Joe Smith
Nuovo forumer
La settimana scorsa si parlava di colloqui di Tsipras con banche americane intenzionate a sondare il terreno. Questa settimana i GGB sono crollati. Credo che ciò avvalori la tesi - che ho letto giorni fa - secondo cui Tsipras pubblicamente e' europeista ( probabilmente perché la maggior parte degli elettori lo è), ma in privato minaccia di uscire dall'euro se non otterrà l'autorizzazione ad abbandonare l'austerità (su cui sta fondando la campagna elettorale). Credo insomma che Tsipras parli ai suoi elettori di abbandono dell'austerità e taglio del debito rimanendo nell'Ue, perché è la soluzione che agli elettori piace di più, ma - sapendo che è difficilmente realizzabile e che non puo' tradire la promessa elettorale che lo manderà al governo - in privato minacci ai leader Ue l'uscita dall'euro se ciò non gli sarà concesso.
Inutile dire che questa vicenda mi ricorda molto quella di casa nostra.
Siccome però è evidente che in un "muro contro muro" sarebbe la Grecia ad avere la peggio ( può sempre lanciare il QE per far da scudo agli altri bond mentre la Grecia esce...e forse è anche per questo che il QE è sempre stato rinviato) credo che lo scenario sarà: Tsipras al Governo, guerra finanziaria alla Grecia, Tsipras costretto alle dimissioni.
Da ciò, peraltro, gli euroscettici europei usciranno indeboliti, perché la gente percepirà che i governi euroscettici portano alla bancarotta, e così i leader UE avranno ridimensionato anche questo problema.
Quello che non sappiamo e' se tutto ciò avverrà attraverso interventi sui nostri bond e/o attraverso un ritorno alla dracma.
Concordo