Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1 (33 lettori)

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tommy271

Forumer storico
Azetaelle la Svizzera è accerchiata: per loro l'ideale sarebbe che la Germania si sganciasse dall'Euro.
In questo modo potrebbe ritornare ad appoggiarsi al potente vicino.
Chimere?
 

azetaelle

investitore(s)qualificato
Azetaelle la Svizzera è accerchiata: per loro l'ideale sarebbe che la Germania si sganciasse dall'Euro.
In questo modo potrebbe ritornare ad appoggiarsi al potente vicino.
Chimere?
penso che il problema non sia tanto l'euro in sé quanto il fatto che, stante l'attuale situazione del debito pubblico, tutti i governi (inclusi quello tedesco e quello USA) stanno cercando di raschiare il fondo del barile sulla fiscalità.... e ovviamente i banchieri svizzeri ne risentono....
...scusate l'OT...:)
 

ilfolignate

Forumer storico
Grecia, sindacati "intensificheranno" lotta, allungano scioperi

lunedì 3 maggio 2010 18:14

di Renee Maltezou e Harry Papachristou
ATENE, 3 maggio (Reuters) - Il principale sindacato del settore pubblico greco ha minacciato oggi di rafforzare l'opposizione alle misure di austerity, allargando le proteste e gli scioperi che metteranno in discussione il governo e il suo accordo con l'Unione Europea e l'Fmi.
Il sindacato Adedy, che rappresenta circa mezzo milione di impiegati pubblici, ha puntato il dito contro i tagli ai salari e alle pensioni, dicendo di essere pronto a uno sciopero di 48 ore a partire da domani, al posto della manifestazione che inizialmente era stata concepita per durare solo un giorno.
"Queste misure sono un disastro, ci porteranno a una recessione peggiore o anche alla bancarotta. Il governo sta rapinando i nostri salari e le nostre pensioni", ha detto a Reuters Despina Spanou, membro del direttivo di Adedy. "Aumenteremo le proteste, combatteremo queste politiche".
Il governo del primo ministro George Papandreou ha presentato domenica un accordo di austerity con l'Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale, consistente in tagli nel settore pubblico per ridurre il rilevante deficit di bilancio. In cambio, Atene dovrebbe ricevere un supporto finanziario di 110 miliardi di euro nei prossimi tre anni, misura finalizzata a calmare i timori di default.
"Nessuno sa quanto forte sarà la reazione", ha detto Yannis Stournaras, capo della Fondazione per la Ricerca Economica di Atene. "Ma la forza dei socialisti sta nel controllo dei sindacati. Nessun altro partito potrebbe far passare un programma così duro".
Oggi, il presidente greco Karolos Papoulias ha avvertito Papandreou di tenere in considerazione i problemi di corruzione che costano ogni anno circa 750 milioni di euro secondo recenti studi.
"Sono sicuro che la popolazione greca risponderà bene, ma ha bisogno di essere convinta che sarà fatta giustizia, che l'evasione fiscale sarà spazzata via", ha detto Papoulias.
Durante l'incontro tra Papoulias e Papandreou, Sampsanis Ioannis, 49enne dottore in un ospedale pubblico, ha detto che i greci hanno subito abbastanza.
"Ho cinque figli, lavoro tutto il giorno e guadagno 1.020 euro netti al mese. Le misure sono crudeli e inumane, le persone non possono sopportare altro, si ribelleranno", ha detto.
La storia della Grecia è stata costellata da proteste violente e l'attuazione delle misure presentate dipenderà anche dalla reazione pubblica.
 

IlPorcospino

Forumer storico
Ancora sulle spese per la difesa - Il Sole 24 ore

Nel mirino anche il super budget della difesa
ATENE. Dal nostro inviato
Tempi duri anche per i generali greci. Le tensioni con l'arcirivale di sempre la Turchia, ex paese dominatore di Atene ai tempi dell'impero ottomano, hanno tenuto da sempre le spese militari greche alle stelle, addirittura al di sopra la media dei partner europei, raggiungendo l'astronomica cifra di 14 miliardi di euro ogni anno, pari al 5% del pil, dal 2007 al 2009. Un record per un paese di appena 11 milioni di abitanti. Un'esigenza dettata dalla geografia e dalla storia, ribattono i militari ellenici sempre sulla difensiva con i vicini turchi, spesso accusati di sconfinamenti aerei o marittimi tra i cieli e le coste delle centinaia di isole greche prospicenti la costa turca.
Ma la nuova finanziaria di austerity imposta al paese dalla crisi economica vuole cambiare musica e prevede di tagliare pesantemente gli stanziamanti militari nel 2010 portandoli a 6,7 miliardi di euro. Sempre una bella cifra tenuto conto che oggi circa l'80% della spesa del ministero della Difesa va in costi amministrativi e pagamenti dei salari del personale dell'esercito.
Il governo Papandreou va avanti per la sua strada annunciando che a poco a poco vuole ridurre ulteriormente i costi e la spesa per l'acquisto di armi che quest'anno saranno contenute a 1,8 miliardi di euro (lo 0,7% del Pil). Intanto sono stati definitivamnete acquistati i sommergibili tedeschi che un'annosa querelle sulla loro capacità effettiva di tenere la rotta aveva tenuto bloccati da anni, con l'intento però di rivenderne uno subito ad un altro paese, ancora sconosciuto.
Ma l'esercito greco non pare rassegnato ad accettare passivamente i tagli di austerity e cerca di portare una controffesiva come nel caso avvevuto giovedì scorso quando centinaia di piloti militari si sono dati malati per protestare contro i nuovi tagli ai salari. Centinaia di voli di addestramento dell'aviazione militare sono stati cancellati a causa dei vuoti nelle fila dei piloti più sensibili ai soldi in tasca che ai travagli finanziari della patria. Voci non confermate parlano di un pronto intervento del ministero della Difesa che avrebbe assicurato ai piloti la concessione di nuove indennità per compenasare i tagli sui salari.
Ma la vera partita si giocherà il 14 maggio, con la visita del premier turco Recep Tayyip Erdogan ad Atene. In quella sede i leader dei due paesi parleranno a quattr'occhi di tagli concordati alle spese militari per ridurre la tensione su un confine che resta pur sempre tra stati appartenenti alla Nato. Papandreou vuole ridurre le spese per risanare i conti pubblici e togliere carburante all'apparato militare-industriale greco, mentre Erdogan vuole indebolire i militari turchi, spina del fianco del suo governo filo-islamico.
Forse i due arci-nemici questa volta, a causa della crisi ecomica e di opportunità politiche interne, troveranno la chiave di volta per superare la loro eterna rivalità riducendo l'influenza dei rispettivi generali di corpo d'armata. Una pace di compromesso su uno degli ultimi confini caldi dell'Europa meridionale. Un buon esito da una crisi che ha rischiato di far andare a picco il paese.
 

tommy271

Forumer storico
Nel mirino anche il super budget della difesa
ATENE. Dal nostro inviato
Tempi duri anche per i generali greci. Le tensioni con l'arcirivale di sempre la Turchia, ex paese dominatore di Atene ai tempi dell'impero ottomano, hanno tenuto da sempre le spese militari greche alle stelle, addirittura al di sopra la media dei partner europei, raggiungendo l'astronomica cifra di 14 miliardi di euro ogni anno, pari al 5% del pil, dal 2007 al 2009. Un record per un paese di appena 11 milioni di abitanti. Un'esigenza dettata dalla geografia e dalla storia, ribattono i militari ellenici sempre sulla difensiva con i vicini turchi, spesso accusati di sconfinamenti aerei o marittimi tra i cieli e le coste delle centinaia di isole greche prospicenti la costa turca.
Ma la nuova finanziaria di austerity imposta al paese dalla crisi economica vuole cambiare musica e prevede di tagliare pesantemente gli stanziamanti militari nel 2010 portandoli a 6,7 miliardi di euro. Sempre una bella cifra tenuto conto che oggi circa l'80% della spesa del ministero della Difesa va in costi amministrativi e pagamenti dei salari del personale dell'esercito.
Il governo Papandreou va avanti per la sua strada annunciando che a poco a poco vuole ridurre ulteriormente i costi e la spesa per l'acquisto di armi che quest'anno saranno contenute a 1,8 miliardi di euro (lo 0,7% del Pil). Intanto sono stati definitivamnete acquistati i sommergibili tedeschi che un'annosa querelle sulla loro capacità effettiva di tenere la rotta aveva tenuto bloccati da anni, con l'intento però di rivenderne uno subito ad un altro paese, ancora sconosciuto.
Ma l'esercito greco non pare rassegnato ad accettare passivamente i tagli di austerity e cerca di portare una controffesiva come nel caso avvevuto giovedì scorso quando centinaia di piloti militari si sono dati malati per protestare contro i nuovi tagli ai salari. Centinaia di voli di addestramento dell'aviazione militare sono stati cancellati a causa dei vuoti nelle fila dei piloti più sensibili ai soldi in tasca che ai travagli finanziari della patria. Voci non confermate parlano di un pronto intervento del ministero della Difesa che avrebbe assicurato ai piloti la concessione di nuove indennità per compenasare i tagli sui salari.
Ma la vera partita si giocherà il 14 maggio, con la visita del premier turco Recep Tayyip Erdogan ad Atene. In quella sede i leader dei due paesi parleranno a quattr'occhi di tagli concordati alle spese militari per ridurre la tensione su un confine che resta pur sempre tra stati appartenenti alla Nato. Papandreou vuole ridurre le spese per risanare i conti pubblici e togliere carburante all'apparato militare-industriale greco, mentre Erdogan vuole indebolire i militari turchi, spina del fianco del suo governo filo-islamico.
Forse i due arci-nemici questa volta, a causa della crisi ecomica e di opportunità politiche interne, troveranno la chiave di volta per superare la loro eterna rivalità riducendo l'influenza dei rispettivi generali di corpo d'armata. Una pace di compromesso su uno degli ultimi confini caldi dell'Europa meridionale. Un buon esito da una crisi che ha rischiato di far andare a picco il paese.

E' quello che dicevo, il prossimo vertice (storico) tra Erdogan e Papandreou servirà ad allentare la tensione tra i due paesi.
Per i nostri Ellenici può volere dire incidere in termini di risparmio rispetto al bilancio della difesa che rastrella un buon 5% del PIL.
Realisticamente non credo possibile risolvere nel breve termine la "Questione di Cipro" (fonte di notevolissime uscite da ambo le parti).
Le recenti elezioni nella zona turco-cipriota hanno sancito la vittoria del partito contrario alla distensione con i greco-ciprioti.
 
Stato
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