Io mi ero fatto i conti abbastanza precisi ai miei p.m.c.
Avevo la 2019 6,5% a 55,6 e ho switchato vendendo tra 48,8 e 50 ma incassando 2 mesi di rateo maturati in portafoglio e altri 8 mesi che incorporava quando l'avevo acquistate a giugno.
Ho preso la 2014 5,5% a circa 50-51 ma a rateo 0.
Dal calcolo dei flussi di cassa che attendevo con la mia posizione nella 2019 (non intendo il calcolo rigoroso del TIR con reinvestimento cedole automatico, che poi mi è sempre sembrata un'astrazione) mi risultava un differenziale di 33 punti tra le due posizioni. La mia originale posizione fruttava il 156% in 8,16 anni.
La nuova, anche se l'ho acquisita a un p.m.c. di 50-51, in realtà equivale a un p.m.c. di 57 dell'originale capitale impiegato. Infatti ero comunque in loss del 12% alle quotazioni in denaro di giovedì e venerdì. Calcolato al p.m.c. di 57 il capitale inizialmente impiegato avrebbe generato un flusso di cassa del 92% circa. Una differenza di circa 64% del capitale iniziale da recuperare dal 2014 al 2019. Nel 2014 potrei reinvestire il 192% del capitale iniziale.
Quindi 64/192= 0,333
Devo ottenere dal nuovo capitale quasi raddoppiato del 2014, il 33% netto in 5 anni, ossia il 6,6% netto annuo.
Se semplificando, paragoniamo le due emissioni ammettendo che un nuovo investitore dovesse entrare ora e le trovasse entrambe a 50, avrebbe un flusso di cassa atteso per la 2019 6,5% del 178% netto.
Per la 2014 5,5 un ritorno del 116% netto. Una differenza del 62% sul montante iniziale. Per recuperarlo si dovrebbe reinvestire nel 2014 a
62/216=28,7% del capitale ottenuto in tre anni, da fare nei restanti 5.
Quindi si deve reinvestire al 5,7% netto annuo per 5 anni. Cosa facilissima da ottenere.
E' evidente che con un simile disallineamento conviene in quasi tutti i casi e scenari la 2014 se si potrà fare hold out.
Gli unici casi che mi sono venuti in mente sfavorevoli sono, se l'hold out non sia possibile e si andasse incontro a una ristrutturazione obbligata e:
1) Spostamento a date remote delle maturity pure se per traslazione rigida e mantenimento delle distanze relative tra le due emissioni, poichè 5 anni di differenza tra una 2020 e una 2025 mi fanno molto meno effetto che tra una 2014 e una 2019. In quel caso io mi preoccuperei soprattutto del cash yield piuttosto che dello yield to maturity. E se ogni emissione dopo essere stata spostata avanti continuasse ad applicare l'interesse facciale originale, sia su capitale a 100 che eventualmente scontato, allora avrei preferito il titolo con cedola più alta. Ma questa la giudico un'ipotesi estremamente poco probabile, poichè penso che se si agisse forzosamente su tutte le emissioni probabilmente il debito verrebbe consolidato, al limite dando 2 o tre possibilità di scelta come hanno fatto con le banche.
2) L'ipotesi che giudico più minacciosa e non poi così inverosimile, come avevo già detto,è che si applicasse un roll-over forzoso con titoli più lunghi e che ora fosse il turno delle sole 2012-2014 e poi si vedrà....
In tal caso le vicine potrebbero perdere di più (le 2012 poi tracollerebbero), mentre le medio-lunghe potrebbero mantenere i loro corsi attuali, nell'attesa che nel frattempo magari le cose si sistemano e non dovranno andare incontro tra 7-8-10 anni a medesimo destino.