Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1 (25 lettori)

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tommy271

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Crisi, le lezioni della Grecia

Affari economici e monetari - 15-04-2010 - 17:24


Dopo l'accordo di domenica scorsa dei Ministri dell'eurozona sul prestito da accordare alla Grecia, il Parlamento ieri è tornato sulla crisi e ha interrogato - fra gli altri - il commissario agli Affari economici e monetari Olli Rehn e il direttore di Goldman Sachs, consulente del governo greco prima del crack. Come rafforzare la governance economica dell'UE e migliorare l'affidabilità delle statistiche nazionali? Queste e altre domande durante la riunione di mercoledì.

"La Grecia è sulla buona strada"

"Da quando sono commissario per gli Affari economici, ho passato il 90% del mio tempo a occuparmi della Grecia", ha esordito Olli Rehn, titolare di uno degli incarichi più prestigiosi ma anche più spinosi nell'esecutivo comunitario.

"Ora le cose vanno meglio. Atene è sulla buona strada per ridurre il proprio deficit di 4 punti come stabilito" - ha assicurato Rehn. "E poi l'UE sta approntando una serie di misure per riformare la governance economica, riducendo il rischio di simili crisi in futuro".

L'incontro della commissione Economica e monetaria del Parlamento si è tenuto a pochi giorni dall'accordo dei Ministri delle Finanze dell'eurogruppo sul pacchetto di salvataggio per la Grecia: un prestito di 30 miliardi di euro dal governi UE e 15 dal Fondo Monetario Internazionale, a un tasso d'interesse inferiore ai tassi di mercato.

Rivedere il patto di stabilità?

Rispondendo a una domanda sulla necessità di rendere il Patto di Stabilità giuridicamente vincolante, Rehn ha riconosciuto che "il sistema di applicazione della disciplina presenta debolezze evidenti" e che il patto va "rinforzato", mentre si deve stabilire un meccanismo di soluzione delle crisi, "ma rendendolo così poco attraente, che nessuno avrà voglia di usarlo" - ha scherzato, annunciando che la Commissione intende proporre uno schema concreto entro fine maggio.

Un deputato conservatore ha chiesto se non bisognerebbe prevedere l'espulsione dalla zona euro dei Paesi che violano il Patto. "Una tale disposizione richiederebbe la modifica del Trattato", ha risposto il commissario finlandese, esprimendo le sue "riserve sull'opzione dell'uscita forzata", perché sarebbe contro lo spirito "dei padri fondatori dell'UE".

Eurostat: le statistiche sono migliorate

Uno dei problemi emersi nella crisi greca, è che Atene ha ridotto fittiziamente il suo debito per farlo apparire meno grave all'ufficio statistico europeo: "Non c'è dubbio che il governo ha usato certi derivati finanziari per abbassare artificialmente il debito, e non ce li ha riferiti", ha ammesso durante l'incontro Walter Radermacher, direttore generale di Eurostat. Ma ora, ha aggiunto "il lavoro dell'ufficio statistico greco è migliorato".

La lezione ha permesso all'UE di migliorare il suo sistema statistico "enormemente", secondo Radermacher. La Commissione ha lanciato una proposta per cui Eurostat potrebbe avere accesso a informazioni finora confidenziali sui conti pubblici dei paesi membri. "Questo, però, non eliminerebbe il rischio di essere mal informati, lo ridurrebbe soltanto", ha precisato.

Goldman Sachs: la speculazione "è una cosa positiva"

Il presidente di Goldman Sachs USA, Gerald Corrigan, non è stato accolto con particolare entusiasmo dai deputati. "Se doveste ritrovarsi nella stessa situazione con la Grecia, rifareste quello che avete fatto?", ha attaccato l'austriaco Hans-Peter Martin, non iscritto. "Probabilmente sì, ma in un altro modo", ha risposto Corrigan.

Sono state le operazioni finanziarie gestite da Goldman Sachs che hanno, infatti, permesso alla Grecia di ridurre artificialmente il suo debito agli occhi di Eurostat. "Quando sono impiegati prodotti finanziari del genere, la responsabilità ricade sul venditore (in questo caso Goldman Sachs) o sul compratore?" ha chiesto la conservatrice britannica Kay Swinburne: "Su tutti e due", ha affermato Corrigan.

Interrogato sulla sua opinione sulla speculazione finanziaria, l'ex-presidente della Federal Reserve di New York ha spiegato che per lui "è una cosa positiva: senza speculazione sarebbe difficile vedere se un sistema finanziario funziona, bisogna prendere dei rischi. Ma oggi - ha ammesso c'è una speculazione negativa".


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Cronache del Parlamento Europeo.
 

Imark

Forumer storico
Si, giusto.
Sentiamo anche cosa dirà la BCE con Trichet ...

Il paradosso è che un attacco speculativo all'euro, se ci pensi su un attimo, potrebbe avere quale esito ultimo l'esigenza di rialzare i tassi più presto di quanto non succederebbe altrimenti, se si guarda a quei paesi in cui il dato occupazionale sembra tenere meglio e che hanno già oggi un forte surplus commerciale, quelli che ripartono prima degli altri... per non fare nomi, la Germania, che quest'anno dovrebbe crescere attorno all'1,5%... non cambierebbero i rapporti di competitività all'interno di Eurolandia, per cui i tedeschi non sarebbero svantaggiati da un calo dell'Euro...

Oddio, a noi italiani farebbe non poco comodo se si apprezzassero lo zloty, la corona ceca e compagnia cantante... beccheremmo qualche commessa di subfornitura in più che non altrimenti...
 

METHOS

Forumer storico
Il paradosso è che un attacco speculativo all'euro, se ci pensi su un attimo, potrebbe avere quale esito ultimo l'esigenza di rialzare i tassi più presto di quanto non succederebbe altrimenti, se si guarda a quei paesi in cui il dato occupazionale sembra tenere meglio e che hanno già oggi un forte surplus commerciale, quelli che ripartono prima degli altri... per non fare nomi, la Germania, che quest'anno dovrebbe crescere attorno all'1,5%... non cambierebbero i rapporti di competitività all'interno di Eurolandia, per cui i tedeschi non sarebbero svantaggiati da un calo dell'Euro...

Oddio, a noi italiani farebbe non poco comodo se si apprezzassero lo zloty, la corona ceca e compagnia cantante... beccheremmo qualche commessa di subfornitura in più che non altrimenti...

Qualche anno fa quando l'euro era arrivato a 1,15 sul dollaro tutti gli economisti si strappano le vesti dicendo che l'economia europea non poteva perettersi questo rapporto così elevato. Ora con il rapporto a 1,34 si piangono addosso se l'euro scende...
Comunque quello che fa paura della crisi greca è che mi sembra una crisi al buio dove non si sa bene dove si sta andando.
 

Massimo Odiot

Giovane Povero
Se domani ci fosse un rimbalzo delle quotazioni, potrebbe essere il momento di valutare un'uscita o un ridimensionamento dell'esposizione... In attesa che nel w-e (si spera) finalmente dicano chiaro e tondo cosa faranno!
...Io una volta tanto sono stato bravo, e mi son tenuto fuori dalla Grecia... Anche se un 2-3k nominali sulla 2037, nel caso tornasse sotto i 70... Sarei tentato di piazzarli :D
 

Imark

Forumer storico
Qualche anno fa quando l'euro era arrivato a 1,15 sul dollaro tutti gli economisti si strappano le vesti dicendo che l'economia europea non poteva perettersi questo rapporto così elevato. Ora con il rapporto a 1,34 si piangono addosso se l'euro scende...
Comunque quello che fa paura della crisi greca è che mi sembra una crisi al buio dove non si sa bene dove si sta andando.

Quoto...
 

tommy271

Forumer storico
Il paradosso è che un attacco speculativo all'euro, se ci pensi su un attimo, potrebbe avere quale esito ultimo l'esigenza di rialzare i tassi più presto di quanto non succederebbe altrimenti, se si guarda a quei paesi in cui il dato occupazionale sembra tenere meglio e che hanno già oggi un forte surplus commerciale, quelli che ripartono prima degli altri... per non fare nomi, la Germania, che quest'anno dovrebbe crescere attorno all'1,5%... non cambierebbero i rapporti di competitività all'interno di Eurolandia, per cui i tedeschi non sarebbero svantaggiati da un calo dell'Euro...

Oddio, a noi italiani farebbe non poco comodo se si apprezzassero lo zloty, la corona ceca e compagnia cantante... beccheremmo qualche commessa di subfornitura in più che non altrimenti...

Si è vero, poi un attacco speculativo sull'intera area a partire dal Portogallo per salire poi più in alto comporterebbe un notevole dispiegamento di forze con un risultato quantomeno incerto.
La mia preoccupazione riguarda innanzitutto il dispiegamento dell'arco temporale degli "aiuti" che potrebbe mettere al riparo l'economia greca per qualche anno.
Giusto il tempo per fare qualche manovra poco gradita.
Però qui, hai ragione tu, questo metterebbe sotto scacco tutti gli altri periferici.
 

tommy271

Forumer storico
Se domani ci fosse un rimbalzo delle quotazioni, potrebbe essere il momento di valutare un'uscita o un ridimensionamento dell'esposizione... In attesa che nel w-e (si spera) finalmente dicano chiaro e tondo cosa faranno!
...Io una volta tanto sono stato bravo, e mi son tenuto fuori dalla Grecia... Anche se un 2-3k nominali sulla 2037, nel caso tornasse sotto i 70... Sarei tentato di piazzarli :D

Guarda ora non può più permettersi di scendere oltre.
Se dovesse accadere le riflessioni sarebbero altre da fare.
 

tommy271

Forumer storico
GRECIA: ATENE DETTA AGENDA A UE/FMI. LUNEDI' ROUND DECISIVO (IL PUNTO)

(ASCA) - Roma, 15 gen - Prove di contagio. E' quanto successo oggi sul mercato del debito pubblico europeo. In mattinata ondate di vendite sui titoli di Stato della Grecia, lo spread di rendimento tra i titoli decennali ellenici e quelli tedeschi (i piu' sicuri dell'Eurozona) saliva fino a 427 punti, con i tassi in volo fino al 7,36%.

In movimento anche il mercato dei premi assicurativi sull'insolvenza degli stati sovrani. A meta' giornata, il premio sul default della Grecia saliva a 437 mila dollari per assicurare 10 milioni di dollari di titoli di stato ellenici.

Sul Portogallo il premio raggiungeva 205 mila dollari, sulla Spagna 155 mila dollari. ''Probabilmente la prossima fase della crisi sara' quella del debito sovrano'' ha ammonito oggi Jurgen Stark, membro del comitato esecutivo della Bce.

Poi, nel primo pomeriggio, il colpo di scena. Il ministro delle finanze di Atene, George Papaconstantinou, ha scritto una lettera alla Commissione Ue, alla Bce e al Fondo Monetario Internazionale, per discutere il piano di aiuto finanziario (30 miliardi dai paesi dell'Eurozona e 10-15 dall'Fmi) su una base pluriennale, non piu' annuale.

Immediata la risposta, lunedi' 19 tutti ad Atene.

''Speriamo di raggiungere un buon accordo, dobbiamo anche valutare se i fondi stanziati siano sufficienti'', ha detto il portavoce del Fondo.

Nei fatti con il contagio che montava sui mercati del debito pubblico, Atene e' riuscita a dettare l'agenda: vuole un piano pluriennale per spalmare le misure anti-deficit in modo da mantenere la coesione sociale nel paese. Probabile che al Fondo venga chiesto di aumentare il plafond dei propri prestiti, al momento previsto tra 10-15 miliardi. Se venisse elevato si potrebbe assicurare la copertura pluriennale ai fabbisogni finanziari delle Grecia. Non a caso, appena l'Fmi si e' detto aperto a cercare nuove soluzioni, lo spread dei titoli di stato greci su quelli tedeschi e' ridisceso sotto i 400 punti.

Piu' complicato alzare il plafond dei prestiti dell'Eurozona, attualmente 30 miliardi al 5%. I governi di dovrebbero spiegarlo alle rispettive opinioni pubbliche. Puo' andare bene nei paesi cattolici dove, dopo la confessione, la Grecia ha ammesso il peccato, c'e' il perdono. Piu' difficile nei paesi calvinisti, dove e' prevista solo l'espiazione.
 

steff

Forumer storico
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Piu' complicato alzare il plafond dei prestiti dell'Eurozona, attualmente 30 miliardi al 5%. I governi di dovrebbero spiegarlo alle rispettive opinioni pubbliche. Puo' andare bene nei paesi cattolici dove, dopo la confessione, la Grecia ha ammesso il peccato, c'e' il perdono. Piu' difficile nei paesi calvinisti, dove e' prevista solo l'espiazione.[/QUOTE]

Troppo forte questo parallelo tra cattolici e calvinisti.... Bravoooooo
 
Stato
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