Ue si attrezza contro crisi Grecia, l'Italia sostiene le riforme
Draghi: ripresa fragile,riforme lavoro. Tremonti:lavoriamo con Ue
(APCOM) - In Europa la ripresa economica è "fragile, non uniforme e non particolarmente forte", e mentre la disoccupazione "aumenta ovunque" l'Unione deve ora impegnarsi su riforme che riportino slancio nel mercato del lavoro.
Questo il messaggio del governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi che ha incontrato la stampa durante durante la prima giornata di lavori dell'Ecofin a Madrid.
In precedenza si era svolto l'Eurogruppo, tra i ministri finanziari dei paesi che adottano la divisa unica, e il presidente Jean-Claude Juncker ha riferito di un accordo per dotarsi di uno strumento permanente con cui fronteggiare crisi come quella che ha investito la Grecia, in dissesto sui conti pubblici.
Da settimane il caso Grecia tiene banco, mentre il paese è sottoposto alle tensioni dei mercati.
Ma per i responsabili economici europei - i cui lavori a Mardid da oggi pomeriggio sono proseguiti allargati a tutta l'Ue a 27 - vi sono anche altre questioni intricate da affrontare, come quella di un livello di disoccupati che ha raggiunto i massimi dal lancio dell'euro.
Se finora il Vecchio Continente era riuscito a contenere le ricadute negative della recessione globale anche grazie agli ammortizzatori sociali, con una ripresa che avanza a rilento "diventerà sempre più difficile - ha spiegato Draghi - sia per i governi che per le imprese proseguire questo sforzo".
Per questo servono riforme. E la necessità di operare riforme è sostenuta anche dal ministro dell'economia, Giulio Tremonti. "La decisione è stata di lavorare con l'Europa - ha detto ai microfoni del Tg1 - con le istituzioni e la Commissione europea in modo che le nostre riforme siano condivise e non una sorpresa".
Quanto alla riforma fiscale "diciamo che ci interessa molto quella, e sarà parte del nostro programma". A Madrid si è anche discusso di imporre nuove tasse alle banche come contributo alle misure di prevenzione e reazione ai rischi sistemici.
Una ipotesi sostenuta dal commissario europeo al mercato interno, Michel Barnier; su cui il governatore di Bankitalia invita a valutare il possibile impatto effettivo.
Tenuto anche conto che in alcuni stati le banche si trovano i situazioni difficili.
Intanto sono proseguite le discussioni anche su regole più forti per garantire il rispetto della disciplina di bilancio da parte dei paesi, e in questo senso secondo Juncker si potrebbero rivedere i criteri del Patto di stabilità e di crescita relativi ai livelli di debito