tommy271
Forumer storico
BERLINO SMETTERA' MAI DI VENDERE ARMI ALLA GRECIA?
A livello mondiale, la Germania è il terzo paese esportatore di armi; viene subito dietro a Stati Uniti e Russia. Un dato, questo, degno di fede in quanto riportato dal Sipri, l’Istituto svedese degli studi strategici.
Quello che il rapporto del Sipri non mette in evidenza ma che invece viene riportato con ampio spazio sull’edizione odierna della Süddeutsche Zeitung è il fatto che fra i suoi clienti più importanti la Germania annovera la Turchia (paese che Berlino continuerebbe a vedere volentieri fuori dall’Unione europea) e la Grecia (paese che Berlino non è molto d’accordo di aiutare finanziariamente ad uscire dalla crisi economica).
Un fattore di rischio questi due clienti, scrive il quotidiano germanico, in quanto Grecia e Turchia da tempo stanno procedendo al riarmo dei rispettivi arsenali; una corsa agli armamenti alle porte dell’Unione europea per una disputa riguardante le acque territoriali e lo spazio aereo.
Visto che uno dei suoi Stati membri più influenti rifornisce Turchia e Grecia di armi, l’Unione europea dovrebbe dar prova di iniziativa ed intervenire per una risoluzione pacifica della disputa, coinvolgendo magari le Nazioni Unite e portando i rappresentanti dei governi di Ankara ed Atene di fronte alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja, che per l’appunto è il principale organo di giustizia dell’Onu.
In questo modo, oltre a scongiurare una guerriglia fra questi due paesi, il primo ministro greco Papandreou verrebbe incoraggiato a risanare il debito del paese anche attraverso la riduzione delle spese belliche.
Ovviamente in questo modo la Germania produrrebbe e venderebbe meno armi, il che porterebbe ad un aumento dei disoccupati tedeschi. Il che fa presumere che alla situazione attuale non verrà apportata nessuna modifica e che l’Unione europea continuerà a procedere imperterrita lungo il suo cammino costellato di pesanti anacronismi.
(Ticinolibero.ch)
A livello mondiale, la Germania è il terzo paese esportatore di armi; viene subito dietro a Stati Uniti e Russia. Un dato, questo, degno di fede in quanto riportato dal Sipri, l’Istituto svedese degli studi strategici.
Quello che il rapporto del Sipri non mette in evidenza ma che invece viene riportato con ampio spazio sull’edizione odierna della Süddeutsche Zeitung è il fatto che fra i suoi clienti più importanti la Germania annovera la Turchia (paese che Berlino continuerebbe a vedere volentieri fuori dall’Unione europea) e la Grecia (paese che Berlino non è molto d’accordo di aiutare finanziariamente ad uscire dalla crisi economica).
Un fattore di rischio questi due clienti, scrive il quotidiano germanico, in quanto Grecia e Turchia da tempo stanno procedendo al riarmo dei rispettivi arsenali; una corsa agli armamenti alle porte dell’Unione europea per una disputa riguardante le acque territoriali e lo spazio aereo.
Visto che uno dei suoi Stati membri più influenti rifornisce Turchia e Grecia di armi, l’Unione europea dovrebbe dar prova di iniziativa ed intervenire per una risoluzione pacifica della disputa, coinvolgendo magari le Nazioni Unite e portando i rappresentanti dei governi di Ankara ed Atene di fronte alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja, che per l’appunto è il principale organo di giustizia dell’Onu.
In questo modo, oltre a scongiurare una guerriglia fra questi due paesi, il primo ministro greco Papandreou verrebbe incoraggiato a risanare il debito del paese anche attraverso la riduzione delle spese belliche.
Ovviamente in questo modo la Germania produrrebbe e venderebbe meno armi, il che porterebbe ad un aumento dei disoccupati tedeschi. Il che fa presumere che alla situazione attuale non verrà apportata nessuna modifica e che l’Unione europea continuerà a procedere imperterrita lungo il suo cammino costellato di pesanti anacronismi.
(Ticinolibero.ch)