Economist: Le "osa speranza, paura di fallire" Grecia
Per i segnali che promettono ripresa ad Atene parla articolo dell'Economist intitolato "Il coraggio di sperare, paura di fallire."
Riferendosi al primo maggio manifestazioni nel centro di Atene, i commenti rivista che non assomigliano a quelle del passato. La strada pedonale è in movimento, nuovi negozi hanno aperto a Kolonaki, pur avendo meno, le "esche" di ristoranti implorano i passanti a preferire vuote le loro botteghe, dette caratteristiche.
L'articolo si riferisce anche al clima economico è migliorato in tutto il paese rispetto all'anno scorso giugno, quando i timori avevano montato una Grexit. Anche se il miglioramento si registra sul terreno, piuttosto che i consumatori,
l'indicatore composito di fiducia economica redatta dalla Commissione europea è tornato al livello più alto dalla fine del 2009, cioè prima dello scoppio della crisi del debito.
L'Economist fa anche specifico riferimento all'aumento delle prenotazioni turistiche per la stagione estiva, la ripresa dei lavori sulle autostrade, il graduale ritorno della liquidità per rimborsare parte del debito residuo del governo alla fine del 2012 ha superato il 4% del PIL e Recupero dei depositi delle famiglie e delle imprese rispetto a giugno dello scorso anno sono aumentati del 9%.
"Un recupero dovrà succedere prima o poi", dice caratteristicamente Economist, sottolineando che il test per il paese non è finita, poiché l'uscita economica dovrebbe ridursi di un ulteriore 4,4% di quest'anno sotto il peso di austerità. Tuttavia, attribuiscono tali misure, dice la rivista, citando la riduzione del disavanzo e l'avanzo primario previsto per quest'anno.
Ruolo decisivo per il ritorno alla crescita giocherà banche, secondo l'Economist.
La ricapitalizzazione, che è necessario e, dopo la loro partecipazione al PSI, è ora in fase di completamento e 50000000000 € di ritiro sarà probabilmente contribuire ad affrontare le perdite e sofferenze.
A questo punto, tuttavia, le note Economist che i consumatori non essere la "prima linea" di recupero.
La disoccupazione è salito al 27,2%, i salari sono diminuiti in modo significativo, mentre i redditi più bassi schiacciati dalle tasse.
D'altra parte,
l'Economist esprime preoccupazioni circa il contributo della domanda interna e delle esportazioni. I salari sono diminuiti in modo significativo, mentre i redditi bassi schiacciati dalle tasse. Allo stesso tempo, le prospettive di esportazione minata dalla recessione nella zona euro.
Quando gli abbiamo chiesto se potevano aiutare le esportazioni di ripristinare la crescita, l'Economist risponde che le prospettive per le esportazioni di beni colpiti dalla recessione nella zona euro.
Secondo questo articolo,
ciò che può cambiare le prospettive sono gli investimenti esteri.
Ma, come accennato, la Grecia rimane ancora un luogo pericoloso per gli imprenditori stranieri che vogliono operare nel paese.
Un test cruciale sarà il programma di privatizzazione, che ha meno importanza per le entrate che genera, e di più per la maggiore apertura di marcatura.