Abulico
Forumer storico
Appunti su Syriza...
SYRIZA è stata spesso accusata dai suoi avversari politici e dalla stampa di essere contraria all'euro e alla permanenza della Grecia nell'Unione Europea. Eppure il partito non ha mai messo in dubbio la permanenza della Grecia in Europa e nella moneta unica.
Il leader di SYRIZA ha infatti affermato che «se la sinistra radicale rappresentata da SYRIZA vincerà le prossime elezioni, la Grecia rimarrà nell'Euro».
SYRIZA avverte l'assoluta necessità di cambiare le politiche economiche dell'UE (a cominciare dalle politiche di austerity), giudicate troppo a favore dei «poteri forti» (come banche e grandi imprese). Il partito ritiene che per uscire dall'attuale crisi economica sia d'obbligo mettere al centro delle politiche economiche europee temi come: il lavoro, lo stato sociale, il reddito, la tutela e i diritti dei più deboli e i «beni comuni».
Si può ben dire, riassumendo, che SYRIZA sia un partito europeista ma contrario alle politiche di austerity.
Nell'ottobre 2012, a seguito della visita di Angela Merkel ad Atene, il leader di SYRIZA, Alexis Tsipras dichiarò:
« Angela Merkel è venuta ad Atene per dare il suo appoggio al governo di coalizione del premier Antonis Samaras e alle misure che vuole imporre, ma il popolo non reggerà al peso dell’austerità e alla fine vinceremo perché abbiamo il diritto dalla nostra parte. »
Nel dicembre 2012 il comitato centrale di SYRIZA ha approvato, con il 75%, una mozione che sostiene il mantenimento della Grecia nell'Unione Europea; nonostante questo SYRIZA continua a contestare in maniera decisa le politiche di austerity imposte dall'Europa alla Grecia, in particolare per quanto riguarda le privatizzazioni dei servizi pubblici, i tagli agli stipendi dei dipendenti statali e l'aumento della pressione fiscale.
Altri punti programmatici sostenuti dal partito sono:
Tagliare drasticamente la spesa militare.
Adottare una tassa sulle transazioni finanziarie e anche una tassa speciale per i beni di lusso.
La protezione del diritto alla istruzione, alla sanità e all’ambiente.
Smilitarizzare la guardia costiera (in Grecia: Limenikò Sòma − Ellinikì Aktofylakì) e sciogliere le forze speciali anti-sommossa. Proibire la presenza di poliziotti con il volto coperto o con armi da fuoco nelle manifestazioni.
Cambiare i corsi per poliziotti in modo da mettere in primo piano i temi sociali come l’immigrazione, le droghe o l’inclusione sociale.
Depenalizzare il consumo di droghe, combattendo solo il traffico. Aumentare i fondi per i centri di disintossicazione.
Nazionalizzare gli ospedali privati. Eliminare ogni partecipazione privata nel sistema pubblico sanitario ed eliminare i ticket a carico dei cittadini nel servizio sanitario.
Esigere dalla UE un cambiamento nel ruolo della BCE perché finanzi direttamente gli Stati e i programmi di investimento pubblico.
Sottoporre a referendum vincolanti i trattati e altri accordi rilevanti europei.
SYRIZA è stata spesso accusata dai suoi avversari politici e dalla stampa di essere contraria all'euro e alla permanenza della Grecia nell'Unione Europea. Eppure il partito non ha mai messo in dubbio la permanenza della Grecia in Europa e nella moneta unica.
Il leader di SYRIZA ha infatti affermato che «se la sinistra radicale rappresentata da SYRIZA vincerà le prossime elezioni, la Grecia rimarrà nell'Euro».
SYRIZA avverte l'assoluta necessità di cambiare le politiche economiche dell'UE (a cominciare dalle politiche di austerity), giudicate troppo a favore dei «poteri forti» (come banche e grandi imprese). Il partito ritiene che per uscire dall'attuale crisi economica sia d'obbligo mettere al centro delle politiche economiche europee temi come: il lavoro, lo stato sociale, il reddito, la tutela e i diritti dei più deboli e i «beni comuni».
Si può ben dire, riassumendo, che SYRIZA sia un partito europeista ma contrario alle politiche di austerity.
Nell'ottobre 2012, a seguito della visita di Angela Merkel ad Atene, il leader di SYRIZA, Alexis Tsipras dichiarò:
« Angela Merkel è venuta ad Atene per dare il suo appoggio al governo di coalizione del premier Antonis Samaras e alle misure che vuole imporre, ma il popolo non reggerà al peso dell’austerità e alla fine vinceremo perché abbiamo il diritto dalla nostra parte. »
Nel dicembre 2012 il comitato centrale di SYRIZA ha approvato, con il 75%, una mozione che sostiene il mantenimento della Grecia nell'Unione Europea; nonostante questo SYRIZA continua a contestare in maniera decisa le politiche di austerity imposte dall'Europa alla Grecia, in particolare per quanto riguarda le privatizzazioni dei servizi pubblici, i tagli agli stipendi dei dipendenti statali e l'aumento della pressione fiscale.
Altri punti programmatici sostenuti dal partito sono:
Tagliare drasticamente la spesa militare.
Adottare una tassa sulle transazioni finanziarie e anche una tassa speciale per i beni di lusso.
La protezione del diritto alla istruzione, alla sanità e all’ambiente.
Smilitarizzare la guardia costiera (in Grecia: Limenikò Sòma − Ellinikì Aktofylakì) e sciogliere le forze speciali anti-sommossa. Proibire la presenza di poliziotti con il volto coperto o con armi da fuoco nelle manifestazioni.
Cambiare i corsi per poliziotti in modo da mettere in primo piano i temi sociali come l’immigrazione, le droghe o l’inclusione sociale.
Depenalizzare il consumo di droghe, combattendo solo il traffico. Aumentare i fondi per i centri di disintossicazione.
Nazionalizzare gli ospedali privati. Eliminare ogni partecipazione privata nel sistema pubblico sanitario ed eliminare i ticket a carico dei cittadini nel servizio sanitario.
Esigere dalla UE un cambiamento nel ruolo della BCE perché finanzi direttamente gli Stati e i programmi di investimento pubblico.
Sottoporre a referendum vincolanti i trattati e altri accordi rilevanti europei.