WSJ: Sulle spalle dei contribuenti la spesa della crisi greca
I contribuenti saranno ancora loro a farsi carico della crisi greca, dice una pubblicazione del Wall Street Journal.
Come fa notare, crisi del debito sovrano quasi sempre causa conflitti tra creditori e debitori su chi prenderà le perdite.
Fin dall'inizio della crisi greca, tre anni fa, questi conflitti erano comuni alle riunioni della zona euro e le riunioni dei ministri delle finanze, e hanno incontrato molti dei media internazionali.
I governi della zona euro hanno pubblicamente ammesso che si aspettano di essere danneggiati, ma questo sembra essere il risultato quasi inevitabile l'accordo raggiunto dall'Eurogruppo sulla Grecia. Anche se i ministri non lo ammettiamo ora, si dovrebbe fare in un luogo politicamente più facile.
"Anche se disturbi difficili sono fuori questione per il momento, che non vuol dire che sarà per sempre", ha detto Mujtaba Rahman, analista di Eurasia Group.
"Se lo facciamo adesso sarebbe" un suicidio politico "per i paesi nordici, mentre i paesi del sud vedo alcun motivo per essere d'accordo ora per tale misura", ha aggiunto.
Pubblicazione sul Wall Street Journal, che sottolinea anche che
il debito della Grecia ha continuato a crescere, soprattutto a causa del crollo della sua economia. I creditori ufficiali cominciarono a tassi di interesse più bassi sui prestiti di soccorso, riconoscendo il fatto che erano diventati parte del problema e non la soluzione.
Ora, però, osserva il rapporto, dopo la proposta di riacquisto della quota residua del debito privato, la più grande percentuale del debito greco in possesso del settore pubblico, i governi della zona euro e l'EFSF, e la BCE e il FMI.
"Abbiamo così la responsabilità di garantire che sia gestibile.
Il costo ricadrà sulle spalle dei contribuenti del nord Europa, nonostante gli sforzi dei governi in passato per evitare questo. Per arrivare a questo punto, preceduto da un percorso tortuoso, per non parlare molto doloroso cammino del popolo in Grecia. E non è ancora finito. "
