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Forse non c'è neanche il bisogno di sottolineare come nessun programma di governo sia accettabile "a scatola chiusa" soltanto perché proviene da un movimento politico nuovo, oppure perché è il frutto di discussioni collettive, dal basso, come nel caso dei Meet-Up che stanno alla base del Movimento 5 Stelle.
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Piuttosto, mi interessa qui indagare le ragioni psicologiche che spingono i membri e gli elettori del Movimento 5 Stelle ad immaginarsi invece un divario inesistente. Senza per forza escludere l'ipotesi della furbizia politica -Grlllo e Casaleggio ben sanno dell'esistenza di un divario, ma per ragioni di strategia elettorale fanno passare sotto silenzio la cosa- un'ipotesi interessante è quella di una percezione delle risorse economiche totali come un ammontare dato su cui si disputa un gioco a somma zero tra loro (i politici cattivi) e noi (i cittadini buoni). Non solo: questa raffigurazione della vita economica e politica come una contesa tra cittadini e casta politica diventa l'unica spiegazione della crisi economica italiana se quanto “manca” ai cittadini è esattamente quanto è stato sottratto dai politici.
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Qualsiasi programma elettore viene, dagli elettori, accettato a scatola chiusa. Forse che ql aveva letto quello di Prodi 2006? Centinaia di pagine. 50 e più persone riunite per stenderlo. E poi è bastato un solo semestre di governo per capire che era aria fritta.
Oppure il "Contratto con gli italiani" di Berlusconi. Aria fritta 2.
Ora si può sostenere questo:
partiti presenti da anni nell'arco costituzionale = affidabili
Questi partiti presantano dei programmi
i loro programmi = sono affidabili
di contro
partito non presente nell'arco costituzionale = inaffidabile
questo partito presente un programma
il suo programma = inaffidabile
Dunque è in base alla "storia" che usiamo il concetto di affidabilità? Si chiamava questo metodo "materialismo storico" (riduco ovviamente). E fu alla base della sinistra italiana. A dire che non è un sillogismo nuovo ma una chiave di lettura politica "antica". Non per questo destituita di fondamento, xò abusata si.
Ma non è questo il punto.
Se devo seguire questo sillogismo allora è proprio nel partito "storico" che si annida l'inaffidabilità. Poiché sono proprio loro che hanno disatteso i programmi elettorali. Rendondoli carta straccia.
Forse qualcuno può negare che in tutti i dibattiti politici pre-elettorali non si siano usate queste tematiche:
- l'Italia ha bisogno di riforme = riforme
- il dibattito sia sui contenuti = programma
il dibattito politico è sempre stato sulle riforme. E dunque sui programmi.
Oggi possiamo cominciare a tirare qualche somma:
- ammettiamo che ci siano state delle riforme. Ed è così. Prendiamo solo la giustizia: chiusure di alcuni tribunali, mancanto rinnovo degli strumenti minimali per lavorare (fotocopiatori-computer ecc..), posti vacanti, sotto organico del personale di ausilio ai giudici ect.. La riforma si fa in due modi: per legge e non rinnovando le strutture. Per legge inoltre si può favorire od ostacolare l'esercizio della giustizia: se aumento i reati perseguibili ma di pari passo non potenzio la struttura avrò un calo prestazionale. Dunque incido sulla efficienza e sulla efficacia della "struttura giustizia".
Da un lato si è sbandierata la necessità della riforma del Codice (in parte cq fatto) e dall'altro la necessità di snellire per migliorare. Potenziare per perseguire.
Tracciamo le somme: fino a 6 anni per una causa civile. Mettiamo che tu sia un'azienda che vende prodotti sul territorio. Un tuo concorrente va dalla tua clientela e la svia in modo truffaldino. Tu ti rivolgi al giudice. Vincerai la causa. Ma solo in due anni il rivale ti ha sotratto la clientela. Lui ha già fatto i conti di quanto gli "costa" l'operazione. E può anche arrivare a dover chiudere l'azienda. Ma siccome si è mosso prima di te ed ha confidato nel mal funzionamento della giustizia è già preparato a gestire i clienti che ti ha sotratto. Chi ha il cliente vince. E tu sei fuori dal mercato. Se poi riesce a sviare le risorse prima della sentenza cq anche l'obolo riparatorio non lo otterrai.
Da un lato riforma. Dall'altro l'effetto: crollo (perché questo è nei fatti) della sistema giustizia.
Prendiamo la sanità. Il sistema permette ad un cittadino siciliano di andare a farsi operare nelle cliniche di eccelenza del nord. Mettiamo un trapianto di fegato. Giusto. Da te in Sicilia non ci sono strutture pubbliche. Private si. Ma non hai i soldi. Vai al nord. Paga il sistema. L'operazione costa sopra i 30.000 euro. Anche di più. Tu hai, giustamente il fegato nuovo. Chi paga. La tua regione, la Sicilia. Che xò non ha i soldi. Dunque alla regione che ti ha effettuato il trapianto i soldi non arrivano. Chi interviene? Lo Stato.
Ok. Giusto. Il punto xò non è che in Sicilia non ci siano ospedali atti al trapianto (in realtà è così, ma stiamo dentro il racconto) è che sono privati e che lavorano in convenzione. Dunque tu malato Siciliano paghi doppio:
- paghi la sanità pubblica, la quale xò non è in grado di gestirti e ti costringe a fare 2000 km per avere salva la vita. E muoversi vuol dire muovere una famiglia anche per un anno se va bene. E i costi aggiuntivi di albergo per famigliari etc.. non te li rimborsa nessuno;
- a paghi anche per la sanità privata.
Allora dobbiamo riformare la sanità. Ok. Risultato? I direttori generali delle usl sono a nomina politica. Da cui ne discende tutta una situazione di ingovernabilità generale. Dei costi e del clientelarismo.
Se riforma c'è stata, anche qui in peggio.
- sempre a titolo esemplificativo facciamo anche questa considerazione. Vengono pubblicizzati in continuazione i falsi invalidi. Ottimo. Bravi. Li avete presi. Ma dietro ad un invalido c'è un certificato medico. Dietro un certificato medico c'è una commissione medica. E dentro una commissione medica ci sono dei medici. Forse che qualcuno ha sentito mai dire che il medico che ha fatto il certificato falso è sotto inchiesta? Io mai.
E sai quanti casi ci sono ancora? Infiniti.
Dunque dici che i programmi dei partiti storici sono attendibili.
Nei fatti io dico di no.
E veniamo alla psicologia.
Vale per tutti.
Forse che l'elettore PDL crede alle promesse di Berlusconi? Certo che no. Sa che no nle mantiene. Ma cosa vota? Bersani? Grillo? Monti? L'Italia è a maggioranza centro dx. Sotto quella percentuale il centro dx ci va solo per astensione. Dunque quei voti sono indipendenti dal programma elettorale e dalle possibilità di realizzarle.
PD. Qui il voto è più complesso. E' molto ideologico. Basato sulla storia. Basato sul senso del "contro", dell'"avversario". Del concetto morale di "migliore". E' un voto fatto così: poiché il centro sx è il portatore della giustizia sociale e della redistribuzione delle ricchezze, di eguaglianza e dunque di benessere in quanto moralmente ineceppibili io votando per esso sono partecipe di questa "morale superiore"; poiché dall'altra parte vi è un dichiarato "nemico" truffaldino ed ingordo che si identifica con la categoria del "male" non posso che votare a sx.
Poco importa se di fatto non è stato così.
Dunque è ancora un voto ideologico.
In entrambi i casi non abbiamo un voto basato sui dati di fatto che sono le azioni politiche fatte i loro risultati.
E non è un caso se tutti a parole dicono riforme e programmi elettorali, e poi di fatto nessuno ne parla mai. Nemmeno la stampa. Se lo fanno sono finiti xè i fatti sono negativi. Non si sveglia il can che dorme.
Ora veniamo al M5S. Dovrebbero essere diversi gli elettori di questo Movimento? Idealmente si. Praticamente sarebbe meglio.
Ma io non posso pretendere dagli elettori quello che la scuola non ha mai formato: l'abc economico finanziario e un minimo di senso civico.
Se potessi scegliere farei il patentino elettorale.
L'elettore del M5S è lo stesso del PD e del PDL. Ed esprime nello stesso modo il suo voto elettorale.
Dici che Grillo ne ha approffitato? E certo. Nel senso che ha fatto campagna e propaganda politica.
Per inciso, quello che Bersani non ha fatto.
Ha promesso più di quello che può mantenere? Se intendiamo per "ripristino in toto dei tagli alla sanità" pre tagli, allora si. Ma cosa possiamo dire ora? Nulla.
Vale per tutto il resto.
Allora.
Gli elettori M5S votano per il Movimento proprio per la mancanza di coerenza sui programmi e per il fallimento delle Riforme fatte dai partiti storici. Sempre se decidiamo che la hanno fatte.
Credono alle promesse elettorali del M5S? No. Ma ci sperano.
E' sempre un voto di speranza e di ideologia.
Puoi cercare finché vuoi le contraddizioni e le mancanze del Grillo del M5S. Ci sono. E sono molte.
Ma così facendo cosa avrai in mano? Che novità avrai portato alla discussione? Che Grillo e il Movimento sono come gli altri?
Ovvio che è così. Diversamente sarebbero con le armi per strada.
Invece sono in Parlamento.
Come avrai intuito l'elettore M5S è prima di tutto arrabbiato. E molto. E di certo non si ritiene moralmente "superiore" agli altri.
E l'inizio di un cambiamento. Se riuscirà.
Sta a te far si che questo cambiamento non esca dai binari.