24 gennaio 2003 15:58
PUNTO 1-Iraq, sottosegretario Usa: abbiamo prove di armi vietate
(aggiunge dichiarazioni Cremlino e contesto)
TOKYO, 24 gennaio (Reuters) - Gli Stati Uniti affermano oggi di avere la prova che l'Iraq continua ad avere armi di
distruzione di massa, prova che riveleranno "al momento giusto", mentre, in un colloquio telefonico, il presidente russo Vladimir
Putin e il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder hanno voluto sottolineare la vicinanza delle loro posizioni sulla necessità di
trovare una soluzione politica alla crisi irachena.
John Bolton, sottosegretario di Stato Usa, ha detto che l'Iraq si impegna a mentire e si dedica all'inganno dalla Guerra del
Golfo del 1991 nel tentativo di occultare queste armi.
Gli Stati uniti hanno "prove molto convincenti" che l'Iraq ha mantenuto un programma a largo raggio per la produzione di armi
di distruzione di massa, ha detto Bolton in una conferenza stampa a Tokyo durante la terza e ultima tappa del suo viaggio in Asia.
Il sottosegretario ha affermato che fra questa armi ci sono missili balistici a lungo raggio che erano stati vietati all'Iraq dai tempi
della Guerra del Golfo.
"Queste sono le informazioni che abbiamo, e io penso che, al momento giusto e nel modo appropriato, presenteremo il caso
delle violazioni dell'Iraq", ha detto Bolton.
Il sottosegretario di Stato ha detto che gli Stati Uniti esamineranno con cura la relazione degli ispettori Onu sugli armamenti
lunedì, ma ha spiegato che la vera questione non è cosa hanno trovato o non trovato gli ispettori, ma il rispetto dell'Iraq delle
risoluzioni Onu.
"E' importante che la gente capisca che qualunque cosa gli ispettori siano riusciti a trovare, l'Iraq da 12 anni a questa parte, sin
dalla Guerra del Golfo Persico, si è impegnato in una sistematica campagna di negazione e inganno, nel tentativo di occultare le
sue armi di distruzione di massa agli ispettori", ha detto Bolton.
Perciò non è sorprendente che gli ispettori non riescano a trovare prova delle violazioni, ha detto.
Gli ispettori hanno trascorso due mesi alla ricerca di prove della presenza di armi nucleari, biologiche e chimiche in Iraq, che
nega di possederne.
Washington accusa Baghdad di violare le risoluzioni dell'Onu, nascondendo armi di distruzione di massa ed ha minacciato di
attaccare l'Iraq se non si disarma.
AUMENTA IL FRONTE ANTI-GUERRA
Oggi, dopo che ieri Francia e Germania, hanno detto che "dev'essere fatto di tutto" per evitare il conflitto, Schroeder e Putin
hanno voluto ancora sottolineare le proprie posizioni "pacifiste".
"Si sono parlati al telefono e hanno discusso della situazione in Iraq", ha detto un portavoce del Cremlino.
"Entrambi hanno sottolineato la vicinanza delle posizioni di Russia e Germania per cercare di trovare una soluzione politica alla
questione irachena con l'approvazione delle Nazioni Unite".
Ieri Putin ha spiegato al telefono al presidente Bush che per Mosca la chiave per future azioni nei confronti dell'Iraq è
l'imminente rapporto che presenteranno al Consiglio di Sicurezza dell'Onu gli ispettori agli armamenti.
La stessa posizione era stata rimarcata dal ministro degli esteri russo Igor Ivanov secondo cui "la Russia ritiene che non ci siano
motivi al momento per usare la forza militare contro l'Iraq. Noi speriamo che nessun paese agisca da solo senza un'autorizzazione
dell'Onu".
Anche la Cina si è allineata sulle posizioni dell'Unione Europea. "Penso che la nostra posizione sia estremamente vicina a quella
della Francia", ha detto ieri Zhang Qiyue, la portavoce del ministero degli Esteri cinese. "Siamo preoccupati e a disagio per
l'escalation militare su larga scala".
Cina, Francia sono membri permanenti con diritto di veto nel Consiglio di Sicurezza dell'Onu, insieme alla Russia e alla Gran
Bretagna.
((Tradotto da Arianna Radice, in redazione a Roma Massimiliano Di Giorgio, Reuters Messaging:
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