con tutto quello che ne consegue . E gli obbligazionisti - dopo Atene - sono ben allertati.
La Grecia, su queste questioni, ci ha rimesso la testa.
Anche in Spagna qualche dubbio non manca: il sistema delle Cajas è in fase di puntellamento e ancora poco sappiamo di tanti altri Istituti minori mentre i bilanci delle Regioni Autonome potrebbero riservare sorprese.
Il problema è che queste ultime da un lato determinano la tenuta del governo Zapatero (gli autonomisti catalani) dall'altro non hanno freni sulla spesa.

E i nostri Ellenici come vanno?
La settimana è trascorsa sul solito leit motiv della ristrutturazione si/ristrutturazione no, con le smentite di rito.
Lucas Papademos, ex vicepresidente BCE, in una conferenza al Centro Studi Strategici di Washington ha riaffermato una posizione nota: " Una soluzione che veda l'haircut sui titoli non è nè auspicabile, nè necessaria".
Anche il Ministro delle Finanze Yiorgos Papaconstantinou perde parte del suo tempo a smentire ipotesi di ristrutturazione.
Soros, durante un colloquio riservato con Papandreou, ha fatto sapere che Obama sostiene la Grecia.
Anch'io non credo, al momento, ad ipotesi di haircut che non risolverebbero il problema ma lo aggraverebbero facendo poi dipendere la Grecia per un'altra decina d'anni agli organismi internazionali.
Forse solo un'iniziativa di default molto pesante (un taglio intorno al 70% del nominale) accompagnato però da un buon ritorno all'avanzo primario potrebbe giustificare un simile intervento.
Questa soluzione obbligherebbe però ad un bagno di sangue, principalmente rispetto al proprio sistema finanziario. Oltre ad avere pesanti ripercussioni sull'esposizione di banche francesi e tedesche e su tutte le dinamiche dell'area Euro.
Non credo si voglia questo, piuttosto una rimodulazione "soft" su adesione più o meno volontaria potrebbe partire da un riscadenziamento delle scadenze a partire dal 2012 spostandole in avanti di tre/cinque anni mantenendo inalterato il nominale a scadenza.
Per i grossi investitori non sarebbe un problema e la Grecia potrebbe tirare il fiato.
Per dare però una spallata al pesante debito pubblico che si avvia verso il 150% non rimane altro che un buy-back sui titoli già in mano alla BCE accompagnato da un piano di concambio con titoli EFSF.
Lo stesso Papademos, a Washington, si è sbilanciato più in avanti: " Si può anche proporre un accordo volontario per estendere la scadenza dei titoli con termini e condizioni che, di fatto, non comportano alcun cambiamento significativo del valore attuale".

Ed infine arriviamo alla nostra Tigre che prosegue a testa bassa nella scontro con la UE/BCE.
Michael Noonan ha poco tatto nel rapportarsi verso tedeschi e francesi, ed i risultati si vedono ...
In settimana Klaus Riegling dell'EFSF ha fatto sapere di essere contrario al coinvolgimento dei creditori privati senior nei processi di ristrutturazione del debito.
L'ipotesi ventilata da Dublino di far partecipare i bondisti senior non ha trovato consensi. Alla BCE le porte sono rimaste chiuse, con un Trichet piuttosto irritato.
Per tutta risposta il titolo (già delistato dal TLX) Bank of Ireland Reverse Floater XS0186652557 dopo essere sceso a 38 verso la fine di marzo, nel giro di una settimana, è arrivato a scambiare sui mercati tedeschi intorno a 60.
Nel vertice di venerdì, le posizioni di Dublino sono rimaste immutate: l'Irlanda si tiene la sua contestatissima tassa al 12,5% insieme alle condizioni di rigore della Troika senza nessuna concessione.

La settimana prossima il focus sarà tutto incentrato sul Portogallo, con uno sguardo prolungato sulla Spagna.
Da qui al 5 Giugno, data delle elezioni a Lisbona, non mancheranno gli argomenti su cui dibattere.
 
Ultima modifica:

tommy271

Forumer storico
Trichet on Greek debt: we should stick to EU/IMF plan






GODOLLO, Hungary, April 9 | Sat Apr 9, 2011 7:38am EDT

GODOLLO, Hungary, April 9 (Reuters) - The European Union and Greece should stick to the reforms plan agreed in the bailout package, European Central Bank President Jean-Claude Trichet said on Saturday when asked if the country should restucture its debt.
Asked if now would be a good time to think about restructuring, Trichet said: "On Greece, I would say we have a plan, that plan has been approved by the international community and approved by the European institutions and we apply the plan."
 

tommy271

Forumer storico
Finance ministers, ECB disagree on Greek restructuring: report






BERLIN | Sat Apr 9, 2011 7:39am EDT

BERLIN (Reuters) - Several euro zone finance ministers told ECB President Jean-Claude Trichet in a conference call last week they have doubts Greece will meet its fiscal targets and suggested Athens restructure its debt, a magazine reported on Saturday.
According to Der Spiegel magazine, several of the finance ministers said Athens would be unable to meet its fiscal targets and return to the markets for funding next year and asked if a debt restructuring for Greece would be sensible in view of the situation. But European Central Bank chief Trichet blocked the idea and said he was not willing to discuss it, Der Spiegel said.
The report, to appear on Monday, said Trichet feared that a restructuring could damage confidence in the entire euro zone and could hit banks holding Greek debt hard.
German Finance Minister Wolfgang Schaeuble viewed Trichet's concerns about capital markets to be exaggerated and not credible, Der Spiegel said.
Participating in the conference call with Trichet were key euro zone finance ministers as well as European Union Economic and Monetary Affairs Commissioner Oliver Rehn.
Der Spiegel said Rehn had told the EU Commission last week that any idea of a Greek restructuring, if it were to be required, should not be discussed in public but would simply happen at some point.
Public debate on a restructuring has been almost taboo since Athens accepted a 110 billion euro ($157 billion) bailout from the EU and International Monetary Fund nearly a year ago, and opposition to the idea remains high across the zone.
The Greek government has repeatedly ruled it out and the ECB also opposes it.
But privately, some senior euro zone government officials are acknowledging for the first time what private economists have been saying for months -- that some form of restructuring may have to happen sooner, probably in 2012.
Aid under Greece's three-year rescue package is due to flow until June 2013, but to emerge safely from its bailout, the government will have to demonstrate before then that it can tap the capital markets for long-term funding.
Athens has said it would like to resume selling longer-maturity paper later this year, or in 2012 at the latest.
Euro zone officials have shied away from discussing a Greek restructuring publicly for fear of panicking the markets. But it is now a year-and-a-half since the Greek debt crisis erupted, giving banks plenty of time to prepare for such an eventuality.
 

tommy271

Forumer storico
Germany's Schaeuble: Fear Of Euro-Zone Contagion Has Lessened




GODOLLO, Hungary -(Dow Jones)- German Finance Minister Wolfgang Schaeuble said Saturday that the risk of the euro zone's debt crisis engulfing countries beyond Greece, Ireland and Portugal has diminished significantly.
"The risk of contagion has lessened," Schaeuble said. "Not that our worries have passed, but we're on the right track."
Speaking at the same press conference after a meeting here of European finance ministers and central bankers, Bundesbank President Axel Weber defended the classification of so-called silent participations in German banks as capital in a new round of stress tests to be published in June.
"Its very clear...that state help as capital--including silent participation that comes from aid actions--counts completely as core capital fully equivalent to shareholder capital," Weber said.
Silent participations are a type of subordinated debt that German state governments have provided to some public-sector lenders known as Landesbanks. Critics argue that they are less useful than pure equity at absorbing sudden losses and therefore shouldn't count as core capital.
 

LUP1051

Guest
Le istituzioni (Bce e i governi del 17 paesi dell'Ue) rassicurano sul futuro stato di salute dell'eurozona. Ma tra investitori ed esperti si moltiplicano le Cassandre. A tal punto che secondo il 59% di un panel di 1.000 investitori, analisti ed esperti interpellati dall'agenzia Bloomberg, proprio nel giorno in cui nella cittadina svizzera di Davos si apre il World economic forum, è convinto che entro il 2016 Grecia e Irlanda andranno in default (nonostante i vari aiuti) e almeno uno dei 17 paesi avrà il benservito dall'Unione europea perché non più in grado di rispettare i paletti di appartenenza.


Plase, abbiamo già qualche cog.....lione che titola a caratteri cubitali in prima pagina: L'Europa è finita.
Non vi ci mettete anche voi.
Alla faccia del "pensare positivo" che "Zio Silvio" gli ha insegnato; poi li chiamano anche: Direttori,,,,,,:
Alla Totò: Ma mi faccia il piacere!!!!!!!!!!!

Massima infallibile: Un giorno o l'altro ,,,,la fine del mondo, verrà.
 

METHOS

Forumer storico
Germany's Schaeuble: Fear Of Euro-Zone Contagion Has Lessened




GODOLLO, Hungary -(Dow Jones)- German Finance Minister Wolfgang Schaeuble said Saturday that the risk of the euro zone's debt crisis engulfing countries beyond Greece, Ireland and Portugal has diminished significantly.
"The risk of contagion has lessened," Schaeuble said. "Not that our worries have passed, but we're on the right track."
Speaking at the same press conference after a meeting here of European finance ministers and central bankers, Bundesbank President Axel Weber defended the classification of so-called silent participations in German banks as capital in a new round of stress tests to be published in June.
"Its very clear...that state help as capital--including silent participation that comes from aid actions--counts completely as core capital fully equivalent to shareholder capital," Weber said.
Silent participations are a type of subordinated debt that German state governments have provided to some public-sector lenders known as Landesbanks. Critics argue that they are less useful than pure equity at absorbing sudden losses and therefore shouldn't count as core capital.

Se la grecia ristrutturerà è meglio non avere soldi nei tds piigs e forse anche austria, belgio e francia.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Users who are viewing this thread

Alto