Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1 (13 lettori)

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PASTELLETTO

Guest
Come mai la marzo 12 è stata punita e la maggio 12 meno?
Mi aiutate a capire, per favore? :mmmm:

Perchè la marzo quota sopra 78/79, il valore dello swap (lo sconto dello swap) a cui si è sistemata subito (un mese fa) la maggio.
E' un po' come quando annunciano il prezzo di un'OPA, il valore dell'azione della società OPAta si sistema subito al prezzo annunciato.
Almeno credo.
 

ferdo

Utente Senior
Perchè la marzo quota sopra 78/79, il valore dello swap (lo sconto dello swap) a cui si è sistemata subito (un mese fa) la maggio.
E' un po' come quando annunciano il prezzo di un'OPA, il valore dell'azione della società OPAta si sistema subito al prezzo annunciato.
Almeno credo.

non penso se no avrebber fatto analogo movimento anche le altre interessate da questa non-"opa", cosa che non si è verificata
 

g.ln

Triplo Panico: comprare
Itlia-Slovacchia

Se qualcuno se lo fosse dimenticato:
Il carro resterà vuoto. L'Italia cade contro la modestissima Slovacchia chiudendo il proprio mondiale sudafricano all’ultimo posto del proprio girone.
Non riesco a dimenticarlo! Mi brucia ancora.
Buonanotte, Giuseppe
 

Imark

Forumer storico
L'accordo con i finlandesi da parte dei greci era un modo "nobile" per aiutare il governo di Helsinki ad uscire da una propria "impasse".
Forse non se ne farà più nulla, per la Grecia è indifferente.

Per quanto riguarda la contrazione di quest'anno era ormai prevedibile. Anche se andremo oltre il 4,5% rimaniamo tuttavia entro il percorso del Memorandum.
Ci vorrà qualche anno in più per rimettere in piedi la baracca? Non è la fine del mondo ...

Tommy, hai contato gli anni di recessione che si è fatta la Grecia ? Le stime dicono che il prossimo sarà il quarto ...

Domanda delle cento pistole: quanti paesi a regime democratico si sono fatti 4 anni consecutivi di recessione senza defaultare negli anni a partire dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi ? ;)
 

giub

New Membro
Tommy, hai contato gli anni di recessione che si è fatta la Grecia ? Le stime dicono che il prossimo sarà il quarto ...

Domanda delle cento pistole: quanti paesi a regime democratico si sono fatti 4 anni consecutivi di recessione senza defaultare negli anni a partire dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi ? ;)


In questi casi, ovvero di prolungata recessione, si parla depressione. Ci sono stati casi molto pesanti di recessioni prolungate. Senza andare lontano, la Finlandia attorno il 1989–1994, o lontano la Nuova Zelanda. Anche la oggi "mitica" Svizzera ha una storia di prolungate recessioni.....per non parlare degli ex sovietici il cui PIL è calato di quasi il 50% a seguito della fine del comunismo. In effetti la Grecia sta uscendo da una situazione di controllo politico dell'economia simile a quella.... Ma dei ex-comunisti alcuni hanno fatto defualt (altrimenti avrei incluso Brasile, Cile e Messico...e ovviamente l'Argentina).

Comunque si posso trovare tantissime altre situazioni uniche, passate e presenti. Per i più disparati stati e situazioni. Ciò non implica un nesso causale e nemmeno implicazioni previsionali. La probabilità di default è del 20% per un Ca e 17% per un CC secondo le agenzie di rating. Ciò non toglie che anche a mio parere la Grecia sia in una situazione molto pesante, e senza piano Marshall a mio parere non ne esce. E i dati economici recenti congiuntamente alla situazione politica (in particola quello che ha detto ieri la Merkel) non fanno certamente pensare al meglio....
 
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tommy271

Forumer storico
Tommy, hai contato gli anni di recessione che si è fatta la Grecia ? Le stime dicono che il prossimo sarà il quarto ...

Domanda delle cento pistole: quanti paesi a regime democratico si sono fatti 4 anni consecutivi di recessione senza defaultare negli anni a partire dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi ? ;)

Li ho contati, eccome ...
Proprio per questo ritengo che abbiano raschiato il barile, non possiamo restare in recessione eterna.

Il prossimo anno rischiamo pure un aggravamento della congiuntura internazionale, nonostante ciò le ultime revisioni ci danno ancora un primo avanzo primario allo 0,6%.

La situazione permane difficile, confido sullo swap e sul ritorno ad un periodo di tassi di interesse bassi.
Già ora la Grecia si finanzia bene, ma la prospettiva di avere ancora qualche anno con tassi sostenibili è ancora più incoraggiante.

Come uscirne?
Non c'è dubbio che senza un intervento forte di capitali dall'estero la Grecia faticherà non poco nella spirale recessiva.
Le privatizzazioni potrebbero essere un'occasione per attrarre capitali, senza spolpare il paese. Certamente sarà un afflusso di denaro fresco.
L'Europa può fare qualcosa di più?
Il "Piano Marshall", sintetizzato a grandi linee nel piano di luglio, è già un primo passo in avanti.

Ma il punto importante saranno le prossime tranche che arriveranno dalla Troika.
Sino a questo momento sono servite per rimborsare scadenze ed evitare il default al paese.
Ma più avanti a cosa servirà questo mare di liquidità se la maggior parte delle scadenze sino al 2024 verranno rimandate al 2041?
Possono servire ad operazioni di sviluppo ed abbattimento del debito oppure la Grecia potrà fare tranquillamente a meno del cappio al collo ad ogni giro trimestrale?
 

tommy271

Forumer storico
Situazione sempre al limite per gli spread ellenici che scontano un appesantimento della discussione dopo le ottime decisioni prese al vertice di luglio che ora dovranno essere tradotte nella pratica nel mese di settembre.

Ci sarebbe anche da valutare il peso dei movimenti speculativi ( o di intervento di sostegno) intorno ai periferici.
Vediamo tutti la dinamica spread/CDS.
Molto "ballerini" i titoli Irish che negli ultimi giorni fanno escursioni di movimento piuttosto ampi, giustificabili forse dalla quantità di volumi in gioco.
I "latini" rimangono stabili nelle loro difficoltà pur in presenza di spinte verso l'allargamento.
La partita si giocherà tutta in vista delle massicce aste di settembre.

Grecia 1448 pb. (1427)
Portogallo 864 pb. (853)
Irlanda 750 pb. (802)
Spagna 287 pb. (293)
Italia 285 pb. (288)
Belgio 179 pb. (179)
 

tommy271

Forumer storico
An opportunity to improve energy policy





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By Alexandros Petersen *

The new energy law, coming into effect this month, is a step in the right direction in revitalizing the Greek economy. It will harmonize national energy policies with European Union-wide directives and bring Greece on a par with many of its European neighbors by encouraging greater private investment in the energy sector. But it also presents an opportunity to make an important strategic shift when it comes to the country’s energy geopolitics. In short, the time has come for Greece to be a dynamic player in the quest to bolster European energy security through the Southern Energy Corridor.

While it has been high on Europe’s energy and foreign policy agenda for a long time, the disastrous events at Japan’s Fukushima nuclear power plant this year have catapulted the Southern Energy Corridor to the top of the priority list. Without a European “nuclear renaissance” on the cards, the need for alternative routes to alternative sources of natural gas in Europe’s neighborhood is all the more acute. This need is only compounded by increasing European skepticism about the environmental sustainability of intra-EU shale gas development.

Thus, the almost mythical Nabucco natural gas pipeline project is back on Brussels’s map. It would snake from Austria to eastern Turkey, connecting to other theoretical pipelines that would fill it with gas from Turkmenistan and Iraq. However, it would not pass through Greece, and is predicated on volumes of gas that are not necessarily available and have certainly not been promised to any European consumers.

Greek companies and the current and previous governments in Athens have been wise so far in cultivating a relationship with Azerbaijan, the one alternative gas producer that has promised 10 billion cubic meters a year will go to Europe. But, unfortunately, they have boxed themselves in when it comes to transit of that gas through and beyond Greek territory.

Beyond Nabucco, the two more realistic Southern Energy Corridor projects on the drawing board are TAP, the Trans-Adriatic Pipeline, and IGI, Interconnector Greece-Italy. On the face of it, these two look very similar, but upon closer inspection we find that although their capacities are comparable (TAP at 10 bcm and IGI at 8-10 bcm), TAP holds the option of expanding to 20 bcm should more gas become available. TAP would also pass through Albania, instead of going straight to Italy, potentially opening up markets in the Western Balkans and farther north.

Increasingly, the smart bet in the industry is that TAP will get the nod from the Shah Deniz consortium that controls the 10 bcm of gas in Azerbaijan. This is mainly because, unlike Nabucco and IGI, TAP would be project financed by its three strong shareholders (EGL, E.ON Ruhrgas and Statoil). It also doesn’t hurt that Norway’s Statoil also has a large share in the Shah Deniz consortium.

Greece’s hitherto national gas company DEPA, and its pipeline operator subsidiary DESFA, is a shareholder in IGI, however. This has hindered Athens’s ability to play one project against the other and ultimately end up supporting (and investing in) that which will be favored by the holders of the gas. But with the new energy law, this could all change. The partial privatization and unbundling of DEPA and DESFA should allow for new investors to seek out new opportunities, including hedging their bets against commitment to a pipeline that may never be built. The powers of the Regulatory Authority for Energy will also be strengthened, hopefully allowing for decisions to be based more on commercial rather than political considerations.

The pipeline politics surrounding the Southern Energy Corridor are still fluid, but the all-important holders of the gas are set to make their preference clear before the end of the year. The new energy law, rushed through Parliament, is fortuitous in that it can allow Greece the flexibility to end up with the right project. Here’s hoping that private investors will see the light where successive governments did not.


* Alexandros Petersen is adviser to the European Energy Security Initiative at the Woodrow Wilson International Center for Scholars in Washington DC.

ekathimerini.com , Friday August 19, 2011 (18:17)
 
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