GREXIT: Si o No ?

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JULIUS




Il problema Grecia spiegato in maniera chiara e comprensibile

Pubblicato su 16 Giugno 2015 da FRONTE DI LIBERAZIONE DAI BANCHIERI - CM in ECONOMIA
“Se ho un debito di 10.000 euro ho davvero un grosso problema, se ho un debito di 10.000.000 di euro, ad avere un grosso problema … è il mio creditore”.
Di: Giancarlo Marcotti
Come tutte le battute, se fa ridere, significa che nasconde un fondo di verità.
Figuratevi così se ho un debito di 330.000.000.000 (330 MILIARDI) di euro, ed in cassa non ho nemmeno un euro, che razza di problema ha il mio … anzi … i miei creditori.
Il debitore può persino riderci su, tanto, che può fare? Certo, i creditori non hanno molta voglia di ridere e pretenderebbero perlomeno che il debitore la smettesse di fare lo spiritoso e che invece dicesse loro in che modo intende pagare.
Ma che volete che faccia? Lui va avanti a divertirsi, povero lo è già, cosa pretendete? Che muoia di fame solo per restituire al massimo un 1 o un 2% del suo debito? Fare la fame per restituire circa 7 miliardi e rimanere con un debito di 323 miliardi? Dai, siamo seri.
Ed i creditori incalzano: dicci come intendi ritornarci i soldi che ti abbiamo prestato!
E lui: “Dunque, fra non molto saranno in scadenza 27 miliardi del mio debito, allora voi prestatemene altrettanti e io vi pago le rate in scadenza. Ah! Dimenticavo! Non deve essere un finanziamento a breve termine, altrimenti fra poco siamo ancora punto e a capo, diciamo che la scadenza del nuovo prestito sia … fra 30 anni! Ah, ancora una cosa! Naturalmente venitemi incontro con un tasso di interesse sopportabile, beh … diciamo … l’1,5%.”
A quel punto i creditori si alterano ed urlano: “Non siamo mica qua a farci prendere per il c…lo, è una proposta offensiva!”, ma si sentono rispondere: “Sentite, a suo tempo siete stati voi ad accogliermi nella Comunità, voi lo sapevate certamente in quale situazione mi trovavo, non raccontate la balla che ho truccato i conti, perché siete stati proprio voi a dirmi come dovevo truccare i conti, quindi non venite ora a farmi la morale, da voi non l’accetto!”
Ed ancora i creditori: “Dai, sei un politico anche tu, mettiti nei nostri panni, se ti diamo ancora i soldi i nostri elettori non ci votano più perché non vogliono che continuiamo a finanziarti, se non te li diamo i nostri elettori non ci votano più perché abbiamo perso 330 miliardi di euro, come ne usciamo?”
Ed il debitore “Quelli sono fatti vostri, i miei elettori mi hanno votato proprio per questo, sono già pieno di problemi, i vostri ve li dovete risolvere da soli”.
Tutto chiaro?
Solo una precisazione: non mi sono inventato nulla, soprattutto per quanto riguarda i numeri.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro
Tratto da: InvestireOggi - La guida agli investimenti finanziari e di Borsa
 
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JULIUS




Il problema Grecia spiegato in maniera chiara e comprensibile

Pubblicato su 16 Giugno 2015 da FRONTE DI LIBERAZIONE DAI BANCHIERI - CM in ECONOMIA
“Se ho un debito di 10.000 euro ho davvero un grosso problema, se ho un debito di 10.000.000 di euro, ad avere un grosso problema … è il mio creditore”.
Di: Giancarlo Marcotti
Come tutte le battute, se fa ridere, significa che nasconde un fondo di verità.
Figuratevi così se ho un debito di 330.000.000.000 (330 MILIARDI) di euro, ed in cassa non ho nemmeno un euro, che razza di problema ha il mio … anzi … i miei creditori.
Il debitore può persino riderci su, tanto, che può fare? Certo, i creditori non hanno molta voglia di ridere e pretenderebbero perlomeno che il debitore la smettesse di fare lo spiritoso e che invece dicesse loro in che modo intende pagare.
Ma che volete che faccia? Lui va avanti a divertirsi, povero lo è già, cosa pretendete? Che muoia di fame solo per restituire al massimo un 1 o un 2% del suo debito? Fare la fame per restituire circa 7 miliardi e rimanere con un debito di 323 miliardi? Dai, siamo seri.
Ed i creditori incalzano: dicci come intendi ritornarci i soldi che ti abbiamo prestato!
E lui: “Dunque, fra non molto saranno in scadenza 27 miliardi del mio debito, allora voi prestatemene altrettanti e io vi pago le rate in scadenza. Ah! Dimenticavo! Non deve essere un finanziamento a breve termine, altrimenti fra poco siamo ancora punto e a capo, diciamo che la scadenza del nuovo prestito sia … fra 30 anni! Ah, ancora una cosa! Naturalmente venitemi incontro con un tasso di interesse sopportabile, beh … diciamo … l’1,5%.”
A quel punto i creditori si alterano ed urlano: “Non siamo mica qua a farci prendere per il c…lo, è una proposta offensiva!”, ma si sentono rispondere: “Sentite, a suo tempo siete stati voi ad accogliermi nella Comunità, voi lo sapevate certamente in quale situazione mi trovavo, non raccontate la balla che ho truccato i conti, perché siete stati proprio voi a dirmi come dovevo truccare i conti, quindi non venite ora a farmi la morale, da voi non l’accetto!”
Ed ancora i creditori: “Dai, sei un politico anche tu, mettiti nei nostri panni, se ti diamo ancora i soldi i nostri elettori non ci votano più perché non vogliono che continuiamo a finanziarti, se non te li diamo i nostri elettori non ci votano più perché abbiamo perso 330 miliardi di euro, come ne usciamo?”
Ed il debitore “Quelli sono fatti vostri, i miei elettori mi hanno votato proprio per questo, sono già pieno di problemi, i vostri ve li dovete risolvere da soli”.
Tutto chiaro?
Solo una precisazione: non mi sono inventato nulla, soprattutto per quanto riguarda i numeri.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro
Tratto da: InvestireOggi - La guida agli investimenti finanziari e di Borsa


come già detto è trovare la soluzione migliore affinchè gli spettatori possano a fine spettacolo dire "BRAVI"..

un po come oggi alfano e compari in EU a parlare di emigranti... comunicato da oscar per l'equilibrismo.. solo che alla fine il cetriolo rimarrà nostro e di nessun altro.. mmmhh forse Unlui lo reclamerà a gran voce...:D:-o:D
 
Unlui tu che hai tempo .. vai un po con lui e dicci cosa sta facendo... :D:D:-o

. Il premier greco Tsipras è partito oggi per un viaggio di tre giorni a Mosca.

:specchio::specchio:

mi sa che a sto giro ci si diverte .. se così si può dire.. io vedo la merkel a 90 gradi precisi precisi...:cool::cool::mumble::D
 
Unlui tu che hai tempo .. vai un po con lui e dicci cosa sta facendo... :D:D:-o

. Il premier greco Tsipras è partito oggi per un viaggio di tre giorni a Mosca.

:specchio::specchio:

mi sa che a sto giro ci si diverte .. se così si può dire.. io vedo la merkel a 90 gradi precisi precisi...:cool::cool::mumble::D

:rolleyes::rolleyes:
 

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oggi soliti proclami.. domani ci sarà l'ennessima riunione ma il tempo sta finendo..

ATENE (WSI) - La situazione è precipitata e pertanto il ministro tedesco delle Finanze dirà ai deputati del Parlamento nazionale di prepararsi a un fallimento dei negoziati cona la Grecia. Uno o due mesi fa Wolfgang Shaeuble non sarebbe mai a arrivato a una simile conclusione.

Non solo. Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo, ha riferito al Guardian che la Grecia rischia di uscire dall'Unione europea.

"Credo che lasciare l'euro significherebbe lasciare l'Unione europea". Arriva anche la dichiarazione di un funzionario senior Ue: "Cipro dimostra che l'Eurozona può adottare controlli sui capitali, ma sono molto indesiderati".

Da segnalare che le banche cipriote vennero chiuse per diversi giorni dopo che il governo accettò aiuti per un valore di €10,7 miliardi. Tetti massimi vennero imposti su quanti soldi sarebbe stato possibile prelevare dalle banche, e i risparmiatori con depositi superiori a 100.000 euro soffrirono forti tagli sui loro depositi.

A questo punto le ipotesi principali per Atene sono due: fare default con uscita dall'euro oppure accettare un mezzo accordo 'last minute' con i creditori e prolungare la sofferenza. Con un nuovo piano di aiuti in cambio di misure di rigore, il paese fortemente indebitato continuerebbe a sostentare per un po', ma non risolverebbe i suoi annosi problemi di crescita.

Mentre i ministri delle Finanze dell'area euro cercheranno di strappare un'intesa giovedì nell'ultimo di una lunga serie di infruttuosi Eurogruppi, gli analisti di BNP Paribas, scrivono che la Grecia "ha la pistola del default puntata alla tempia". Secondo la banca francese l'Eurogruppo di domani è l'ultima chancee che ha Atene di scongiurare il fallimento.

Il governo ha chiesto di rinviare il rimborso all'Fmi - che non si può permettere di pagare - di sei mesi. Ma la richiesta è rimasta inesaudita. La Banca centrale ellenica ha lanciato un drammatico appello nelle ultime ore, sottolineando che in caso di fallimento del negoziato "ci sarà una crisi incontrollabile" con l'uscita dall'euro e "molto probabilmente" dall'Unione europea. "Il mancato accordo segnerà l'inizio di un percorso doloroso ch farà della Grecia un paese povero dell'Europa meridionale".

Che i colloqui con i creditori - che si protraggono ormai da cinque mesi - siano arrivati a un punto morto i mercati l'hanno capito e nelle sale operative si respira aria di rassegnazione: ormai gli investitori ritengono molto probabile un evento 'cataclisma' di Grexit.

Ieri le Borse europee hanno toccato i minimi da febbraio, mentre nel reddito fisso la volatilità ha fatto un gran balzo. In una delle sedute più nervose dai tempi in cui la crisi del debeito europeo aveva toccato l'apice nel 2012, i rendimenti sui bond emessi dall'Itlaia e daei cosidetti paesi 'periferici' sono saliti, contagiati dalla paura per il futuro della Grecia.

Stanca degli ultimatum delle autorità europee e dell'Fmi, la linea dura del partito al governo di coalizione, Syriza, è a favore di una tale eventualità. L'ala radicale della formazione politica chiede un default in stile "islandese" e una nazionalizzazione delle banche.

Tra le misure al vaglio nel piano B figurano l'imposizione di controlli di capitale, la chiusura delle banche e l'istituzione di una banca centrale sovrana in grado di difendere il nuovo sistema finanziario. A proposito di controlli di capitale, un funzionario dell'Unione Europea ha fatto sapere che il precedente Cipro è la prova che è una soluzione percorribile.

Il premier Alexis Tsipras, da parte sua, se accettasse le condizioni dei creditori sancirebbe la sua morte politica. Il partito anti austerity non può infatti permettersi di adottare le stesse misure imposte in passato e allo stesso tempo paradossalmente non ha molta altra scelta se vuole evitare il default.

Atene ha finito i soldi e da sola non riuscirà a ripagare il prestito da 1,6 miliardi dovuto a fine giugno al Fondo Monetario Internazionale, senza parlare delle pensioni da versare e degli stipendi che deve ai funzionari pubblici.

Intanto si fa sempre più critica anche la situazione degli istituti di credito, con circa 30 miliardi di euro che hanno già lasciato i depositi delle banche greche da ottobre a oggi. È la riprova ulteriore del crollo della fiducia nelle capacità delle autorità di trovare un accordo.

Il premier deve decidere come vuole che la storia lo ricordi. Il leader che ha spinto il paese fuori dall'Eurozona e verso un collasso economico sul breve, oppure come il politico che ha provato a cambiare le cose in Europa ma che ha ceduto alle pressioni inteernazionali e ha consentito alla troika di dimostrare il suo predominio sulla sovranità nazionale, proprio nel posto dove la democrazia ha visto la nascita.
 

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