Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1

Stato
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Repubblica di venerdì 8 luglio 2011, pagina 24
Grecia, stallo tra le banche creditrici si rafforza l'idea di allungare le scadenze
di Greco Andrea

Ieri a Roma riunione interlocutoria con Vittorio Grilli che riporterà insultati aBruxelles Grecia, stallo tra le banche creditrici si rafforza l'idea di allungare le scadenze Un banchiere: "Il problema non è svalutare i bond, ma non dare armi alla speculazione" ANDREA GRECO MILANO — Un'altra riunione senza la fumata bianca, ma entro qualche giorno Vittorio Grilli tirerà le fila con le istituzioni comunitarie, per definire la partecipazione dei creditori privati al secondo piano di salvataggio greco. I più grandi sottoscrittori del debito di Atene — principalmente banche tedesche e francesi — riuniti nella lobby Iif, si sono visti a Roma davanti al direttore generale del Tesoro, nella sua altra funzione di presidente del Comitato economico e finanziario europeo. Non si è riusciti a formulare una proposta alternativa a quella francese di settimana scorsa, ma sembra che entro lunedì Grilli conferirà con i suoi referenti politico-istituzionali. Non c'è tempo da sprecare, perché sui mercati le spie della pandemia finanziaria prossima ventura continuano a intensificarsi. «Ci siam o confrontati sulla partecipazione dei privati al piano, continuiamo a ragionare sui propositi già sul tavolo», ha detto uno dei presenti. Mercoledì, a Parigi, c'era stato un analogo confronto. Ieri partecipavano rappresentanti di Deutsche Bank, Bnp Paribas, Intesa Sanpaolo, ma anche assicuratori, funzionari della Bce, della Commissione e del governo di Atene. Le opzioni sul tavolo sembrano almeno un paio: la proposta francese di "alleggerire" il valore nominale delle emissioni a più breve scadenza e quella tedesca, più di respiro perché punterebbe ad allungare i termini del debito greco quotato (in tutto 340 miliardi di euro), impegnando i creditori a non vendere. Anche un misto delle due ipotesi sarebbe al vaglio. «Le banche sarebbero anche disposte a deprezzare o svalutare i bond greci— dice un banchiere vicino alla trattativa — ma a quel punto nascerebbe un problema molto più grande, perché di fatto avremmo decretato il default della Grecia. E la speculazione punterebbe contro il debito di Irlanda, Portogallo, Spagna, Italia. Ciò che si decide per Atene varrà poi per l'intero sistema». Un recente studio di Mediobanca securities ha ipotizzato un deprezzamento dei bond greci del 43%, che aggiunto alla svalutazione degli altri titoli sovrani europei (in base ai prezzi d el le loro polizze an ti d e-fault) ha stimato un complessivo impatto negativo per le banche continentali di 81 miliardi, pari al 9% del loro patrimonio tangibile. Settimana scorsa la Federazione bancaria francese aveva proposto un riassetto di parte del debito greco, proponendo ai privati di reinvestire il 70% dei proventi dei titoli in scadenza al 2014 in nuove emissioni trentennali. Ma il giudizio di Standard & Poor's ha congelato l'idea: «Il piano francese, offrendo agli obbligazionisti un valore inferiore all'originario, porterebbe probabilmente a un default», aveva detto l'agenzia di rating americana, preparandosi ad ribassare il debito diAtene a D (D per default, fallimento). La sparata di S&p aveva provocatole stizzedella CommissioneUe, che studiando il bis del salvataggio greco aveva definito «centrale» il coinvolgimento dei creditori privati «su base volontaria, per ridurre in modo sostanziale le necessità finanziarie di Atene». Del debito greco quotato ben 55 miliardi è in pancia al la fin anta francese, 34 miliardi a quella tedesca. E si ferma a 4 miliardi l'esposizione bancaria italiana.
Vittorio Grilli ***
 
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Sole 24 Ore di venerdì 8 luglio 2011, pagina 11
Riprende quota l'ipotesi di buyback del debito greco
di I.B.

La partecipazione delle banche. Nuovo incontro ieri a Roma Riprende quota l'ipotesi di buyback del debito greco I tre piani a confronto Vecchi titoli oggetto dello scambio Piano francese 70% con scadenza 2011-2014 I nuovi titoli IIE Piano IIF Nessuno scambio 30 anni Cedola fissa al 5,5% maggiorata di una cedola premio agganciata al Pil con tetto massimo al 2,5% Oppure cedola variabile maggiorata da un premio agganciato all'inflazione Condizioni speciali 30% del valore 100 dei vecchi titoli rimborsato cash ai creditori privati 50 centesimi su 70 dei nuovi titoli emessi entrano nelle casse della Grecia 20 centesimi del cash dei nuovi titoli, ogni 70 incassati, investiti in bond zero coupon AAA a 30 anni anche attraverso un veicolo Spy I nuovi titoli non posso essere rivenduti dalle banche fino al 01/01/2022 Nessun nuovo titolo Piano tedesco 100% Allungamento di 7 anni delle scadenze in essere Cedola a l 5% Riacquisto dei propri titoli di stato da parte della Grecia fino a 50 miliardi a prezzi scontati Finanziato da Ue-Fmi Con la partecipazione volontaria dei creditori privati Scambio imposto ai creditori privati Beneficio per Riduzione fino al 10% del debito in la Grecia scadenza 2011-2014 Impatto sul mercato ISTITUTI FAVOREVOLI L'opzione del riacquisto di titoli da parte di Atene è vista di buon occhio perché non fa scattare la dichiarazione di insolvenza ROMA Si allunga di giorno in giorno la lista delle opzioni sul tavolo dei creditori privati e dei politici europei per ristrutturare o rimodulare o riscadenzare i titoli del debito pubblico greco: dal roll-over alla francese al distressed exchange alla tedesca per finire al più classico buy-back. Con o senza default dichiarato dalle agenzie di rating, con o senza perdite contabili peri creditori privati, con o senza piccoli, medi e grandi benefici per i conti pubblici greci. Dopo la riunione parigina di mercoled'i, ieri è stato il turno di Roma per un incontro orgaRiduzione dello stock del debito pubblico di almeno 25 miliardi o il 20% del Pil Probabile Selective/ Restricted o debt default e distressed exchange dichiarato dalle agenzie di rating ma nessun credit event su CDS nizzato al ministero dell'Economia (per motivi logistici) dal presidente del Comitato economico e finanziario della Ue e direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli, al quale hanno partecipato banche e compagnie di assicurazione europee, il managing director dell'IIF (Institute of inter-national fmance) Charles Dalla-ra, alcuni tecnici della Bce, della Commissione europea e anche della Grecia.
Queste riunioni tecniche, che non hanno la finalità di raggiungere una decisione condivisa, servono per lo più a portare avanti un'accurata analisi dei costi e dei benefici di tutte le ipotesi allo studio, con il doppio obiettivo di garantire la sostenibilità del debito pubblico greco senza al tempo stesso mettere a rischio la solidità del sistema bancario europeo e senza provocare un fenomeno incontrollato di contagio Nessun declassamento di rating a livello di default Rinvio dei rimborsi dei titoli in scadenza Declassamento automatico di rating a default e credit event peri CDS sugli Stati europei più indebitati. Fonti vicine alla riunione di ieri hanno fatto sapere che oltre all'opzione francese del roll-over, che risolverebbe solo in minima parte il problema degli alti oneri sul debito pubblico greco (rinviando l'inevitabile taglio di almeno il 5o% dello stock del debito pubblico greco), sono state analizzate altre due formule alternative: l'operazione classica del buy-back, chele banche vedo-nodi buon occhio perché si tiene alla larga dall'evento del default e riduce automaticamente lo stock del debito pubblico greco, e la soluzione tedesca dello swap imposto ai creditori privati e quindi equivalente a un default sovrano, con vecchi titoli di stato sostituiti con nuovi bond con scadenze allungate di sette anni. Quest'ultima soluzione, stando agli esperti del settore, potrebbe consentire alle banche di non contabilizzare una perdita in base ai principi contabili IAS 39 nel caso di valore del nominale e cedola invariate nello swap: resta però il problema del default delle agenzie di rating e del credit event come trigger dei credit default swap, due effetti a catena che ancora una volta ieri il presidente della Bce Trichet ha bocciato senza appello. Lebanche europee, attraverso ltif e non solo, hanno dichiarato pubblicamente di essere pronte *** a fare la loro parte: se il coinvolgimento dei privati dovesse divenire una condizione essenziale per mandare avanti il secondo pacchetto di aiuti alla Grecia, non sarà il mondo bancario a mettere i bastoni tra le ruote all'Eurogruppo e al Fondo monetario internazionale. Ma il nodo della questione riguarda la Grecia: vale la pena innescare il default, selective o restricted, delle agenzie di rating senza risolvere il vero problema che è quello della sostenibilità del debito pubblico greco? Fino a che punto conviene mandare in tilt il mercato europeo del debito pubblico e far vacillare il sistema bancario europeo solo per comprare tempo?
I. B.
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Sole 24 Ore di venerdì 8 luglio 2011, pagina 10
Chi destabilizza i mercati? Agenzie "letali" come i politici
di Longo Morya

INCHIESTA L'impatto delle pagelle sui listini Chi destabilizza i mercati? Agenzie «letali» come i politici di Morya Longo Possiamo accusarle di ave-re sbagliato alla grande nel valutare la solidità dei mutui americani e di Lehman Brothers. Possiamo additarle per il loro perenne conflitto di interessi. Possiamo sostenere che hanno un occhio di riguardo sul debito degli Stati Uniti e molto meno savoir-faire sull'Europa Ma non possiamo accusarle di essere la principale fonte di destabilizzazione sui mercati del Vecchio continente. Dati alla mano: l'impatto dei declassamenti di rating sui titoli di Stato di Portogallo e Grecia nel 2010 e nel 2011 è stato uguale all'effetto che sugli stessi titoli di Stato hanno avuto vari comportamenti e varie dichiarazioni dei capi di Stato europei. «I1 Sole 24Ore» ha calcolato, da inizio 2010 ad oggi, l'effetto sugli spread dei titoli di Stato greci e portoghesi di ogni declassamento di rating e di ogni evento politico che ha avuto un impatto negativo sul mercato. Ebbene: mediamente Moody's e Standard & Poors, quando bocciano uno dei due Paesi, provocano un aumento dello spread di 39 punti base nel primo giorno che diventa di 33 in una settimana. I ministri o i capi di Stato, nei giorni in cui dimostrano di non saper decidere o in cui rilasciano dichiarazioni poco gradite ai mercati, hanno più o meno lo stesso impatto: gli spread si allargano di 36 punti base il primo giorno e di 43 in una settimana. Dato che il cosiddetto spread (cioè la differenza tra i rendimenti dei titoli greci o portoghesi rispetto a quelli tedeschi) è il termometro del rischio-Stato secondo i mercati, il messaggio è semplice: se il ceto politico di IL CONFRONTO La «bocciatura» di Grecia e Portogallo vale in termini di spread (36-39 punti base) quanto le avventate dichiarazioni dei governanti tutta Europa considera le agenzie di rating gli "untori" del mercato, le agenzie di rating avrebbero tutto il diritto di additare come "untore" il mondo politico europeo. Con le sue indecisioni e i suoi passi avanti e indietro, crea altrettanta incertezza tragli investitori. La speculazione, poi, fa il resto.
I signori delle pagelle Tutti concordano nel dire che Moody's e Standard & Poor's abbiano perso la loro credibilità dopo aver completamente sbagliato avalutare i mutui sub-prime americani. L'inchiesta del Congresso Usa ha messo in evidenza non solo gli errori, ma anche situazioni che potrebbero far ipotizzare il dolo. Anche su Lehman Brothers i signori delle pagelle hanno preso fischi per fiaschi: la banca era giudicata nel campo delle "singole A" (valutazione che indica affidabilità) fmo al giorno del suo fallimento. Eppure quando declassano uno Stato tutti prendono i loro giudizi per oro colato. Il motivo del loro forte impatto ogni volta che declassano Grecia o Portogallo è evidente: il mercato è ormai così teso - e inzuppato di speculazione -, che tende ad esasperare le notizie. Probabilmente si spiegano così le differenti reazioni a eventi simili in periodi diversi: quando il 16 marzo (in un periodo tranquillo) Moody's ha declassato di due voti il Portogallo, lo spread del Paese è salito di soli u punti base (o,12%), mentre quando Moody's ha fatto lo stesso il 5 luglio scorso (in una fase di nervi già tesi) lo spread si è allargato di 191 punti base in un giorno. Si potrebbe obiettare che in questo secondo caso il declassamento è stato più da- moroso. Vero. Ma comunque questa reazione dimostra che il mercato ha i nervi ora molto più tesi.
I signori della politica In ogni caso il mondo politico è altrettanto in grado di destabilizzare i mercati. Quando il 27 aprile 2011 il consigliere economico della cancelliera tedesca Angela Merkel dichiarò in un'intervista che la Grecia avrebbe dovuto ristrutturare il suo debito, lasciando intendere ancora una volta tutta la diffidenza tedesca al salvataggio, lo spread del paese ellenico salì in un giorno di 74 punti base. Quando, il 18 aprile, il partito nazionalista finlandese - contrario al salvataggio del Portogallo - vinse le elezioni, lo spread dei bond di Lisbona salirono di 21 punti base. E pochi giorni prima, il 15 aprile, due distinte interviste del ministro delle fmanze tedesco e del suo omologo greco causarono un'impennata degli spread greci di 53 punti base. Insomma: probabilmente non ci sono gli "untori" sui mercati. Tappare la bocca alle agenzie di rating, o tapparla ad alcuni esponenti del mondo politico, forse ridurrebbe le esasperazioni. Ma non risolverebbe la crisi. Per quella serve una vera e forte risposta dell'Europa. Non una caccia alle streghe.
[email protected] RIPRODUZIONE RISERVATA 1 I GIUDIZI SBAGLIATI Mutui subprime • Nel 2007 le agenzie di rating assegnavano valutazioni molto alte per i bond legati ai prestiti ad alto rischio.
Lehman Brothers • Al momento del crack, nel settembre 2008, la banca aveva ancora un rating «A».
Banche islandesi • Il dissesto arriva in Islanda: fino a poco tempo prima, le agenzie di rating avevano dato voti massimi alle banche.
Parmalat • Al momento del default aveva un giudizio BBB-.
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Sole 24 Ore di venerdì 8 luglio 2011, pagina 10
Riforma Ue in tre mosse. Inchiesta: agenzie "letali" come i politici - Ecco la riforma che spaventa le big del rating
di Davi Luca

RATING Riforma Ue in tre mosse Inchiesta agenzie «letali» come i politici di Luca Davi e Morya Longo • pagina 10 Mercati. Il giro di vite di Bruxelles per Moody's, S&P e Fitch Ecco la riforma che spaventa le big del rating Previsti la creazione di un'agenzia europea, responsabilità civile e un maggior preavviso Declassamento. La societa sarà avvertita Chi sbaglia paga. Bruxelles intende tre giorni prima della comunicazione introdurre uno standard comune IL PUNTO La Commissione Ue stringe i tempi: l'obiettivo è pubblicare la proposta subito dopo la pausa estiva Luca Davi m Sul banco degli accusati ci sono sempre loro, le Big Three anglosassoni, Standard & Poor's, Fitche Moody's. Le tre grandi agenzie di rating, i cui giudizi sembrerebbero condizionare in maniera eccessiva i mercati finanziari, sono da tempo nel mirino delle istituzioni europee, desiderose di attuare una riforma restrittiva nel settore. Una proposta regolamentare, in verità, è in consultazione da tempo. A confermarlo è stato lo stesso Commissario Ue al mercato interno, Michel Barnier, che nei giorni scorsi però ha deciso di stringere i tempi. L'obiettivo è quello di pubblicare la proposta già dopo la pausa estiva. Ma quali sono i pilastri della riforma? La Commissione starebbe lavorando a una bozza che prevede criteri più stringenti sulla produzione di giudizi relativi ai rating sovrani, maggiormente esposti, negli ultimi tempi, alle speculazioni dei mercati. Su questo fronte, l'idea è di aumentare dalle attuali 12 ore a 3 giorni il preavviso obbligatorio con cui l'agenzia è tenuta a comunicare all'emittente la variazione sul rating. Un'ipotesi di modifica che, se da una parte garantisce agli Stati di non subire a freddo i cambi di giudizio sulla bontà del proprio debito, d'altra parte viene mal vista dagli istituti perchè rischierebbe di minare l'indipendenza e la tempestività dei rating, generando così maggiore incertezza tra gli investitori. Altro punto caldo riguarda la responsabilità delle agenzie. La Commissione Ue vorrebbe introdurre uno standard europeo di responsabilità civile per le società di rating. Chi sbaglia rating, insomma, paga. Una mossa che dovrebbe evitare il ripetersi di scenari come quello del settembre 2008, quando Lehman Brothers veniva giudicata come solida (rating A) nei giorni di poco antecedenti il tracollo. Le critiche, tuttavia, anche su questo fronte, non mancano. Secondo le agenzie, contrariamente agli obiettivi dell'Ue, una riforma simile avrebbe un effetto contrario a quello desiderato. Le "tre sorelle" sarebbero infatti incentivate a emettere giudizi più restrittivi per gli emittenti di titoli di debito più rischiosi. Oppure finirebbero, più semplicemente, per ridurne il numero. Infine, cardine decisivo della riforma dovrebbe essere la creazione di una Agenzia di rating europea. Francia e Germania inverità ne parlano da tempo, a partire dai mesi più critici della crisi fmanziaria del 2008, quando il peso delle Big Three divenne troppo ingombrante. Oggi, però, i tempi sembrano essere diventati maturi L'obiezione mossa dalle agenzie, in questo caso, è che la promozione di una struttura nel Vecchio continente sarebbe interpretata come un condizionamento, verso gli investitori, a scegliere il rating "europeo" come preferibile. La pressione indebita, insomma, sarebbe troppo forte e intaccherebbe il processo di scelta verso i giudizi di maggiore qualità.
[email protected] O RIPRODUZIONE RISERVATA *** Effetto sui mercati: la politica destabilizza come le agenzie di rating Il grafico è elaborato prendendo tutti i declassamenti di rating operati da Moody's e S&P (si tratta di 14 eventi) e dieci eventi politici che hanno avuto un impatto negativo sui mercati: l'obiettivo è di calcolare l'effetto sugli spread nel primo giorno e in una settimana. Nel grafico sono evidenziati solo alcuni esempi dei 14 declassamenti e dei 10 eventi politici.
1800 1600 1400 1200 1000 800 600 400 200 Le indiscrezioni secondo cui il governo greco vuole modificare i termini degli aiuti Ue-Fmi fanno volare gli spread della Grecia.
Continua iltira e molla sugli Il premier portoghese aiuti alla Grecia. Il tedesco Socratesècostretto Weber dice che la Grecia alle dimissioni perché potrebbe aver bisogno di un il Parlamento di Lisbona salvagente più consistente. boccia il piano diausterity.
1 7 Moody's declassa la Grecia II partito nazionalista finlandese (contrario al salvataggio del Portogallo) vince le elezioni: i mmedi ata la reazione sui bond portoghesi 2011 Non si trova l'accordo per il salvataggio della Grecia. II ministro tedesco Schaeuble ribadisce che i privati incassino parte delle perdite 5 12/06/11 MI 10E1 L'ennesimo affondo di Moody'st 58 Moody's Interviene di nuovo 11 115 MI S&P declassa il Portogallo o r r 04/01 04/02 04/03 04/04 I Fonte: Elaborazione dei So1e24 Ore 04/05 04/06 04/07 04/08 r r i i t r 04/09 04/10 04/11 04/12 04 01 04/07 04/03 ***
 
Qui fra un po' è una ecatombe.... altro che TDS Greci...
Il decennale dell'Italia sta oltre il 5% sul secondario.
Quello Spagnolo se continua così tocca il 6%...
O si da un chiaro segnale di supporto ai periferici o qui viene giù tutto.
I BTP hanno raggiunto oggi il record assoluto da quando c'è l'eurozona con spread a 228 pb con il Bund sul decennale.
 
Qui fra un po' è una ecatombe.... altro che TDS Greci...
Il decennale dell'Italia sta oltre il 5% sul secondario.
Quello Spagnolo se continua così tocca il 6%...
O si da un chiaro segnale di supporto ai periferici o qui viene giù tutto.
I BTP hanno raggiunto oggi il record assoluto da quando c'è l'eurozona con spread a 228 pb con il Bund sul decennale.

Ho visto ... quasi tutto il mio portafoglio sta soffrendo.
Ritoccati alcuni minimi sugli acquisti di BTP fatti durante il post-Lehmann.
 
sicuramente il periodo di investimento e quindi di rischio è limitato, comunque per l'importo che ha investito, a meno che non sia un plurimilionario,ha giocato forte!!!!!...

Mio gettone nella Grecia 430 k euro di cui miei 270k circa 160 k euro di Leva cioè debiti con banche e parenti:eek: (ultimamente mi lascio andare ho speso un po di soldi 20k nella Corvette e 4 in ferie in "Grecia":lol:)

c'è anche da considerare che se continua questo stillicidio sui titoli piigs, la decisione sul debito greco, ( rollover, volontario?? o chissà altro....) potrebbe venir presa ben prima di settembre, e quindi anche un titolo che scade ad agosto potrebbe rientrare nel calderone....

Vai tranquillo ....tra pochissime ore Agosto è già storia ...la battaglia ci sarà da qui a Settembre ...ma non sulla scadenza di Agosto ....sarà la discussione dell'estate ...il rollaggio il buy back.....Scadenza Agosto 2011 è già il passato....;)

se non c'è certezza del domani, figuriamoci cosa ci attende ad agosto!!....:-D:-D:-D

Vedi sopra per la risposta ...il problema non è agosto è il.....DOPO AGOSTO

russia ha una regola:
la diversificazione è una grande caxxata! :eek: all-in :eek:

rinnovo i miei auguri :up:

Ancora una volta ho sbagliato con l'ALL-INN se avessi fatto 50% sia in Oevag che in Venezuela avrei fatto un 40k in più....mi riprometto la prossima volta di provarci almeno ...una volta ....con Oevag sono uscito troppo presto e ci stavano altri 25k e lo stesso il PDVSA se fossi uscito con 50% la prima volta avrei in tasca altri 3,5k euro :wall:

Come nelle fasi precedenti, se la situazione riesce ad essere ingessata ci sarà un rinvio delle decisioni. Altrimenti avremo un'accelerazione.
Questa "famosa" scadenza di agosto 2011 rientrava già da subito nella proposta di rollaggio formulata dall'IIF.
Del resto, avrebbe senso escluderla se l'accordo viene fatto prima?


Agosto... tra poche ore ripeto è già storia ....non si fanno un C.lo così per fumarsi tutto per 3,5 Miliardi di euro....i problemi sono dopo Agosto ...li vedremo a che prezzo saranno i Bonds e l'andamento generale...:D
 
Stress test, impegno governi Ue a sostegno banche bocciate-bozza

venerdì 8 luglio 2011 09:58




BRUXELLES, 8 luglio (Reuters) - Ai paesi dell'Unione monetaria sarà chiesto di impegnarsi a sostegno delle banche che non passano l'esame comunitario degli 'stress test' in caso gli istituti di credito non siano in grado di raccogliere da soli nuovo capitale nell'arco di sei mesi.
Lo si legge nella bozza di un documento Ue datato ieri, in cui si precisa che le banche 'bocciate' devono presentare un piano di capitalizzazione entro al più tardi la fine di settembre e tale programma va messo a punto al massimo nell'arco dei successici tre mesi.
In caso di ulteriore deterioramento della posizione finanziaria, gli istituti di credito verranno elencati in una 'watch list'.
"Se le banche non sono in grado di mettere in atto un piano credibile entro i tempi previsti il governo è pronto a intervenire con le misure necessarie per mantenere la stabilità finanziaria" dice il documento.
"Gli istituti il cui coefficiente 'core tier 1' sia superiore ma prossimo al benchmark di 5% nello scenario di streaa sarà soggetto a uno scrutinio prudenziale più severo, in modo da garantire non avvenga un imprevisto deterioramento nella posizione patrimoniale".
 
Stress test, impegno governi Ue a sostegno banche bocciate-bozza

venerdì 8 luglio 2011 09:58




BRUXELLES, 8 luglio (Reuters) - Ai paesi dell'Unione monetaria sarà chiesto di impegnarsi a sostegno delle banche che non passano l'esame comunitario degli 'stress test' in caso gli istituti di credito non siano in grado di raccogliere da soli nuovo capitale nell'arco di sei mesi.
Lo si legge nella bozza di un documento Ue datato ieri, in cui si precisa che le banche 'bocciate' devono presentare un piano di capitalizzazione entro al più tardi la fine di settembre e tale programma va messo a punto al massimo nell'arco dei successici tre mesi.
In caso di ulteriore deterioramento della posizione finanziaria, gli istituti di credito verranno elencati in una 'watch list'.
"Se le banche non sono in grado di mettere in atto un piano credibile entro i tempi previsti il governo è pronto a intervenire con le misure necessarie per mantenere la stabilità finanziaria" dice il documento.
"Gli istituti il cui coefficiente 'core tier 1' sia superiore ma prossimo al benchmark di 5% nello scenario di streaa sarà soggetto a uno scrutinio prudenziale più severo, in modo da garantire non avvenga un imprevisto deterioramento nella posizione patrimoniale".

Ma quando saranno questi stress test?
 
Stato
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