Sal, il mio pensiero (modesto e da persona non preparatissima, anzi) credo
lo conosci già. Si può riassumere in poche parole: "E' finita un' epoca, forse un ciclo storico". Finora non ho avuto modo di ricredermi.
Il tuo pensiero?
Buongiorno e buona settimana.
Io non penso che sia finita un'epoca, sicuramente è finito un ciclo storico.
Che è quello che ha consentito alle economie occidentali (Germania esclusa) di avere un tenore di vita superiore a quello che ci si poteva permettere (Importazioni > Esportazioni), cioè di indebitarsi per consumare più di quanto si produceva.
Il segnale della fine di questo ciclo è il problema dei debiti, che hanno raggiunto livelli non più sostenibili. o che i mercati, il che è lo stesso, giudicano non più sostenibili.
La fine di questa fase apre una discontinuità che si era pensato di poter risolvere gradualmente con l'incremento dei consumi nei paesi emergenti, favorito dall'apprezzamento delle monete.
Ma gli errori politici e gli egoismi nazionali rischiano, ora, di far deragliare l'intera economia mondiale sul sentiero di una vera e propria depressione, come avverte l'FMI.
Per quanto riguarda invece il discorso che sia finita un'epoca, cioè quella del modello occidentale che possiamo far risalire alla rivoluzione industriale, io sarei cauto.
La capacità di ricerca e di innovazione, il c.d. "know how", è ancora largamente appannaggio delle economie occidentali.
Fin quando sarà così non si potrà dire che sia finita un'epoca, a mio modo di vedere.
Per quanto riguarda le borse, io ho capitalizzato le perdite, ingenti, come detto prima di partire per le vacanze ed ora sono alla finestra, in quanto le nubi che si addensano sono troppo forti.
Ultima quella della vibrata protesta dei giapponesi per l'apprezzamento dello yen, che sarà portato al G7.
Intanto l'Europa continua nella sciagurata politica autolesionista.
L'Italia non merita nemmeno una menzione, perchè della pochezza della classe dirigente abbiamo già largamente parlato in occasione del caso Parmalat, e non c'era da aspettarsi, ma io un pò lo speravo, che si mostrasse all'altezza della situazione, che è diventata veramente difficile.
Il rischio che le banche italiane vadano a gambe all'aria, pur essendo paradossalmente più solide delle omologhe straniere, ora è estremamente elevato.
Dio non voglia che gli italiani comincino a pensare di portare i risparmi all'estero.
Io non penso che la situazione precipiterà, però sicuramente ci saranno sconvolgimenti nel sistema bancario italiano, in quanto alcuni istituti non potranno reggere a lungo l'attuale situazione.
Infatti alle difficoltà del finanziamento, si aggiungeranno, a questo punto, inevitabilmente, nuove sofferenze causate dalla manovra sciagurata del governo.