Grillo al 24% di media, circa

Prometto, per oggi basta....e avanza......ahahahahah

L’Unità intervista Mauro Cioni, che ha lavorato per molto tempo con Gianroberto Casaleggio.
Cioni dice che Casaleggio “punta a costruire un gruppo controllabile”, e racconta alcune delle caratteristiche delle strategie di marketing dell’azienda:
Tra le particolarità della gestione aziendale Cioni ricorda i dodici comandamenti: «Erano parte della strategia mirata a creare un gruppo coeso, per far sentire tutti parte di una realtà unica e vincente, con una linea condivisa e ben riconoscibile; col senno del poi, per creare un gruppo controllabile. I comandamenti, come anche Max Netroom o il simbolo dell’uovo a rappresentare appunto la Webee, o i webcorner o le altre iniziative creavano un senso di appartenenza, una realtà riconoscibile in cui, volendo, ci si poteva immedesimare e fare parte dello stesso gregge. Tra i vari che ricordo – continua Cioni – quelli più ipocriti sono “assenza di competitività interna” e “trasparenza nei rapporti interni ed esterni” perché era ben noto a tutti che ci fossero delle lotte. Di fatto non veniva tollerato il dissenso, l’indipendenza di pensiero. Molta forma e poca sostanza, perché quando le persone cercavano davvero di proporre iniziative nuove ma non allineate, venivano stroncate o almeno riportate nell’alveo aziendale».
Ma che c’entra tutto questo con il Casaleggio di oggi?
Con il personaggio che rilascia interviste al Guardian e condiziona il futuro del Paese? Che il risultato raggiunto, in termini di visibilità, partecipazione e consenso, fosse già un obiettivo ai tempi di Webegg? «Non lo so, secondo me la cosa si è ingigantita oltre le sue previsioni – dice Cioni – ho l’impressione che il suo sia un mix tra una chiara visione del mondo e un certo spirito di rivalsa. Casaleggio è stato di fatto cacciato da Webegg a seguito dei risultati disastrosi della sua gestione. E credo adesso si compiaccia della sua capacità di convogliare le opinioni, di controllarle e di creare un gruppo di persone che devono tutto a lui; non credo voglia governare davvero, credo voglia dimostrare di essere capace di organizzare una specie di esercito di entusiasti. Anche ai tempi di Webegg il suo chiodo fisso era far diventare il sito dell’azienda tra i primi siti mondiali. Fare apparire l’azienda più che governarla. Col M5S non si può dire che non gli non sia riuscito. Lui e Grillo sono stati in grado di organizzare da niente un movimento innovativo, composto per lo più da giovani, entusiasti e riconoscenti. Questi ragazzi lavoreranno giorno e notte per portare avanti le idee del Movimento, non ho dubbi. Ma il problema è che hanno accettato fin dall’inizio che la loro indipendenza fosse limitata».
 
Prometto, per oggi basta....e avanza......ahahahahah

L’Unità intervista Mauro Cioni, che ha lavorato per molto tempo con Gianroberto Casaleggio.
Cioni dice che Casaleggio “punta a costruire un gruppo controllabile”, e racconta alcune delle caratteristiche delle strategie di marketing dell’azienda:
Tra le particolarità della gestione aziendale Cioni ricorda i dodici comandamenti: «Erano parte della strategia mirata a creare un gruppo coeso, per far sentire tutti parte di una realtà unica e vincente, con una linea condivisa e ben riconoscibile; col senno del poi, per creare un gruppo controllabile. I comandamenti, come anche Max Netroom o il simbolo dell’uovo a rappresentare appunto la Webee, o i webcorner o le altre iniziative creavano un senso di appartenenza, una realtà riconoscibile in cui, volendo, ci si poteva immedesimare e fare parte dello stesso gregge. Tra i vari che ricordo – continua Cioni – quelli più ipocriti sono “assenza di competitività interna” e “trasparenza nei rapporti interni ed esterni” perché era ben noto a tutti che ci fossero delle lotte. Di fatto non veniva tollerato il dissenso, l’indipendenza di pensiero. Molta forma e poca sostanza, perché quando le persone cercavano davvero di proporre iniziative nuove ma non allineate, venivano stroncate o almeno riportate nell’alveo aziendale».
Ma che c’entra tutto questo con il Casaleggio di oggi?
Con il personaggio che rilascia interviste al Guardian e condiziona il futuro del Paese? Che il risultato raggiunto, in termini di visibilità, partecipazione e consenso, fosse già un obiettivo ai tempi di Webegg? «Non lo so, secondo me la cosa si è ingigantita oltre le sue previsioni – dice Cioni – ho l’impressione che il suo sia un mix tra una chiara visione del mondo e un certo spirito di rivalsa. Casaleggio è stato di fatto cacciato da Webegg a seguito dei risultati disastrosi della sua gestione. E credo adesso si compiaccia della sua capacità di convogliare le opinioni, di controllarle e di creare un gruppo di persone che devono tutto a lui; non credo voglia governare davvero, credo voglia dimostrare di essere capace di organizzare una specie di esercito di entusiasti. Anche ai tempi di Webegg il suo chiodo fisso era far diventare il sito dell’azienda tra i primi siti mondiali. Fare apparire l’azienda più che governarla. Col M5S non si può dire che non gli non sia riuscito. Lui e Grillo sono stati in grado di organizzare da niente un movimento innovativo, composto per lo più da giovani, entusiasti e riconoscenti. Questi ragazzi lavoreranno giorno e notte per portare avanti le idee del Movimento, non ho dubbi. Ma il problema è che hanno accettato fin dall’inizio che la loro indipendenza fosse limitata».

Bene,

oggi quanti soldi ti hanno dato PD-L????? :clap:
 
Prometto, per oggi basta....e avanza......ahahahahah

L’Unità intervista Mauro Cioni, che ha lavorato per molto tempo con Gianroberto Casaleggio.
Cioni dice che Casaleggio “punta a costruire un gruppo controllabile”, e racconta alcune delle caratteristiche delle strategie di marketing dell’azienda:
Tra le particolarità della gestione aziendale Cioni ricorda i dodici comandamenti: «Erano parte della strategia mirata a creare un gruppo coeso, per far sentire tutti parte di una realtà unica e vincente, con una linea condivisa e ben riconoscibile; col senno del poi, per creare un gruppo controllabile. I comandamenti, come anche Max Netroom o il simbolo dell’uovo a rappresentare appunto la Webee, o i webcorner o le altre iniziative creavano un senso di appartenenza, una realtà riconoscibile in cui, volendo, ci si poteva immedesimare e fare parte dello stesso gregge. Tra i vari che ricordo – continua Cioni – quelli più ipocriti sono “assenza di competitività interna” e “trasparenza nei rapporti interni ed esterni” perché era ben noto a tutti che ci fossero delle lotte. Di fatto non veniva tollerato il dissenso, l’indipendenza di pensiero. Molta forma e poca sostanza, perché quando le persone cercavano davvero di proporre iniziative nuove ma non allineate, venivano stroncate o almeno riportate nell’alveo aziendale».
Ma che c’entra tutto questo con il Casaleggio di oggi?
Con il personaggio che rilascia interviste al Guardian e condiziona il futuro del Paese? Che il risultato raggiunto, in termini di visibilità, partecipazione e consenso, fosse già un obiettivo ai tempi di Webegg? «Non lo so, secondo me la cosa si è ingigantita oltre le sue previsioni – dice Cioni – ho l’impressione che il suo sia un mix tra una chiara visione del mondo e un certo spirito di rivalsa. Casaleggio è stato di fatto cacciato da Webegg a seguito dei risultati disastrosi della sua gestione. E credo adesso si compiaccia della sua capacità di convogliare le opinioni, di controllarle e di creare un gruppo di persone che devono tutto a lui; non credo voglia governare davvero, credo voglia dimostrare di essere capace di organizzare una specie di esercito di entusiasti. Anche ai tempi di Webegg il suo chiodo fisso era far diventare il sito dell’azienda tra i primi siti mondiali. Fare apparire l’azienda più che governarla. Col M5S non si può dire che non gli non sia riuscito. Lui e Grillo sono stati in grado di organizzare da niente un movimento innovativo, composto per lo più da giovani, entusiasti e riconoscenti. Questi ragazzi lavoreranno giorno e notte per portare avanti le idee del Movimento, non ho dubbi. Ma il problema è che hanno accettato fin dall’inizio che la loro indipendenza fosse limitata».

una gran minchiata, se non fanno quello per cui sono stati eletti alle prossime elezioni non arrivano a 5%, non esiste più l'elettorato di una volta che votava turandosi il naso ora o fai o vai a casa.
 
una gran minchiata, se non fanno quello per cui sono stati eletti alle prossime elezioni non arrivano a 5%, non esiste più l'elettorato di una volta che votava turandosi il naso ora o fai o vai a casa.

se avessero un minimo di capacità critica ... pensano che un elettore 5s sia uguale a uno pd o pdl ?

non hanno cpaito nada de nada.. chi ha votato 5s lo ha fatto per la voglia di cambiare lo stato delle cose ... figurati se rivotano grillo & c. se si dimostrano per quello che non sono ..

roba da pazzi :wall:
 
una cosa è certa, grillo e il casa non si aspettavano un risultato del genere, certo il merito non è loro, il lavoro è stato fatto tutto dagli altri partiti :D

li aspetto al varco per vedere di cosa sono capaci dopo questo risultato...
 
riporto una frase di draghi :-o

"L'Italia prosegue sulla strada delle riforme", indipendentemente dall'esito elettorale. Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi, sottolineando che il processo delle riforme continua come se fosse inserito "il pilota automatico".
 

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