Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 3 (33 lettori)

Fred_EL

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Riassumendo

COMMENTO BOND: Grecia; obbligazionario attende sviluppi, stasera Eurogruppo

MILANO (MF-DJ)--I rendimenti dei titoli di Stato dell'Eurozona hanno chiuso in leggero calo.

Atene ha chiesto all'Esm aiuti finanziari per i prossimi due anni. Alle 19h00 ci sará una teleconferenza straordinaria dell'Eurogruppo, ha confermato il presidente Jeroen Dijsselbloem attraverso un tweet, puntualizzando che i ministri delle Finanze 'discuteranno della richiesta ufficiale del Governo greco ricevuta questo pomeriggio'.

A raffreddare gli animi ci ha pensato però il cancelliere tedesco.

Angela Merkel ha infatti affermato che non ci saranno sviluppi sul caso

greco oggi, precisando che nessuna discussione su un terzo piano di aiuti

ad Atene avrá luogo prima del referendum in programma il 5 luglio.

I mercati però credono poco in una risoluzione nelle prossime ore, visto che il Dax ha chiuso, nonostante le novità, in calo dell'1,25%. Anche gli strategist di IG ritengono che 'sia veramente arduo che il Brussels Group possa accettare le condizioni sul debito proposte da Atene all'ultimo minuto, soprattutto se lo staff tecnico ha richiesto nuovamente lo swap proposto da Varoufakis nei mesi scorsi con il Fondo Salva Stati in sostituzione della Bce come detentore del debito greco'. Mancano solamente 6 ore alla conclusione del secondo bailout e 'presto avremo delle risposte. Crediamo che lo scenario più probabile sia quello di un rifiuto da parte dell'Eurogruppo e un rinvio al referendum di domenica', concludono gli esperti.


Il rendimento del Bund decennale ha chiuso in calo allo 0,77%, mentre quello del Btp è al 2,31% con spread a 154 punti base. Prosegue però la pessima performance dei titoli di Stato ellenici: il costo di finanziamento del biennale è al 37,1%, quello del quinquennale al 24,24% e quello del decennale al 15,44%.

Per Alberto Biolzi, responsabile advisory di Cassa Lombarda, 'l'allargamento degli spread periferici dovrebbe comunque mantenersi contenuto, grazie anche alla rete di sicurezza fornita dal piano di acquisto di bond da parte della Bce. Gli indicatori Pmi e monetari dell'Eurozona appaiono per il momento poco influenzati dalla crisi greca.

In caso di contagio ad altri periferici, la Bce dovrebbe intervenire con strumenti adeguati per evitare il ripetersi di una crisi del debito sovrano e la messa in discussione dell'Euro stesso'.

Fatti nuovi, come l'uscita di un Paese dall'euro o l'insolvenza di uno stato europeo, hanno la principale valenza negativa nella situazione di incertezza che generano, aggiungono i gestori di AcomeA Sgr. Per gli esperti, 'posto che il mercato sconta giá parzialmente il problema greco, da anni al centro del dibattito economico-politico, si può ipotizzare che diversa potrebbe essere la reazione dei valori finanziari a seconda che le autoritá europee siano in grado di fornire un segnale chiaro di gestione ordinata della crisi, o meno'. Per i gestori 'quanto piú gli operatori percepiranno che le istituzioni abbiano il controllo degli eventi e presentino un piano di gestione con una logica condivisibile, tanto meno l'incertezza verrá scontata dal mercato con prezzi piú bassi'.

Nel primo discorso tenuto dopo l'annuncio del referendum, il premier ellenico Alexis Tsipras 'ha indirettamente e vagamente prospettato le sue dimissioni in caso di vittoria del sì, affermando che respingere il quesito referendario darebbe piú forza alla Grecia sul tavolo negoziale e non implicherebbe necessariamente l'abbandono dell'euro. Al contrario, il presidente della Commissione Europea e vari esponenti di Governi esteri hanno invitato i greci ad approvare il quesito', sottolineano gli economisti di Intesa Sanpaolo, puntualizzando che 'non è chiaro quali condizioni Atene sarebbe disposta ad accettare dopo una vittoria del no: malgrado la distanza fra le rispettive proposte prima della rottura dei negoziati fosse molto ridotta, la clamorosa decisione di sabato sembra riflettere la forte riluttanza dell'ala radicale del partito ad accettare anche la piú morbida proposta formulata dal Governo nei giorni precedenti'.

Per inciso, spiegano inoltre gli esperti, i negoziati non riguarderebbero piú l'estensione del secondo programma, che finisce oggi, ma un nuovo piano Esm pluriennale e un nuovo MoU, anche se il lavoro delle ultime settimane consentirebbe di risparmiare del tempo.

Una vittoria del sì al referendum greco 'potrebbe preludere alla formazione di un Governo di unitá nazionale (l'ipotesi piú favorevole, che potrebbe però condurre alla crisi di Syriza) o sfociare in nuove elezioni politiche', aggiungono gli economisti di Intesa Sanpaolo, precisando che 'queste ultime, però, richiederebbero molto tempo, che la Grecia non ha piú. La crisi di liquiditá, infatti, è destinata a sfociare nel giro di poche settimane in un vero e proprio default sovrano e nell'insolvenza delle banche, se non intervengono fatti nuovi che consentano di riprendere gli aiuti'.

Certo è che nel frattempo il Tesoro ellenico 'sta incontrando gravi problemi a completare il pagamento delle pensioni di giugno, a causa del crollo del gettito fiscale' e sono stati segnalati 'problemi anche nel pagamento degli stipendi nel settore privato. Inoltre, c'è allarme per le forniture di farmaci e il contingentamento dei prelievi sta producendo un crollo dell'attivitá commerciale', concludono gli economisti di Intesa Sanpaolo, puntualizzando che di fronte all'impossibilitá di erogare gli stipendi e le pensioni di luglio, il Governo in carica 'avrebbe poche alternative a compiere un altro passo verso lo sganciamento dall'Eurozona, emettendo sostituti monetari e obbligando la Banca di Grecia a finanziare gli istituti di credito in contrasto con le regole dell'Eurosistema'.

Comunque sia il principale elemento da tenere a mente quando si valuta la situazione attuale della Grecia è che non è paragonabile al dicembre del 2011, sostiene Salman Ahmed, global strategist di Lombard Odier Investment Managers, precisando che rispetto ad allora, l'Eurozona si è mossa in maniera significativa adottando diverse contromisure, in atto ancora oggi. In secondo luogo i legami finanziari diretti della Grecia sono molto piú concentrati. Ad esempio, circa l'80% dei debiti esteri nei confronti dell'economia greca sono in mano a Istituzioni Ufficiali, limitando così l'impatto diretto sul sistema finanziario globale.

'In sostanza', spiega l'esperto, 'la situazione attuale riguarda la credibilitá politica dell'Eurozona, piuttosto che le implicazioni finanziarie dirette di un default greco. Da ultimo, e forse piú importante, la Bce è giá impegnata in un programma di Quantitative Easing oltre ad avere a disposizione il meccanismo di acquisto di titoli Omt (Outright Monetary Transaction), che ha di recente avuto il nullaosta della Corte di Giustizia Europea e che è stato predisposto proprio per questo tipo di situazione'.

E' comunque chiaro che il credito dei periferici sará sottoposto a reazioni d'impulso, dinamiche giá visibili nei movimenti di ieri dell'obbligazionario, alla luce degli sviluppi sulla Grecia visti nel weekend. 'La prosecuzione del programma QE, comunque, pone un freno all'allargamento degli spread che probabilmente vedremo', aggiunge Ahmed il quale si attende che 'la Bce possa essere piuttosto aggressiva nella comunicazione e nell'operato (se necessario) per mitigare qualsiasi effetto contagio. Visto il quadro di riferimento ora disponibile rispetto al 2011/2012, ci aspettiamo che questa volta la Banca Centrale entri in campo piú rapidamente e in maniera inequivocabile, visto anche quanto la ripresa economica nella zona euro sia attualmente fragile'.

Infine anche Ahmed fa notare che 'teoricamente che la Grecia sará chiamata a votare una proposta non piú valida' puntualizzando tuttavia che il dibattito generale che emerge insieme al referendum 'riguarda la futura appartenenza all'euro piuttosto che l'accordo in quanto tale' e 'un sì al voto potrebbe significare la riconfigurazione politica in Grecia, portando a una soluzione piú duratura al problema'. In ogni caso, conclude l'esperto, 'ci sono ancora troppi se e troppi ma a questo proposito', ma 'è comunque difficile ignorare i recenti trend elettorali che mostrano come circa due terzi di greci vogliano restare nell'Eurozona'.
 

tommy271

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* Non si prevede una proroga dei programmi esistenti dell'Eurogruppo, ma sì in considerazione della richiesta di un nuovo prestito, secondo le informazioni del corrispondente di "Kathimerini" da Bruxelles Helen Varvitsiotis.
 

tommy271

Forumer storico
* Ottengo "messaggi" negativi alla nuova proposta della Grecia alle istituzioni, dice il giornalista del Financial Times, Peter Spiegel, citando fonti a Bruxelles.

* "Nonostante l'ottimismo iniziale, ho reazioni più negative rispetto a quelli praticati dai negoziati greci", dice il giornalista.

* Come spiega, molti governi non reagiscono positivamente alla richiesta di Atene per un nuovo prestito. "Molti paesi sostengono contro un nuovo prestito del genere, e la richiesta di ristrutturazione del debito greco" finiscono le stesse fonti.
 

amorgos34

CHIAGNI & FOTTI SRL
Non perderei tempo a vedere chi porta più gente in piazza...

Bund si sta arrampicando di nuovo (oggi bel testicolo che son stato a rimanere immobile :wall:)
 
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robinson

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Ma che cavolo dici? I greci facciano il referendum e escano dall'euro ,chi glielo impedisce? .ma non se ne può più di queste stupidaggini


calmati.
sono un creditore anch' io e non sto dicendo che non devono pagare;

ho solo risposto al fatto che non c'è modo di sconfiggere questa politica fatta solo di austerity!

HAI CAPITO?
 

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