Grazie davvero per il tuo tempo e la tua gentilezza... ho salvato su file le tue dritte e ne farò sicuramente tesoro....
Ma siccome mi ritrovo benissimo nella descrizione della casalinga di Voghera 2012 da te delineata, vorrei chiederti ancora una cosa... e poi giuro che non rompo più...
da quanto ho capito, checchè succeda ai PIIGS,
1) i paesi forti di Eurolandia continueranno ad usare l'euro attualmente in circolazione (mentre i PIIGS potrebbero dover adottare un euro di seconda classe o le loro vecchie monete inflazionate).
Nel caso tutto andasse male (per noi italiani), chi di noi sarà riuscito a mettere in salvo il capitale in euro "contante" (banconote) dovrebbe riuscire a salvare il suo potere d'acquisto visto che potrebbe utilizzare il suddetto contante, senza perdite particolari, in Europa mentre, in Italia, questo contante risulterebbe persino rivalutato).
Visto che di investimenti risk free ora come ora non ne vedo molti e che, al contrario, tanti investimenti difensivi si sono rivelati una vera e propria fregatura,
2) sarebbe tanto stupido mettere il contante in una cassetta di sicurezza nella propria banca (perchè nella PROPRIA banca e non in una banca in Svizzera o in Francia... perchè altrimenti sarei una casalinga milanese e non di Voghera )?
è vero che i soldi non investiti non si rivalutano all'inflazione (ma per quella sono già carica di BTPI
) ma ora come ora mi sembra che il problema principale sia quello di mettere in salvo almeno qualcosa... in caso di default / insolvenza della banca, è possibile che il direttore arrivi a scassinare persino il caveau?
1) Credo che i paesi forti di eurolandia l'euro se lo terranno ... con tutti gli sforzi che hanno fatto per averlo, e potendosi permettere di tenerlo, perché tornare indietro ?
Il problema maggiore per l'euro siamo noi italiani, a mio avviso, perché la nostra è un'economia pesante a livelo internazionale.
Supponiamo per assurdo che tutto vada male: che la Grecia faccia default anche formalmente (i suoi tds prezzano intorno a 20/100, la Grecia ha già fatto default, manca l'ufficialità, i timbri e i bolli, ma per il resto...), che la nostra recessione per il 2012 veda un calo del PIL superiore al 4%, tale dunque da vanificare sia la manovra appena varata dal governo che un'altra manovrina che già si intravede con l'incremento dell'IVA nell'autunno del prossimo anno; che arrivino di conseguenza ulteriori downgrade del nostro rating sovrano, tale da portarlo attorno a BBB+, ad un livello al quale il nostro paese non sarebbe più in grado di rifinanziarsi autonomamente sui mercati, e sarebbe costretto a chiedere aiuto internazionale o a ristrutturare il debito.
Ipotizziamo che tale situazione perduri ben oltre i pochi mesi di supporto che potrebbero esserci assicurati dal sostegno finanziario internazionale, a meno che la BCE non si metta di buzzo buono ad acquistare il nostro debito, e a mani basse. Difficile che succeda, per ciò che appare oggi.
Va tutto male, in questo scenario, e siamo costretti a tagliare il debito pubblico del 25%.
Su 1900 mld euro di debito, il 25% fa poco meno di 500 mld euro, e circa il 60% (forse oggi anche di più) in mani italiane, comprese quelle dei volenterosi che fra un BTP day ed un BOT day hanno festeggiato l'acquisto senza commissioni dei nostri tds.
Purtroppo, quel che è debito per lo Stato è patrimonio per chi è investito in quei titoli di stato e si vede praticato il famoso "taglio di capelli". Ne consegue una formidabile distruzione di ricchezza, anche senza considerare i default importanti che una tale situazione andrebbe a generare in Italia.
A quel punto chi ci governa dovrebbe scegliere se tenersi l'euro, ed impiegare 20 anni e passa a tornare ai livelli di ricchezza pre-ristrutturazione del debito, oppure ritornare ad una valuta nazionale, ed abbreviare quel percorso a 5-7 anni grazia alla fortissima spinta all'export derivante dalla svalutazione e dal riafflusso in Italia di consistenti capitali esteri, ivi compresi i capitali esportati, illegalmente o legalmente, da noi italiani.
Sinceramente, non è dato sapere cosa sceglierebbe il blocco politico al potere (l'alleanza PDL-PD-Terzo Polo) fra queste due opzioni e quali impegni siano stati presi con gli USA e con l'Europa in queste settimane... d'altronde, Monti ha incontrato Gaithner nei giorni scorsi e va ad incontrare Obama a gennaio 2012, suppongo non per fare personalmente gli auguri di buon anno nuovo al presidente USA.
2) Descritto lo scenario peggiore (haircut probabile, ritorno a valuta nazionale conveniente in tale caso), passo alla tua domanda e rispondo che - a costo di sentirmi dare del catastrofista - non sarebbe affatto stupido tenere del denaro contante, nella propria cassetta di sicurezza, meglio se presso banca estera, svizzera o di altro paese, piuttosto che cassaforte personale.
Poiché il mondo della finanza comunque non finirebbe con la ristrutturazione del debito italiano, anche lasciare il denaro contante sul conto corrente aperto presso la banca svizzera o invece quella tedesca o olandese (diciamo paese "core" di eurolandia) potrebbe non essere una cattiva idea.