Tanto per chiarire questa annosa discussione sull'opportunità o meno degli switch e sui gain/loss.
E' ovvio che switchare a parità di prezzo non modifica l'attuale gain/loss.
Può effettivamente migliorare i titoli che uno ha in portafoglio a parità di p.m.c.
Tuttavia questa presunta miglioria si basa su alcune ipotesi speculative e sul personale scenario che ci si prospetta e se in condizioni normali ridurre la duration e perseguire un rendimento annuo più alto è preferibile, non è altrettanto ovvio in questa partita a poker che stiamo giocando.
Prima ho scritto che anche io ieri, tediato dal vedere un loss del 12% sulla 2019 6,5% mi sono consolato facendo un intero switch con la Agosto 2014 5,5 a quasi costo 0. Ovviamente il loss resta anche se la piattaforma di trading da oggi non lo segna più, ma ci sono le minusvalenze poi a ricordartelo.
Comunque lo switch sembrava una buona cosa poichè in quasi tutti gli scenari immaginabili si poteva ipotizzare che a una minima schiarita della vicenda, doveva essere più reattivo nel recuperare i prezzi rispetto alle più lunghe.
E per altro strettamente alla condizione di averlo pagato in area di sicurezza al 50% (ammesso che ci si possa sentire sicuri con tale sconto
).
Ovviamente perseguire soprattutto la maturity vicina perchè si pensa che renda più probabile la restituzione del capitale, al punto a cui siamo arrivarti lo trovo un ragionamento erroneo, perchè non si potrà continuare ad andare da una scadenza all'altra per grazia ricevuta, credo che a ottobre, al più dicembre, si dovrà arrivare a una sistemazione della vicenda che stabilisca una traiettoria di pur minima sostenibilità al debito greco almeno nel medio periodo.
Quindi le molto brevi ma care sono la scelta peggiore attualmente che si possa fare.
Poi è ovvio che può esistere anche qui il best case scenario anche per chi le avesse scelte: contro ogni buon senso si va avanti alla giornata, oppure si mette in piedi un piano di sostenibilità apparente, però poi ci si accorge che sostenibile non è e crolla tutto, ma intanto è passato un altro anno e le 2012 sono passate all'incasso...in pratica una stagione 2010-2011 bis! Può essere, ma non mi sembra verosimile. Credo che siamo nell'ora delle decisioni vere e che il debito assuma una qualche forma di ristrutturazione.
E se come dicevo, a parità o quasi di prezzo, purchè sufficientemente basso, dovrebbe essere quasi sempre meglio avvicinare le scadenze, così da farsi pagare in termini di rendimento annuo, interessi più alti per tenersi in ptf queste patate bollenti, tuttavia esiste almeno un'eventualità che ora sembra tornata in auge, per cui paradossalmente ciò che ha maturity più vicina, in realtà può valere potenzialmente meno.
Se infatti come si diceva a maggio scorso, nel primo abbozzo del piano, si chiede solo alle obbl. 2012-2014 lo swap volontario e se non accettano lo si impone come forzoso, trasformandole magari in 2020 e magari si modifica anche la cedola di queste abbassandola, se poi dopo tre anni si fa nuovamente il punto della situazione e magari si vede che la Grecia ha ancora bisogno di sollievo e allora si rollano in modo obbligatorio la 2015-2016-2017 spingendole avanti... ebbene se hai comprato obbligazioni più lunghe potresti scoprire con sorpresa che nel frattempo ti hanno reso esattamente il cash yield che ti eri prospettato quando le hai acquistate a sconto, perchè non hanno subito alcuna modifica contrattuale nel mentre, magari recuperando pure qualcosina dei corsi, quando si sia capito che con questo schema ponzi, almeno il servizio degli interessi è garantito.
Figurati che la subordinata Anglo Irish Bank grazie al cedolone del 12,5% dopo essersi schiantata nella fase buia del 2009 ha pure rivisto la parità poco dopo che gli sono stati concessi 2 anni di tempo, sotto l'apparente protezione dello stato irlandese che ne ha garantito il servizio degli interessi per quel biennio. Poi ha fatto una fine miserrima.
Ora tu AAAA47, mi dirai che questa ipotesi, il rollaggio per annate strada facendo, è solo una delle possibilità, per altro quasi illegittima, molto poco elegante e fortemente sperequante per l'insieme dei creditori, sovvertendo le normali curve di rendimento.
Tuttavia io ti rispondo che non sarebbe la prima volta che a singole e ben determinate emissioni si chiede un sacrificio: ad esempio solo alcuni bond Ford furono soggetti a ristrutturazione nel 2009.
Inoltre in questa vicenda, oltre a recitare così il piano di Maggio, già a Dicembre il primo progetto partorito dall'Eurogruppo, immaginava che per i debiti dell'area euro in sofferenza si procedesse proprio in questo modo:
a determinate scadenze, se non c'è un becco di un euro "si inviteranno gli investitori a mantenere le posizioni" (leggi swap con moratoria), se poi c'è ancora più sofferenza magari salta una cedola, poi magari due, se proprio va tutto alla malora, extrema ratio ti propongono di fargli lo sconto pure sul debito. Praticamente dei titoli subordinati, dove la maturity va piuttosto intesa come una call (ma non puoi essere sicuro che ti ridanno il capitale per quella data), le cedole se i soldi per pagartele ci sono...e se proprio va male loss-absorption (haircut). Piaccia o non piaccia questo è lo schemino che ha in testa l'eurogruppo e che in futuro vorrebbe rendere legittimo con le clausole CAC nei nuovi TdS. E sono pure in buona fede, a loro a far così gli sembra di farla più pulita, come se fosse per lo più un problema di liquidità a certe scadenze invece di fare una plateale bancarotta.
La storia che sia legittimo o meno ormai ha poco a che fare con i tempi straordinari che stiamo vivendo.
Cosa c'è di volontario se ora chiederanno uno swap e se non aderisce il 90% non se ne fa niente? Certo quel non se ne fa niente non vuol dire che poi il servizio del debito continua regolare... sarebbe il colmo...
Quindi non mi si dica che così sarebbe default, una catastrofe, la fine dell'euro, la fine del mondo....Niente di tutto questo.
Al Selective Default ci siamo già arrivati e peraltro procedendo in questo modo, solo interessando determinate emissioni per volta, sarebbero ancora legittimati a chiamarli "selective".
Per assurdo se andasse in questo modo chi compra una 2037 ai prezzi attuali beneficerebbe del 9,5% di rateo annuo netto finchè se li tiene in portafoglio, con quotazioni in conto capitale difficilmente più basse di così se non glieli ristrutturano e
nel mentre si gode lo spettacolo dalla distanza siderale della sua maturity, della Grecia che si arrabatta e le scadenze brevi rollate e riparametrate negli interessi.
Comunque soprattutto in virtù di questa eventualità anche la strategia di FRMAORO aveva una logica ferrea, che poi era anche la mia.
Garantirsi il più alto cash yield possibile (rendita) a parità di basso prezzo (difensività) per più anni possibile (approfittare dell'occasione, perchè se occasione sarà, di treni così non ne passano spesso) tenendo presente però che se ti allunghi veramente troppo in termini di anni sconti anche troppo rischio fluttuazioni sul rialzo tassi.
Ecco che la 2019 o la 2026 (ancora meglio ai prezzi di oggi) erano ottime.La 2037 o 2040 possono intimorire di più. Quello che interessava a FRMAORO e a me era se si potesse contare sul servizio degli interessi sul debito, sul nominale a 100. Non tanto guadagnare a breve in conto capitale.