Fmi/ Tensioni su Grecia possono creare crisi debito contagiosa
Grandi economie terrebbero, ricadute su chi ha conti fuori scala
Roma, 21 apr. (Apcom) - Se lasciate senza controllo le tensioni dei mercati sulla Grecia possono "degenerare in una vera e propria crisi del debito", che risulterebbe "contagiosa" anche per le altre economie. A lanciare l'allarme è il Fondo monetario internazionale, nei capitoli centrali del suo rapporto annuale, il World Economic Outlook. Questo mentre il contesto economico non aiuta la penisola ellenica: secondo le previsioni dello stesso Fmi ci sono due anni di recessione e disoccupazione in forte aumento. Tuttavia, anche nell'ipotesi estrema di una crisi debitoria greca "appare improbabile che si scateni il panico sul debito tra le maggiori economie avanzate - precisa l'istituzione di Washington - perché messe assieme dispongono di ampie basi di entrate fiscali e di investitori". Secondo le stime aggiornate dell'Fmi, dopo il meno 2 per cento registrato dal Pil della penisola ellenica nel 2009, si assisterà a una contrazione di portata analoga quest'anno e a un meno 1,1 per cento nel 2011. Nel frattempo il tasso di disoccupazione, dal 7,6 per cento del 2008 salito al 9,4 per cento nel 2009, raggiungerà il 12 per cento nel 2010 e, ancora oltre, il 13 per cento nel 2011. Negli ultimi mesi tra "notevoli volatilità di mercato - rileva l'Fmi - i premi di rischio (sui titoli di Stato) di alcune economie vulnerabili sul bilancio hanno nuovamente mostrato forti aumenti. Nel breve termine, il rischio principale è che se lasciate senza controllo le tensioni di mercato sulla Grecia possano degenerare in una vera e contagiosa crisi del debito", recita il Weo, richiamandosi a un altro studio appena pubblicato dall'Fmi, il Global Financial Stability Report. E se le grandi economie avanzate hanno la capacità di 'incassare' uno scenario simile, "è probabile che le differenziazioni di percezione di rischi degli investitori si accentuerebbero, facendosi più sensibili sui paesi con bilanci in deterioramento".