Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1 (27 lettori)

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

tommy271

Forumer storico
BERLINO SMETTERA' MAI DI VENDERE ARMI ALLA GRECIA?



A livello mondiale, la Germania è il terzo paese esportatore di armi; viene subito dietro a Stati Uniti e Russia. Un dato, questo, degno di fede in quanto riportato dal Sipri, l’Istituto svedese degli studi strategici.
Quello che il rapporto del Sipri non mette in evidenza ma che invece viene riportato con ampio spazio sull’edizione odierna della Süddeutsche Zeitung è il fatto che fra i suoi clienti più importanti la Germania annovera la Turchia (paese che Berlino continuerebbe a vedere volentieri fuori dall’Unione europea) e la Grecia (paese che Berlino non è molto d’accordo di aiutare finanziariamente ad uscire dalla crisi economica).
Un fattore di rischio questi due clienti, scrive il quotidiano germanico, in quanto Grecia e Turchia da tempo stanno procedendo al riarmo dei rispettivi arsenali; una corsa agli armamenti alle porte dell’Unione europea per una disputa riguardante le acque territoriali e lo spazio aereo.
Visto che uno dei suoi Stati membri più influenti rifornisce Turchia e Grecia di armi, l’Unione europea dovrebbe dar prova di iniziativa ed intervenire per una risoluzione pacifica della disputa, coinvolgendo magari le Nazioni Unite e portando i rappresentanti dei governi di Ankara ed Atene di fronte alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja, che per l’appunto è il principale organo di giustizia dell’Onu.
In questo modo, oltre a scongiurare una guerriglia fra questi due paesi, il primo ministro greco Papandreou verrebbe incoraggiato a risanare il debito del paese anche attraverso la riduzione delle spese belliche.
Ovviamente in questo modo la Germania produrrebbe e venderebbe meno armi, il che porterebbe ad un aumento dei disoccupati tedeschi. Il che fa presumere che alla situazione attuale non verrà apportata nessuna modifica e che l’Unione europea continuerà a procedere imperterrita lungo il suo cammino costellato di pesanti anacronismi.


(Ticinolibero.ch)
 

ilfolignate

Forumer storico
BERLINO SMETTERA' MAI DI VENDERE ARMI ALLA GRECIA?



A livello mondiale, la Germania è il terzo paese esportatore di armi; viene subito dietro a Stati Uniti e Russia. Un dato, questo, degno di fede in quanto riportato dal Sipri, l’Istituto svedese degli studi strategici.
Quello che il rapporto del Sipri non mette in evidenza ma che invece viene riportato con ampio spazio sull’edizione odierna della Süddeutsche Zeitung è il fatto che fra i suoi clienti più importanti la Germania annovera la Turchia (paese che Berlino continuerebbe a vedere volentieri fuori dall’Unione europea) e la Grecia (paese che Berlino non è molto d’accordo di aiutare finanziariamente ad uscire dalla crisi economica).
Un fattore di rischio questi due clienti, scrive il quotidiano germanico, in quanto Grecia e Turchia da tempo stanno procedendo al riarmo dei rispettivi arsenali; una corsa agli armamenti alle porte dell’Unione europea per una disputa riguardante le acque territoriali e lo spazio aereo.
Visto che uno dei suoi Stati membri più influenti rifornisce Turchia e Grecia di armi, l’Unione europea dovrebbe dar prova di iniziativa ed intervenire per una risoluzione pacifica della disputa, coinvolgendo magari le Nazioni Unite e portando i rappresentanti dei governi di Ankara ed Atene di fronte alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja, che per l’appunto è il principale organo di giustizia dell’Onu.
In questo modo, oltre a scongiurare una guerriglia fra questi due paesi, il primo ministro greco Papandreou verrebbe incoraggiato a risanare il debito del paese anche attraverso la riduzione delle spese belliche.
Ovviamente in questo modo la Germania produrrebbe e venderebbe meno armi, il che porterebbe ad un aumento dei disoccupati tedeschi. Il che fa presumere che alla situazione attuale non verrà apportata nessuna modifica e che l’Unione europea continuerà a procedere imperterrita lungo il suo cammino costellato di pesanti anacronismi.


(Ticinolibero.ch)



Siiii come no!!!!
 

Allegati

  • pinocchio.gif
    pinocchio.gif
    463 bytes · Visite: 241

tommy271

Forumer storico
ECOFIN: Tremonti, assurdo pagare Fmi senza utilizzarlo


BRUXELLES (MF-DJ)-L'Italia lascia la porta aperta ad un eventuale intervento del Fondo monetario internazionale in Grecia.
E' quanto emerso durante la conferenza stampa del ministro dell'Economia Giulio Tremonti al termine del vertice Ecofin.
Tremonti ha dichiarato che al governo italiano "va bene tutto" per il salvataggio della Grecia, ma ha sottolineato che l'assurdita' del rapporto tra Fmi ed Europa.
"Ha senso che l' Europa, unita dal problema della Grecia, resti divisa nella sua rappresentanza al fondo, di cui siamo i maggiori azionisti", "ma gli unici che non lo usano? E' una polizza d'assicurazione che paghiamo a tutti tranne a noi stessi". Solo in un Paese senza strutture di supporto, da "hic sunt leones" come l'ha definito Tremonti, il Fmi "puo' fare quello che vuole", sottointendendo che in Grecia l'intervento dell'istituto di Washington sarebbe soggetto alle regole dell'area euro.
Tremonti ha poi precisato che con l'Eurogruppo di ieri si sono definite le modalita' tecniche e politiche di un eventuale intervento in supporto alla Grecia. Il ministro ha confermato che il collega ellenico Georgios Papaconstatinou "e' entrato nello spirito della discussione" ed ha accettato il rinvio della decisione finale al prossimo Consiglio europeo del 25 marzo.
Il titolare del dicastero dell'Economia ha aggiunto che la discussione di ieri e' stata di natura tecnica e che restano ancora molte alternative d'intervento. Per quanto riguarda un eventuale aiuto italiano, Tremonti ha dichiarato che Roma non ha ancora fatto una scelta cosi' come nessun altro Paese. "L'Italia e' per la soluzione piu' europea e coordinata possibile", ha detto il ministro.





 

tommy271

Forumer storico
Grecia, S&P termina indagine su downgrade e conferma rating

martedì 16 marzo 2010 16:19


ATENE, 16 marzo (Reuters) - S&P ha confermato il proprio rating sulla Grecia a "BBB+/A-2" e concluso l'indagine per verificare i presupposti di un possibile downgrade, spiegando che le recenti misure di riduzione del debito adottate da Atene sostengono l'attuale giudizio.
S&P ha però sottolineato che l'outlook resta negativo, indicando che un downgrade sul lungo termine è ancora possibile.
"Nonostante i nuovi provvedimenti, pensiamo che sarà difficile per la Grecia seguire il percorso di consolidamento pianificato, riducendo il proprio deficit al 5,6% nel 2011 e al 2,8 nel 2012, se non adotterà nuove misure nei prossimi anni" ha scritto S&P in una nota.
 

tommy271

Forumer storico
Euro-16: Bini Smaghi, difendere valuta e piu' coesione tra Paesi


MILANO (MF-DJ)--L'area euro necessita di un meccanismo finanziario in grado di difendere la moneta unica dagli attacchi delle altre valute e di creare maggiore coesione tra gli Stati membri, sulla linea di cio' che accade in Usa.
Lo ha reso noto il membro esecutivo del Board della Bce, Lorenzo Bini Smaghi, aggiungendo che i Ministri delle Finanze europei hanno fallito nell'implementazione del patto di Stabilita' e Crescita.
"Sapete che la California e' in una situazione peggiore rispetto alla Grecia, con gli spread che sono addirittura piu' alti. Nonostante cio', i problemi del Paese sono meno contagiosi" e l'amministrazione federale non permettera' mai alla California di fallire, ha proseguito Bini Smaghi, aggiungendo che cio' non sta accadendo in Europa, dove non si raggiunge un accordo per salvare la Grecia.
 

tommy271

Forumer storico
Grecia, Italia attendista, ragiona anche su Fmi-Tremonti

martedì 16 marzo 2010 16:43


(aggiunge dichiarazioni ministro su Fmi, Fme)


BRUXELLES, 16 marzo (Reuters) - L'Italia aspetterà la formulazione finale dello schema di sostegno finanziario per la Grecia per decidere in merito alla propria partecipazione a un'eventuale iniziativa di sostegno. Lo ha detto il ministro dell'Economia italiano Giulio Tremonti, sottolineando che la decisione finale sullo schema da utilizzare spetta ai capi di Stato e di governo.
"Noi aspettiamo la formulazione finale poi decideremo... la nostra preferenza è per la soluzione più europea e più coordinata a livello Ue", ha detto il ministro parlando delle modalità tecniche sul tavolo per sostenere eventualmente Atene.
Tremonti ha aggiunto riguardo alla partecipazione degli altri paesi europei "non penso che nessun paese abbia fatto una scelta finale".
Tremonti e il direttore generale del Tesoro Vittorio Grilli hanno detto che il lavoro svolto dall'Eurogruppo è stato soprattutto tecnico "si sono affinate le varie ipotesi [di sostegno alla Grecia], si sono visti i pro e i contro delle diverse opzioni".
Ieri sera il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker ha detto che l'ipotesi di concedere garanzie ad Atene è passata in secondo piano, dando corpo all'attesa che un eventuale aiuto potrebbe arrivare attraverso prestiti bilaterali concessi dai paesi europei ad Atene in caso di richiesta.
In un comunicato i ministri della zona euro annunciavano ieri di aver trovato un accordo sulle "modalità tecniche" che permettano di dispiegare velocemente un sostegno per la Grecia, se diventasse necessario.
I ministri europei hanno anche dato l'appoggio alle misure di austerità aggiuntive varate da Atene per ridurre il deficit all'8,7% del Pil entro fine anno.



INVESTIMENTO EUROPA IN FMI HA RENDIMENTO BASSO
In un quadro europeo dai contorni ancora poco chiari, Tremonti ha sottolineato in conferenza stampa le ombre, più che i punti di contatto emersi dalla discussione di ieri sera e di oggi.
In particolare il ministro italiano ha ragionato anche sul ricorso al Fondo monetario internazionale per sostenere la Grecia, riaprendo un dibattito sia sulle modalità della rappresentanza dell'Europa nel Fondo sia sulla possibilità di creare un'istituzione simile all'Fmi in chiave europea.
"Se l'Europa è forte perchè non ricorrere al Fondo monetario internazionale?" si è chiesto Tremonti.
Riguardo al ruolo delll'Fmi nel porsi come un'assicurazione finanziaria a sostegno dei paesi che incorrono in crisi debitorie, Tremonti ha detto ai giornalisti che escludere un ricorso della Grecia a Washington "è come stipulare un'assicurazione, ma non usarla per sè stessi". "E' una cosa un po' sbagliata".
L'Italia, però, non intende portare avanti una proposta autonoma, quanto piuttosto seguire la soluzione di consenso che emergerà in sede europea.
Tremonti, poi, ha messo in dubbio anche l'attuale sistema di rappresentanza dell'Europa nell'organismo di Washington, che prevede seggi e constituency divise per i maggiori paesi europei, con una frammentazione del potere e della capacità europea di incidere nelle decisioni prese a Washington.
"L'investimento europeo al Fondo monetario internazionale ha un rendimento molto basso", ha detto.
Nell'ambito di questa riflessione Tremonti non ha scartato l'idea che si possa costituire un omologo europeo dell'Fmi, ma ha aggiunto che la proposta avanzata dal ministro delle Finanze tedesco non è mai arrivata formalmente al tavolo dei partner Ue.



DISCUSSIONE SU HEDGE FUND RIMANDATA
Da ultimo il ministro italiano ha preso atto che la discussione sulla bozza di direttiva per regolamentare gli hedge fund è slittata, ma ha detto che su questo tema i lavori tnon si fermeranno. L'Italia si è schierata con Francia e Germania su questo argomento per vincere le resistenze britanniche contro una maggiore regolamentazione.
L'obiettivo della presidenza spagnola che ha ritirato l'argomento dall'agenda di oggi per cercare di ottenere una maggiore coesione sulla bozza di direttiva è quello di raggiungere un accordo politico entro fine giugno.
Tra i punti della direttiva l'obbligo per i fund manager di ottenere un'autorizzazione dall'autorità competente del proprio paese per operare negli altri paesi europei.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Users who are viewing this thread

Alto