Il ClubMed parlerà cinese
Un fondo per aiutare il rilancio
Axa Private Equity e il conglomerato Fosun, basato a Hong Kong, hanno annunciato stamani la loro intenzione di controllare l’integralità del capitale insieme al management dell’azienda
dal nostro corrispondente GIAMPIERO MARTINOTTI
Lo leggo dopo
Henri Giscard d'Estaing, presidente del ClubMed TAG
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PARIGI - Un’Opa amichevole franco-cinese per consolidare il rilancio del Club Méditerranée: Axa Private Equity e il conglomerato Fosun, basato a Hong Kong, hanno annunciato stamani la loro intenzione di controllare l’integralità del capitale insieme al management dell’azienda. Per raggiungere l’obiettivo offrono 17 euro per azione, con un premio del 28,4 per cento sulle quotazioni di venerdì scorso. Il consiglio di amministrazione darà il suo parere fra qualche giorno, ma con tutta probabilità sarà positivo, visto che i dirigenti del Club parteciperanno all’operazione. La Borsa, dal canto suo, applaude: all’apertura delle contrattazioni, il titolo ha fatto un balzo superiore al 20 per cento.
L’Opa e il ritiro dal mercato sono un passaggio importante nel lavoro di risanamento e di rilancio intrapreso dai due maggiori dirigenti, Henri Giscard d’Estaing (figlio maggiore dell’ex presidente della Repubblica) e Michel Wolfovski. La loro strategia comincia a dare i frutti sperati, come dimostrano i 18 milioni di utili nel primo semestre dell’esercizio in corso, in aumento del 7,1 per cento, e il buon andamento delle prenotazioni per l’estate prossima. I due hanno deciso di riposizionare il Club Med nel segmento dei villaggi vacanze di alto livello e di sviluppare una politica di espansione nei paesi emergenti. Tra questi, la Cina è senza dubbio il principale: l’alleanza con Fosun, entrato nel capitale nel 2010 e che possiede il
pacchetto di maggioranza relativa (9,96%), serve proprio a questo scopo. In futuro, il Club potrebbe anche cercare un alleato in Brasile per sviluppare le attività nel paese latino-americano.
Il primo azionista del Club Med sarà Axa Private Equity, che finora controlla il 9,4 per cento è il socio che l’azienda cercava da tempo, dopo l’uscita degli Agnelli nel 2004 e poi quella del gruppo Accor. Axa Pe e Fosun s’impegnano a restare almeno quattro anni e al termine dell’operazione stipuleranno un patto di sindacato con Giscard e Wolfovski per stabilire le regole in materia di governance e di trasferimento di azioni.
(27 maggio 2013)