Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1 (1 Viewer)

Stato
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porchetto

la casa non fallisce
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tommy non so se vado ot in questo 3d ma vedo il momento di uscire dai corporate di qualità e comprare tds
per riprendere il discorso di ieri su eni posto un grafico interessante confronto tra corporate di alto taglio e semplici btp
 

ricpast

Sono un tipo serio
maronna siete tutti eccitati da 'sti ciofeconi...
:D

io li aspetto sotto i 90
tranquilli che nel 2010 me li compro ben sotto 90 i vari 2017 ecc
 

albicocco

Forumer storico
Non capisco una cosa.
Su CFN Tv continuano a far vedere il tizio che ha determinato il declassamento quasi fosse una scoperta da Nobel.Lui dice che il rischio è fortissimo.
Ma se il mercato ci credesse il differenziale sarebbe solo del 2,5?
Chi rischia 100 per avere 2,5?
 

The Beast

Rating? No grazie!
A parte il discorso sulla qualità dell'emittente, un ragionamento andrebbe fatto anche sulla qualità del titolo.
In questi frangenti le differenze sono palpabili: ho sempre considerato la CSM, forse a torto, alla stessa stregua di uno zero coupon.


idem. Il ragionamento è corretto,IMHO pensando al worst case scenario=cedola zero.
 

ilfolignate

Forumer storico
Interessante, che ne dite???

La crisi in Grecia più che esplosiva è irritante

10/12/2009
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La crisi in Grecia più che esplosiva è irritante. La Grecia è stata fatta entrare nell'euro con un trattamento di favore. Se ne è sempre infischiata delle regole di Maastricht e ha avuto solo richiami bonari, quando all'est europeo non si perdona mai nulla. La Grecia è irritante perché finora non ha fatto nulla per rimettere a posto i suoi conti (si è scoperto addirittura che li ha imbrogliati).

L'Irlanda ha appena varato un pacchetto molto duro, la Spagna sta facendo qualcosa, l'Italia è molto attenta a non lasciarsi andare. La Grecia niente. Il suo disavanzo pubblico è altissimo. Niente di nuovo nemmeno sul rapporto tra debito e Pil, che oscilla da molti anni tra il 110 e il 120%. Un livello alto, non c'è dubbio, ma non una scoperta dell'ultima ora. La Grecia del resto ha attraversato il 2008 e il 2009 senza una crisi bancaria o immobiliare devastante (come Irlanda, Spagna e Regno Unito) nè aveva fatto in precedenza particolari follie come l’Islanda.

Il debito greco, benché alto, è uno dei più gestibili. La sua vita residua ponderata è di 7,8 anni, una delle più alte tra i Paesi Ocse. Metà dei suoi titoli non scadranno prima di cinque anni. Nei prossimi 12 mesi sarà da rinnovare solo il 12,3%del debito complessivo. Le banche greche lo sottoscrivono senza problemi, anche perché poi lo portano immediatamente alla Banca Centrale Europea che glielo sconta.

Il problema, in realtà, nasce qui. La Bce usa i soldi dei contribuenti europei e si imbarazza a comprare titoli di qualità troppo bassa. Adesso c'è la crisi e si accetta quasi tutto, ma dal 2011 si vorrebbe tornare alla normalità. Se il rating greco dovesse essere abbassato, la Bce, se vuole rispettare le regole che si è data, dovrebbe smettere di scontarlo. Sia chiaro, la Bce sta tenendo in vita anche parecchie casse spagnole e banche tedesche esposte verso l'est europeo, ma il patto implicito è che all'aiuto deve corrispondere uno sforzo di ricapitalizzazione e di risoluzione dei problemi.

In febbraio, quando infuriava una vera tempesta globale e non la bufera in un bicchier d'acqua di adesso, la Germania arrivò a non escludere un salvataggio europeo, attraverso strutture dell'Unione o un consorzio di stati volonterosi, per i Paesi in crisi. Così dicendo, il ministro delle finanze tedesco di allora dichiarava violabile il tabù più sacro dell’Europa finanziaria, il divieto assoluto di salvare singoli stati.

Se in questi giorni i toni sono diversi e si invita la Grecia con modi bruschi a darsi una mossa è perché, in fondo, ce lo si può permettere. E’ un segno di forza, non di debolezza. E' un segno di forza perché non si temono effetti domino o contagi. I mercati ovviamente in queste ore stanno andando a cercare anche i titoli sovrani della Papuasia o delle terre antartiche per punirli del fatto di essere nella stessa categoria (vagamente emergente) della Grecia, ma non è un vero contagio.

I toni bruschi sono dovuti anche a un altro fatto positivo, la consapevolezza che la Grecia ce la può fare benissimo se solo si decide, per una volta, a fare qualcosa. C’è un'infinità di porte aperte a cui può bussare. Porte europee, prima di tutto, ma se ai politici greci dovesse servire lo spauracchio dell’Uomo Nero per fare passare misure impopolari c'è pronto il Fondo Monetario, nel quale l’Europa ha ancora una grande influenza.

Anche se non consigliamo l'acquisto di titoli greci (rischio per rischio almeno l'Ucraina rende molto, la Grecia no) siamo convinti che la questione sia gestibile e avviabile a soluzione in tempi ragionevoli. Perché allora i mercati sono così preoccupati? Il motivo, a nostro avviso, è che la vicenda greca viene amplificata dalla debolezza dell’euro, che rafforzando il dollaro deprime le materie prime, che a loro volta fanno scendere i titoli petroliferi, minerari e industriali
in generale e alla fine penalizzano gli indici.

Qui non c’entrano nulla la paura del double dip, i timori per le vendite di Natale o qualsiasi altro fatto economico. C’è al limite una certa stanchezza nel rialzo, lo smontaggio di posizioni a leva (che non sono certo grandi come paventano i teorici delle bolle ma che comunque esistono in qualche misura) e una grande paura di perdere di nuovo soldi. Le motivazioni macro, per contro, sono tirate per i capelli, pure e deboli razionalizzazioni.

Diciamo solo che nei cicli lunghi le pause sono fisiologiche, a un certo punto arrivano ed è quindi giusto esservi preparati. Questo ragionamento ci induce a essere in questo momento più tranquilli sulle borse che sull’euro. L’espansione globale è infatti condannata a proseguire, costi quel che costi, mentre i cambi possono essere oggetto di aggiustamenti e manipolazioni. Fra qualche giorno ci saremo dimenticati di Dubai e della Grecia e torneremo ad occuparci di Stati Uniti, di Asia e di grandi temi globali. Si può approfittare dei malumori di questi giorni per comprare petrolio e titoli del settore nonché i ciclici e i finanziari più svenduti.
 

Imark

Forumer storico
Al momento, a grandi linee, mi pare che siamo intorno alle chiusure di ieri.
Si vede un pò di lettera alta, bisognerebbe vedere la situazione a 20 livelli oppure come e quanto scambiano i mercati "professional".
Sul 18 4,6% ad esempio c'è stata una scivolata a 93,20. Il MM si tiene a debita distanza con lett/den con 3 figure di differenza.

Ieri su Bloomberg (BBML) 94,09 - 94,21 last 94,09 e su Xtrakter 93,86 - 94,06 last 94,36 per il 2017 ... oggi però sul retail sembrerebbe siamo sotto: 92,7 - 93,7 last 93,15 per Stoccarda 10k scambiati .. sul MOT anche più bassi ... 92,1 - 92,98, last 92,98...
 
Stato
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