Grecia/ Ministro Finanze: Non chiediamo attivazione aiuti Ue-Fmi
Papaconstantinou: Tensioni mercato non riflettono economia reale
Atene, 9 apr. (Ap) - La Grecia non ha chiesto e "non intende chiedere" l'attivazione del meccanismo di aiuti dell'Unione europea, che si mobiliterebbe assieme al Fondo monetario internazionale. Lo ha affermato il ministro delle Finanze George Papaconstantinou, all'indomani di una nuova giornata di tensione dei mercati sulla penisola ellenica. E gli elevati rendimenti che sono stati raggiunti dai bond del paese, che si muovono nella direzione opposta al prezzo "non riflettono né la situazione reale dell'economia - ha affermato - né gli sforzi e i risultati già ottenuti dal governo".
Ieri lo stesso Papaconstantinou aveva riferito che sui primi tre mesi dell'anno il deficit di bilancio è stato ridotto del 40 per cento. Dopo i forti cali accusati nella seduta precedente, stamattina la borsa di Atene ha tentato un recupero ma nel primo pomeriggio ripiega di un ulteriore 0,29 per cento.
Intanto il paese deve fare i conti con un brusco balzo in avanti dell'inflazione, che in parte riflette anche le misure di austerità fiscale adottate dal governo - come aumenti delle imposte sulle benzine - per risanare i dissestati conti pubblici. A marzo la crescita dei prezzi su base annua è schizzata al 3,9 per cento, dal 2,8 per cento di febbraio, secondo l'ente di satistica greco (Esye). L'indice destagionalizzato mostra che in un solo mese in media i listini sono aumentati del 3,1 per cento. Nel confronto annuo i rincari più forti hanno investito i trasporti, più 15,5 per cento a seguito dell'inasprimento delle tariffe, ma anche degli aumenti della benzina, e le spese di alloggio, più 7 per cento. Aumenti del 4,9 per cento hanno toccato alcool e sigarette, anche questi coinvolti dalla stangata fiscale. E nel frattempo p anche spirato il periodo dei saldi invernali: abbigliamento e calzature hanno segnato un più 22 per cento, dal mese precedente.