Grillo al 24% di media, circa (1 Viewer)

Val

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Una pecora nera......o forse si sta adattando alla nuova vita.

Il Fatto Quotidiano ci fa sapere oggi che Marino Mastrangeli, il senatore del MoVimento 5 Stelle rimasto famoso per la visita a Barbara D’Urso e, recentemente, per l’annunciata e poi rientrata partecipazione a Porta a Porta, rischia l’espulsione:
Èproprio il caso di dirlo: per fermarlo, Vito Crimi, dovrebbe farsi in quattro. Marino Mastrangeli, il senatore prezzemolino dei 5 Stelle spunta dovunque. Lunedì sera, pur di non trovarselo in studio a Porta a Porta, il capogruppo ha dovuto barattare l’intervista del senatore di Cassino con 15 minuti di poltroncina bianca da Vespa. Mastrangeli non si è arreso e prima di mezzanotte è apparso su La7, a Piazzapulita . Grande sconforto tra gli eletti del Movimento, che non ne possono più di sentirlo parlare in tv a nome loro. Aveva cominciato da Barbara D’Urso, ieri sera era a Ballarò. Ma il punto non è la tv, è proprio “Marino”. Se lo ricordano come una mina vagante nei meet up di mezza Italia, a Milano fu “bannato” dal forum. In Senato, come collaboratrice, ha portato sua moglie. Basta e avanza. Dopo l’elezione per il Quirinale, chiederanno sua espulsione.
E se arriva…
 

Val

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Il dibattito sull’uscita dall’euro riprende quota anche in Germania. Il boom mediatico di Alternativa per la Germania evidenzia quanto sia diffusa, nell’opinione pubblica tedesca, la tentazione dell’addio all’unione monetaria. Il suo costo però supera i benefici, secondo la maggior parte degli economisti.
DOPPIO EURO - Il leader di Alternativa per la Germania, Bernd Lucke, reputa ormai inevitabile l’introduzione di una doppia valuta, che mantenga i paesi in crisi nell’unione monetaria ma li liberi dal giogo dell’euro.
” I posti di lavoro tedeschi sono sicuri perchè al momento li distruggiamo nei paesi in eurocrisi. Il governo di Berlino sta assumendo una posizione egoista, perchè impedisce alle altre nazioni dell’unione monetaria di avere una valuta sostenibile per le loro economie”.
Il prezzo per questo “egoismo” è la crescita dei rischi di responsabilità assunta dai governi del Nord Europa, in primis la Germania, con i pacchetti di salvataggio.
Lucke è favorevole ad un’uscita dall’euro che significhi introduzione di monete parallele.
“Noi proponiamo che nel Sud Europa accanto all’euro circolino le loro valute nazionali. Questo potrebbe essere limitato ai pagamenti effettuati senza contanti.”
I conti corrente ed i contratti precedenti rimarrebbero valutati con l’euro, al fine di evitare un bank run.
I pagamenti dei salari sarebbero però effettuati con le monete nazionali, al fine di permettere la svalutazione competitiva necessaria ai paesi in eurocrisi.
 
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Val

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Faccio fatica a capire il ragionamento di questo tedesco.
I contanti, i conti correnti, i contratti in euro
I pagamenti con bonifico, carta credito, bancomat, etc...in valuta locale.

Cosa succede quando vado in negozio ?
La scarpa mi costerebbe 100 euro in contanti oppure
250.000 lire col bancomat ?

Servirebbe, se servirebbe, solo per il mercatointerno.
Per l'export - che è quello che interessa alle nostra ziende e che creerebbe problemi ai tedeschi - rimane tutto invariato.

Questo pensa proprio che siamo dei fessi.
 

Val

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COSTI ESPLOSIVI - L’economista Joachim Starbatty di AfD ritiene però che il problema dell’apprezzamento della moneta sia un falso problema, visto che la tradizione della Germania è sempre stata questa. Una valuta forte spinge le economie a diventare più produttive e competitive per rimanere sui mercati, mentre le aziende, così come i consumatori, hanno maggior poter d’acquisto. Molti economisti però sottolineano come l’attuale quotazione dell’euro sia eccessiva per molti paesi, come la Grecia, mentre garantisca alla Germania evidenti vantaggi visto che una sua eventuale valuta sarebbe sicuramente più apprezzata. L’export attuale però andrebbe considerato in modo diverso, visto che secondo Ulrich Blum, capo dell’istituto di ricerca economica IWH, una grande parte viene “regalato tramite i crediti ai paesi del Sud Europa”. Gli attuali crediti sono parte del patrimonio estero dei cittadini e delle imprese tedesche, stimato attualmente in mille e duecento miliardi di euro. Oltre a questa cifra, la Bundesbank ha riserve valutarie per circa 200 miliardi di euro, così come i quasi 600 miliardi di crediti che la banca centrale tedesca ha nel sistema Target 2 della Bce.
DANNI MILIARDARI - Nel caso di un addio all’euro la Germania dovrebbe effettuare una svalutazione di questi crediti, che le procurerebbe un danno assai significativo. Per Thomas Straubhaar, una simile terapia dello shock colpirebbe anche un’economia sana come quella tedesca. Secondo alcuni calcoli fatti da economisti, i costi secchi di un’uscita dall’euro da parte della Germania sarebbero pari ad una somma tra i 295 ed i 390 miliardi di euro. 20 miliardi sarebbe il costo della transizione verso la nuova valuta, le perdite patrimoniali e la svalutazione del crediti costerebbero tra i 143 ed i 237 miliardi. Un economista legato ad AfD ritiene però che uno stanziamento permanente della Germania al fondo salva euro Esm genererebbe costi ancora più elevati, visto che ogni anno si perderebbe tra i 75 ed i 150 miliardi: tra 25 ed i 50 per la minore crescita, costi del debito più alto stimati tra i 20 ed i 40 miliardi, oltre che le nuove concessioni di credito e le perdite provocate dagli acquisti della Bce. Una simile stima però trascura un altro potenziale impegno molto gravoso della Germania. Per non far esplodere il costo del marco, la Bundesbank dovrebbe riempirsi di valuta estera, agendo nello stesso modo della Banca nazionale svizzera, che dallo scoppio dell’eurocrisi ha continuato ad accumulare riserve valutarie, prima comprando Bund tedeschi, e poi regalando alla Francia il costo più basso del suo debito della storia recente.
 

Val

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Ma non c'è problema. I tedescotti hanno già trovato la soluzione.
Ogni nazione dovrà arrangiarsi, andando a prendere i soldi ...dove ci sono....e cioè nei risparmi e nel patrimonio dei cittadini italiani.

MALTA (WSI) - Lasciate perdere le fantasiose proiezioni politiche sul futuro del nostro paese, ormai non ha neanche tanto senso continuare ad aspettare il nuovo governo. La pagheranno circa cinque milioni di italiani, questa fase di instabilità e di mancanza di convergenza politica nell'interesse del paese, con il Partito Democratico come principale responsabile.

Sono cinque milioni infatti i contribuenti italiani (intesi come persone fisiche) che secondo le rilevazioni di Bankitalia detengono depositi e giacenze bancarie a prima vista superiori a euro 100.000.
Lo hanno fatto capire con grande disinvoltura persino le autorità sovranazionali europee, l'Italia non è più di tanto a rischio per adesso, nonostante i suicidi quotidiani e le chiusure sistematiche di piccole e medie imprese day by day.

La prima manovra tampone, con grande presunzione, istituita dal prossimo governo sarà l'istituzione di una sorta di imposta di solidarietà su chi possiede disponibilità liquide superiori a centomila euro appunto.

Il prelievo potrebbe essere anche di entità piuttosto contenuta (tra lo 0.5% e il 3%), mettendo il futuro governo nelle condizioni di gestire le future contingenze della spesa pubblica.
In parallelo ci potrebbe stare anche un inasprimento dell'attuale l'imposta di bollo (oggi allo 0.15%) facendola lievitare sino allo 0.50% del totale degli assets finanziari complessivamente detenuti.
 

Val

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Il prossimo governo dovrà infatti abozzare anche la nuova finanziaria e decidere come trovare la copertura per altri 12/18 mesi di Cassa Integrazione, pena fenomeni incontrollati di tensione e violenza sociale. Purtroppo anche l'Italia come l'Europa, manco naviga a vista, è completamente priva di un Cabinet Office ovvero di una cabina di regia o di un ponte di comando. Il nuovo primo ministro (illuminato) dovrà inesorabilmente svegliare gli italiani dal torpore fanciullesco e rivelare loro che per far respirare il paese si dovranno tagliare o limitare l'erogazione di determinati servizi (soprattutto sul fronte sanitario), aggredendo finalmente quei 250 miliardi di spesa pubblica che non generano necessariamente welfare.

Personalmente come analista e come operatore finanziario indipendente mi sono fatto un quadro complessivo di cosa ci aspetta non solo in Italia, ma anche in Europa: la view non è per tutti e non è il caso di esternarla, la maggior parte di chi legge è destinata a perdere comunque gran parte del proprio denaro.

Un augurio di buona sorte finanziaria a tutti i lettori del portale.

Il contenuto di questo articolo, pubblicato da Eugenio Benetazzo
 

Val

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...altro pensiero, ma sempre lì batte il chiodo.
Questo è pessimista.

Anche le proposte di altri economisti tedeschi dei poteri forti che hanno dichiarato: " Sarebbe consigliabile introdurre in Italia un prelievo forzoso addirittura del 15% su depositi e titoli per azzerare il debito pubblico", non auspicano niente di buono e vantaggioso soprattutto per gli italiani, che ieri si sono visti abolire la privacy del segreto bancario e l'obbligo di pagare con carta di credito, senza Rid o accredito bancario, in 24 comode rate il tablet di Vodafone in offerta speciale.

E gli economisti hanno concluso:"Il prelievo sarebbe un'operazione a garanzia del prestito che l'Ue erogherà all'Italia, e nelle stanze del Palazzo tutto parrebbe deciso: un prelievo forzoso a maggio dal 6,8 al 9, 9%".

Dunque lo Stato italiano incasserà i 130 miliardi, che la Germania richiede prontamente, che dovranno essere versati , questa volta non al MPS, ma al MES, entro luglio, infatti per lo stesso periodo sono attese l'Imu, la Tares, l'aumento dell'Iva, l'Irpef, che graveranno sulla tasche vuote degli italiani, che stanchi non potranno neanche godersi il meritato riposo, dopo un anno di duro e raro lavoro e di sacrifici per pagare le tasse del governo automatico Monti, alla cara vecchia amata Germania, che ha portato il paese italiano alla bancarotta.
 

Val

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Allora chiedo.
Ma se questo è quello che ci aspetta nei prossimi mesi,
perchè non dobbiamo uscire dall'euro e se c'è da morire, almeno morire per noi ?
 

big_boom

Forumer storico
dal blog di Beppe:

"Grillo..... ma cosa ti credevi,che arrivato il M5S,si raginasse in maniera diversa da semmpre?IL potere è il potere e niente e nessuno lo può sconfiggere, i tornaconti personali i diritti acquisiti gli inciuci di sempre ,continuano e continueranno ,il tutto si dipana come una matassa ,un film gia visto con un copione scritto dagli stessi interpreti ,del bene del popolo italiano non gliene può fregar di meno,e i poveri beoti che li stanno votando e sostenendo,sono ancorati a benefici che in qualche maniera gli arrivano dallo status quo,non ce l'ho con quelli del pubblico impiego, ma è cosi ,ad oggi non hanno sofferto niente della crisi anzi quando hanno potuto hanno alzato la voce per aumenti di stipendio,vedi i dipendenti di camera e senato,non voglio farne una lotta di classe ,ma obiettivamente è cosi,non si sono suicidati dipendenti pubblici.......Il popolo italiano e uno,e la crisi non puo interessare solo chi produce e sostiene il pubblico impiego!forse quando questa crisi comincera a mordere anche loro forse si accorgeranno di come e dove questa classe politica li ha condotti.ma guardate le varie trasmissioni televisive,dove intervengono politici giornalisti e saggi,parlano della crisi e mostrano persone,dico persone,che sono sull'orlo della disperazione,ma le trattano con profondo distacco,quasi mostrassero dei fenomeni da baraccone,e tranquillizzano,stiamo facendoil massimo,adesso provvediamo ,non è colpa nostra ,buoni sopportate ancora un pò,prima o dopo morirete,cosi non romperete più le balle ,un pò di pazienza....e non si puo mica far tutto subito... e la ue e la germania ,e la Merkel,e si,ma siamo stati bravi abbiamo evitato il fallimento.....,ma più falliti di cosi....è da mesi e mesi che dico che a giugno finiranno i soldi per tutti ,per i cassa integrati per le pensioni per il pubblico impiego ,e dovremmo chiedere soldi alla banca centrale europea,non sono un economista,sono un titolare di una piccola azienda e i conti si fa presto a farli,meditate .."
 

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