Guerra

State ancora qua a parlare della similguerra?;

la guerra esiste sin dalla notte dei tempi e anche se è una cosa bruttissima quando serve serve, fatevene una ragione.

Piuttosto troviamo il modo di fare eserciti di sole donne che essendo più brave e intelligenti degli uomini faranno battaglie solo a luci rosse.
(eppure a pranzo ho bevuto solo acqua, ,ù..mah…boh)



Vado in piscina

 
invece ero sicuro fosse suo.
Una persona determinata e consapevole delle proprie abilita' stilistiche non copierebbe mai un pippozzo di 100 righe :cool: ove e' impossibile che almeno 10 non le condivida
NON era per le questioni stilistiche, anzi il.dubbio che fosse suo poi mi è sorto proprio solo in relazione alla qualità
Stilistica, era per il " contenuto ", che mi sembrava strano potesse essere suo , invece...
 
State ancora qua a parlare della similguerra?;

la guerra esiste sin dalla notte dei tempi e anche se è una cosa bruttissima quando serve serve, fatevene una ragione.

Piuttosto troviamo il modo di fare eserciti di sole donne che essendo più brave e intelligenti degli uomini faranno battaglie solo a luci rosse.
(eppure a pranzo ho bevuto solo acqua, ,ù..mah…boh)



Vado in piscina

Una non argomentazione.
Mi piacerebbe leggere qualche analisi anche più raffinata di quelle che io riesco a fare non.essendo esperta di geopolitica
 
Una non argomentazione.
Mi piacerebbe leggere qualche analisi anche più raffinata di quelle che io riesco a fare non.essendo esperta di geopolitica
Poi, certamente, la questione è complessa, io non sono esperta di geopolitica, non apprezzo le mire imperialiste di nessuno e ritengo il popolo USA e il loro presidente una massa di machisti ignoranti. Non nutro simpatie per nessuno e per me è anche stupido schierarsi acriticamente da una parte o dall'altra.

Però provo a infilare qualche pensiero e a fare un minimo di ordine.
Immagino che non siano sempre condivisibili però fino ad ora ho letto poche altre riflessioni un po' complesse
 
E invece le tue riflessioni?
Io non copio niente.
Metto insieme pezzi di un puzzle complicato e cerco di riflettere senza pretese di verità.
Sarebbero molte. Ma più di tre righe è inutile scrivere.(statisticamente provato)
Una sola: li patto tra USA e URSS per permettere la riunificazione della Germania e la fine del Patto di Varsavia erano chiari.
La Nato NON avrebbe dovuto allargarsi verso est. In pratica invece la NATO si è trasformata su spinta USA da blocco anti Patto di Varsavia a organismo anti Russia .(Comunità degli stati Indipenenti). Il patto è stato violato proprio dalla Nato.
 
Sarebbero molte. Ma più di tre righe è inutile scrivere.(statisticamente provato)
Una sola: li patto tra USA e URSS per permettere la riunificazione della Germania e la fine del Patto di Varsavia erano chiari.
La Nato NON avrebbe dovuto allargarsi verso est. In pratica invece la NATO si è trasformata su spinta USA da blocco anti Patto di Varsavia a organismo anti Russia .(Comunità degli stati Indipenenti). Il patto è stato violato proprio dalla Nato.
A parte che io leggo anche oltre le tre righe :-o
Questa è considerazione condivisibile e che avevo fatto anch'io anche se penso che non sia debba polarizzare mai niente, specie in situazioni complesse come questa.

Leggevo alcune riflessioni sulla composizione diversa del popolo ucraino che non conoscevo e che se fossero vere, aggiungerebbero elementi per valutare
 
A parte che io leggo anche oltre le tre righe :-o
Questa è considerazione condivisibile e che avevo fatto anch'io anche se penso che non sia debba polarizzare mai niente, specie in situazioni complesse come questa.

Leggevo alcune riflessioni sulla composizione diversa del popolo ucraino che non conoscevo e che se fossero vere, aggiungerebbero elementi per valutare
Ho letto questo, in uh gruppo di Expat a Mosca ma non saprei dire se sono cose vere, anche se mi sembra di sì. Ho, purtroppo, più di una lacuna sulle vicende di cui parla.
Per lo meno non si fa un tifo acritico per nessuno



Riporto e stavolta sì, è un copia incolla


"
La crisi in Ucraina spiegata in due (beh, non proprio due) parole.

In Ucraina ho vissuto un anno meraviglioso, a cavallo fra il 2009 e il 2010, viaggiando in lungo e largo per il paese per motivi di lavoro, finendo poi col trascorrere un’estate splendida in Crimea. Nei miei spostamenti, mi rendevo sempre conto che quel paese aveva (ed ha) due anime, distinte, separate fondamentalmente dal corso di un fiume, il Dniepr. Un’anima russa, propriamente russa, di ucraini che parlano russo, che sono di religione ortodossa e che sono eredi di quella cultura del Don che non ha mai conosciuto un confine reale fra Russia e Ucraina. Faccio notare che in russo la parola stessa У-край на vuol dire : presso/lungo i confini.
L’altra anima del paese è invece propriamente slava e mitteleuropea, direi quasi asburgica, considerato che a Leopoli furono incoronati ben due imperatori della casata imperiale austriaca. La Galizia, i Carpazi, tutti i territori fra Polonia e Ucraina esprimono infatti una cultura diversa, fondamentalmente cattolici, si parla ucraino, si avverte da secoli, la Russia, come un vicino ingombrante.
In effetti anche se si guarda la mappa dell’Europa, si nota che l’Ucraina ha la forma di un ponte. Ora questo essere ponte fra due mondi, che ha sempre trovato in Kiev, la bellissima capitale, la sua sintesi ideale, invece di divenire un vantaggio strategico per il paese, è diventato nel tempo la sua grande tara.
Come si è arrivati a questa polarizzazione drammatica?
Facciamo un passo indietro: fine dell’URSS, nascono, nelle repubbliche dell’ex impero, le pseudo-monarchie dei Lukashenko (Bielorussia), degli Aleev (Azerbaijan), dei Nazarbayev (Kazakistan) etc etc.. A Kiev si instaura un governo di incapaci attaccato alla tetta russa, che però di latte, all’indomani del crollo sovietico, ne ha ben poco. Il paese si impoverisce, le infrastrutture non reggono, la gente scende finalmente in piazza chiedendo rinnovamento. Sono i giorni di speranza della rivoluzione arancione, la rivoluzione di Maidan, la grande piazza che si apre sul Kreshatik, la via principale della capitale. La rivoluzione riesce, il governo in carica di dimette, le elezioni vengono vinte da Victor Yushenko, professore, scacchista, persona onesta, ma pessimo politico, e soprattutto, amministratore incapace. Fra i tanti errori di Yushenko c’è quello di mettersi vicino una pasionaria fascistoide, Yulia Timoshenko, che contribuirà non poco ad avvelenare l’aria del paese. Il governo Yushenko non funziona, la grivna crolla, la gente continua ad impoverirsi, le grandi speranze rimangono disilluse. Si torna a votare e questa volta, l’esito del voto premia un altro Victor, Yanukovich, espressione della parte russofona e russofila del paese, fra cui il Donbass appunto, essendo lui stesso nato a Donetsk. Ex malavitoso, uomo controllato dal FSB, estremamente corrotto. È l’anno in cui arrivo a Kiev. Il mio autista è anche un musicista, per la precisione oboista della filarmonica di stato. La quale filarmonica, ogni giovedì, va in casa di Yanukovich, un enorme villa sopra l’Arsenalnaya, a suonare per il presidente e per le sue feste.
Si ferma l’occidentalizzazione del paese, ci si riavvicina alla Russia. Tuttavia alcuni impegni come i colloqui per una preadesione all’UE erano stati già presi dal governo precedente. Yanukovich stoppa tutto. Questo scatena la rabbia delle generazioni più giovani e della parte del paese ad occidente del Dniepr. Yanukovich viene rimosso con la forza, da frange organizzatissime dietro le quali fra gli altri c’è la stessa Timoshenko. Ma Yanukovich era stato eletto democraticamente e quella parte del paese che lo aveva eletto, non ci sta. E’ la contro-rivolta, vengono occupati i municipi di Lugansk, Donetsk, Sebastopoli.. E in questa fase, Il nuovo governo di Kiev non trova di meglio che inviare in quelle province i carri armati. Contro una parte del proprio popolo. Un’assurdita’. La Russia manda i rinforzi tecnici e paramilitari che l’esercito ucraino non ha la forza di sconfiggere. Putin vede un’occasione unica e si prende la Crimea, senza sparare un colpo.
La situazione si cristallizza e questo status quo viene sancito internazionalmente dagli accordi di Minsk nel 2014. Fino a ieri sera.
Considerazioni finali: nelle situazioni così complesse il male e il bene, la ragione e il torto non stanno mai da una parte sola.
La NATO non può pensare di bussare alla porta di territori e paesi che sono al confine dello spazio strategico vitale della Federazione Russa. Ne’ può giustificare la sua esistenza con il solo spauracchio della russofobia.
La Federazione Russa non può pensare di violare la sovranità di paesi che sono comunque paesi terzi e indipendenti, ne’ può continuare ad inquinare il processo di integrazione europeo (l’unico argomento che vede convergere gli interessi russi e americani).
Si può ammettere che l’Ucraina non entri mai nella NATO ma non si può costringere nessuno a firmare un accordo scritto sulla testa di uno stato terzo, come vorrebbero i russi.
Gli USA non possono forzare la mano senza capire che i rapporti geopolitici fra Russia e Europa sono molto più complessi e interconnessi di quello che gli americani stessi vorrebbero. A 6000 km di distanza se ne fottono. Per loro l’energia non è un problema, per noi si.
L’Europa dovrà parlare con una voce sola, e dovrà mediare. Ne va del suo, pardon, del nostro futuro. Il resto lo leggeremo sui giornali a partire da domani..."
 
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