GUERRA NEWS...:(

Certo, gli americanucci devono fare il pieno alle loro fuoriserie con pochi cents, come si può negargli il petroluccio :ops:

:-x
 
E' semplicemente allucinante.

Almeno un tempo nelle guerre venivano mascherate le vere intenzioni recondite con orpelli che sapevano di valore.

Ora invece, sfacciatamente fanno anche le alleanze economiche pro guerra. :-x :-x

Di questo passo arriveremo a patti del tipo: ogni nemico che mi ammazzi
vale 10 punti ... :-x :-x :-x
 
Non mi stupirei proprio per niente se la strage dell'11 settembre non fosse altro che una tattica ulteriore per arrivare a questo.

In fondo, "qualche" vittima e due grattacieli da sacrificare come investimento peroficuo per il futuro stesso americano, ne vale la pena. :o
 
genesta ha scritto:
Non mi stupirei proprio per niente se la strage dell'11 settembre non fosse altro che una tattica ulteriore per arrivare a questo.

In fondo, "qualche" vittima e due grattacieli da sacrificare come investimento peroficuo per il futuro stesso americano, ne vale la pena. :o


ma per favore.....
non ricominciamo con le abberrazioni!!!!!!!

ciao
 
Ah, dimenticavo.

Opinione strettamente personale, che non ha nulla a che vedere con l'utilizzo di questo forum.


Per Mirella: Consentimi, aberrazioni con una b. :rolleyes:
 
29 gennaio 2003 09:11
Borse Asia negative, Bush scoraggia acquisti


MILANO, 29 gennaio (Reuters) - Malgrado non sia una
sorpresa, il Bush bellicoso della notte ha incoraggiato la fuga
dalle borse asiatiche, che per rispondere al discorso sullo
Stato dell'Unione (e degli umori anti Iraq) sono andate in
discesa, ignorando la chiusura rialzista di Wall Street.
Il copione prevede che il dollaro cali e si scommetta su oro
e greggio, mentre le vendite che hanno schiacciato Tokyo si sono
replicate anche sugli altri mercati del sudest, a cominciare da
HONG KONG che sta per chiudere in perdita di quasi 1%, con
investitori nervosi che semplicemente non intendono mettere
denaro sulle azioni.
Intanto TAIWAN è già in vacanza per il Capodanno Lunare
mentre ha già chiuso male SEUL (-2,8%), dove si è venduta
pesantemente anche la blue chip più importante dell'indice, la
regina dell'elettronica e dei telefonini Samsung.
Male anche SINGAPORE: lo Straits Time alle ultime battute
sembra ridurre la perdita sotto il 2%, ma è stato schiacciato
dai telefonici e dalle vendite programmate, secondo i trader.
L'indice dei titoli dell'elettronica cede 0,8%.
Segno meno a BANGKOK (-0,2%) che pure era inizialmente in
rialzo e anche a KUALA LUMPUR (0,69%) e a SHANGHAI (titoli B in
valuta -0,02%), che si prepara così per la lunghissima vacanza
del Capodanno.
Effetto Bush anche nel Pacifico, dove SYDNEY chiude in calo
dello 0,4% con media e banche tartassati.
(Marina Ciaramidaro, in redazione Milano Luca Trogni,
Reuters messaging [email protected] +39
02 66129610, [email protected]))
 
29/01/2003 10:27 Borsa apre negativa su timori Iraq, vendite diffuse
MILANO, 29 gennaio (Reuters) - La borsa di Milano è in deciso ribasso nella mattinata con il Fib30 che scende sotto i livelli di supporto, in un mercato sotto pressione per i timori di guerra in Iraq, dopo il duro discorso di Bush ieri. "Che sia la questione Iraq a deprimere i mercati mi sembra sia ormai un dato, le vendite colpiscono indiscriminatamente tutti i titoli", dice un dealer. Alle 10,15 Mib30 meno 1,9% a 21.809, Mibtel meno 1,6% a 16.085. Gli indici restano sui minimi da metà ottobre. Il Fib30, meno 1,9% a 21.900, ha rotto di slancio il supporto a 22.150, successivi a 21.850, 21.700. ENI con pochi spunti in attesa dell'incontro con gli analisti, che inizia alle 17 italiane quindi poco prima della chiusura dei mercati. Il titolo in calo dell'1,7% si avvicina all'Euro Stoxx di settore, che perde l'1,1%. BANCARI segnano cali del 2-3% sulle attese per una revisione al ribasso dei target di bilancio per tutti i principali istituti, a causa dell'andamento debole di congiuntura e mercati. L'Euro Stoxx bancario perde il 3%. ANTONVENETA scivola verso il basso dopo la buona apertura. Il titolo era sostenuto ieri dalle attese dell'arrivo di Montani, che ha lasciato il vertice di Pop Verona e Novara. ASSICURATIVI sotto pressione, sempre per la debolezza dell'economia, ma meglio dell'indice europeo che lascia sul terreno quasi il 5%. RAS in tenuta dopo il netto ribasso di ieri. Gli operatori non attendono sorprese negative dai conti 2002, che saranno diffusi venerdi'. FIAT perde il 2% in linea con il meno 2,2% dell'Euro Stoxx di settore. Sul titolo c'è poco interesse in attesa di chiarezza sulle diverse ipotesi di rilancio del gruppo. TELECOM ITALIA fa meglio dell'Euro Stoxx di settore che perde il 3% circa. Secondo un analista il titolo è stato penalizzato eccessivamente nelle ultime settimane sulle attese per un accorciamento della catena di controllo del gruppo e in particolare per una fusione con Olivetti che trasferirebbe il debito della holding nella società operativa. AUTOSTRADE positiva, resta poco sotto il prezzo d'opa. Ieri il presidente Gros Pietro ha aperto all'ingresso di nuovi soci dopo la riorganizzazione della società. COIN, che apre alle 11, segna un prezzo teorico in rialzo dello 0,55%, dopo le notizie di stampa che parlano di un'Opa da parte di Vittorio Coin per cancellare il titolo dal listino. CIRIO, che viene negoziato in un'unica fase d'asta e segna quindi un solo prezzo, segna un teorico in calo del 4,5%, sulle notizie che il prestito ponte da 20 milioni è a rischio. ((Stefano Rebaudo, in redazione a Milano Claudia de Lillo, Reuters Messaging: [email protected], 0039 02 861683, fax 0039 02 801149, [email protected]))
 
Il Presidente americano ha traformato il discorso sullo stato dell'Unione in un attacco a Saddam: "Il dittatore non sta disarmando, presto le prove, ci aspettano ore cruciali".


WASHINGTON - Come era prevedibile, il discorso del Presidente sullo stato dell'Unione si è trasformato in un atto d'accusa a Saddam. E si è concluso con un annuncio che non lascia spazio a dubbi: se sarà necessario, verrà usata la forza. Nel suo discorso George W. Bush ha preparato l'America alla guerra all'Iraq e ha affermato che ''ore cruciali'' potrebbero giungere molto presto. Il Presidente assicura che il 5 febbraio il segretario di stato Colin Powell presenterà all'Onu le prove che ''il dittatore dell'Iraq non sta disarmando, ma sta invece continuando ad ingannare'' gli ispettori, con ''sprezzo totale'' per le Nazioni Unite. ''Ci saranno consultazioni, ma una cosa deve essere chiara: se Saddam Hussein non disarmerà totalmente, guideremo una coalizione per disarmarlo''. E allora, ''se saremo costretti alla guerra, combatteremo con la massima potenza e la massima forza'' della macchina militare Usa. ''Ci aspettano giorni decisivi - ha detto Bush - non passeremo i nostri problemi ad altri presidenti e ad altre generazioni. Vogliamo la pace. Ma la pace deve essere difesa. Un futuro vissuto alla mercé di minacce terribili non è certo la pace la sicurezza della nostra nazione non può dipendere da decisioni altrui''.

Il Presidente ha continuato ricordando che ''quasi tre mesi fa il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha dato la sua possibilità finale di disarmare. Il dittatore ha mostrato il suo sprezzo totale per le Nazioni Unite e per l'opinione pubblica mondiale''. ''La guerra continua e stiamo vincendo. Oltre 3.000 terroristi nel mondo sono stati arrestati. Altri non sono più un problema''. Per combattere il terrorismo Bush ha annunciato la creazione di un 'progetto bio-scudo' per prevenire attacchi bio-terroristici e l'istituzione di un centro per le minacce terroristiche, che dovrà lavorare per raccogliere e analizzare tutte le informazioni raccolte dalle varie agenzie Usa. Ma la minaccia più grave è costituita dai paesi che stanno sviluppando armi per la distruzione di massa, per usarle o per aiutare i terroristi. ''Minacce differenti richiedono strategie differenti'', ha detto Bush spiegando il diverso atteggiamento degli Stati Uniti verso paesi come l'Iraq e la Corea del Nord.

Il presidente ha ammonito il governo della Corea del Nord che ''le armi nucleari porteranno soltanto isolamento, paralisi economica e poverta''' al paese. ''L'America e il mondo non intendono farsi ricattare''. Bush ha fatto solo brevi accenni all'Iran, al Medio Oriente e all'Afghanistan. La prima metà del discorso, in tutto 66 minuti, è stata rivolta ai problemi nazionali, in primo luogo il rilancio dell'economia Usa. Bush ha ammesso che le cose non vanno ancora troppo bene. ''Dopo la recessione, gli attacchi terroristici, gli scandali delle grandi imprese, il declino di Wall Street, la nostra economia ha cominciato a riprendersi - ha detto il Presidente - Ma non sta crescendo abbastanza rapidamente''. Bush ha ribadito il suo pacchetto di tagli fiscali (per 674 miliardi di dollari in dieci anni) per stimolare l'economia. ''I posti di lavoro si creano quando l'economia cresce. L'economia cresce quando gli americani hanno più soldi da spendere e da investire, cioé quei soldi che non portiamo via con le tasse''.

Il Presidente ha sollecitato il Congresso a mettere al bando con una legge precisa la clonazione umana. Bush ha parlato con alle spalle il suo vice Dick Cheney e rivolto ad una platea che comprendeva molti dei candidati democratici alla Casa Bianca per il 2004. Nella tribuna d'onore, una poltroncina è stata lasciata vuota, a simboleggiare il ''vuoto lasciato nelle vite di famiglie americane'' dalla strage dell'11 settembre.

(29 gennaio 2003, ore 7,00)
 

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