Parmalat (PLT) I promessi sposi: Lucia Parmalat e Renzo Lactalis (1 Viewer)

dariomilano

novellino
Salve a tutti.

Eccomi di nuovo in Italia, dopo un viaggio incredibile negli USA.:wall::wall:

Mi sono beccato:

a) terremoto a Washington;

b) sono dovuto scappare da New York in tutta fretta venerdì sera, destinazione Toronto con un'auto a noleggio (12 ore di viaggio con i bambini) per paura di Irene, che veniva dipinto come uragano catastrofico.

Insomma in tutto questo il crollo delle borse è stato l'aspetto meno peggiore.

Quello che è incredibile, oltre che preoccupante, è lo spettacolo offerto dalla nostra classe politica, di cui abbiamo discusso più volte, anche in occasione del caso Parmalat.

Veramente uno spettacolo desolante.:wall::wall::wall:

In questo momento in borsa io starei solo per operazioni intraday o, se proprio si vuole essere masochisti, puntando su titoli molto difensivi, quali alimentari, farmaceutici e telefonici, questi ultimi con peso minore.

Meglio aspettare che l'orizzonte si chiarisca, inutile rischiare.

Il movimento di agosto è stato storico.

E il rischio di una recessione globale di portata storica è reale, se la politica continua a latitare in questo modo.

L'area EURO si è rivelata una trappola che rischia di diventare drammatica.

ciao SAL!!!!!!!!!! bentornato!! :):)

oh ma non è che porti 1po' sfiga? :D
 

iulius

Forumer storico
Salve a tutti.

Eccomi di nuovo in Italia, dopo un viaggio incredibile negli USA.:wall::wall:

Mi sono beccato:

a) terremoto a Washington;

b) sono dovuto scappare da New York in tutta fretta venerdì sera, destinazione Toronto con un'auto a noleggio (12 ore di viaggio con i bambini) per paura di Irene, che veniva dipinto come uragano catastrofico.

Insomma in tutto questo il crollo delle borse è stato l'aspetto meno peggiore.

Quello che è incredibile, oltre che preoccupante, è lo spettacolo offerto dalla nostra classe politica, di cui abbiamo discusso più volte, anche in occasione del caso Parmalat.

Veramente uno spettacolo desolante.:wall::wall::wall:

In questo momento in borsa io starei solo per operazioni intraday o, se proprio si vuole essere masochisti, puntando su titoli molto difensivi, quali alimentari, farmaceutici e telefonici, questi ultimi con peso minore.

Meglio aspettare che l'orizzonte si chiarisca, inutile rischiare.

Il movimento di agosto è stato storico.

E il rischio di una recessione globale di portata storica è reale, se la politica continua a latitare in questo modo.

L'area EURO si è rivelata una trappola che rischia di diventare drammatica.


E gli stolti pensano di aumentare l' iva!

Ben tornato.:)
 

salcatal

Come i Panda
E gli stolti pensano di aumentare l' iva!

Ben tornato.:)

Grazie.

Ecco il mio pensiero espresso da Antonio Martino.

Bella quella degli altruisti, che poi sono tutti i politici ed anche i sindacalisti.

La tesi è giusta a prescindere, con una spesa pubblica al 51% del PIL non si va da nessuna parte.

E questi continuana a parlare di lotta all'evasione.

Ci si sente domani, ora sto distrutto e devo recuperare anche il fuso orario.:ciao::ciao:



Sembrerebbe che ancora una volta gli «altruisti» stiano vincendo. Com’è noto sono altruisti coloro che vogliono fare del bene con soldi altrui, se volessero farlo con soldi propri li chiamerebbero «propristi»! Gli altruisti da alcuni decenni stanno difendendo quanto avevano faticosamente (per noi) costruito: uno Stato sociale che si prende cura di tutti e ognuno non solo dalla culla alla tomba, ma dall’erezione alla resurrezione.
Cosa ci sia di sociale nella faraonica struttura del welfare all'italiana non è del tutto chiaro: tassiamo i meno abbienti per fornire gratuitamente (sic) i farmaci ai benestanti, graviamo di balzelli l'artigiano per consentire al futuro dentista di non sopportare per intero il costo della sua istruzione universitaria, tartassiamo i volenterosi che aspirano a, e sono in grado di procurarsi, un futuro migliore, col risultato di impedirglielo e di condannarli a restare ai più bassi gradini di reddito, in modo da fornire un reddito alle burocrazie comunali, provinciali, regionali e statali. Chi è già ricco non ha motivo di temere l'esosità del fisco, deve solo liquidare la parcella di un buon tributarista che trova il modo di fargliela fare franca in modo perfettamente legale.
I difensori di questo capolavoro di spreco, inefficienza, corruzione e iniquità sostengono che la colpa di tutto è dei contribuenti italiani che si rifiutano di comprendere che pagare le tasse è bellissimo, come opportunamente aveva loro cercato di far capire il compianto Tommaso Padoa-Schioppa. Sembrano credere che se il gettito di tutte le imposte dirette - Ire (già Irpef), Ires (già Irpeg) e Irap - è pari solo al 14,6% del prodotto interno lordo la colpa è degli evasori e che, se solo la lotta all'evasione avesse successo, tutto andrebbe nel migliore dei modi nel migliore dei mondi possibile. Perdonatemi se mi ripeto: il costo dell'apparato pubblico non è misurato da quanto esso incassa, ma da quanto spende. La spesa pubblica è finanziata con denaro proveniente da tasche private, dalle quali viene prelevato con tutte le imposte possibili e con l'indebitamento. Se l'apparato pubblico spende, come adesso, il 51,2% del reddito nazionale, il suo costo è pari al 51,2% del nostro reddito. Ognuno di noi mente quando dice di essere avvocato, giornalista o artigiano, siamo tutti prima di tutto contribuenti - la nostra attività principale è pagare tasse dalla mattina alla sera - e, nel tempo residuo, svolgiamo un'attività che ci consente anzitutto di mantenere il pubblico e, con quel che resta, noi e le nostre famiglie. Questo sistema è condannato dalla logica delle cifre, come hanno capito persino gli svedesi, e gli altruisti non potranno evitare che venga, prima o poi, abbandonato. Continuano, tuttavia, a tentare di impedire l'inevitabile e, così facendo, stanno sistematicamente distruggendo l'economia italiana. Una guerra persa non ci messo a terra, ci siamo rimboccate le maniche e abbiamo ricostruito l'Italia; ma, se gli altruisti continuano a fare inseguire una spesa pubblica fuori controllo dalla crescita esponenziale delle tasse, non avremo la stessa opportunità.
Un sistema sanitario costosissimo, caratterizzato da frequenti incredibili episodi di malasanità, corrotto e indebitato fino al collo; un'amministrazione della giustizia che nelle graduatorie internazionali si colloca dopo quella dell'Uganda; una scuola che, a parte le meritevoli eccezioni, sforna un gregge di fanatici ignoranti cui non ha saputo insegnare neanche a leggere, scrivere e far di conto; una università ricca di facoltà e materie di insegnamento che servono solo a far avere un reddito agli insegnanti, condannando gli studenti alla disoccupazione (un laureato non può accettare un lavoro manuale o comunque non all'altezza del suo titolo di studio); un sistema pensionistico che consente a persone in età lavorativa di percepire una pensione e di svolgere un lavoro in nero, frodando così due volte l'erario e distorcendo la concorrenza (le imprese che assumono in nero hanno costi più bassi delle altre); ferrovie che servono più a quanti vi lavorano che non ai viaggiatori; poste, rese del tutto obsolete dal progresso tecnico, che hanno solo l'obiettivo di dare da vivere ai dipendenti, e così via all'infinito.
La strenua resistenza degli altruisti al cambiamento, tuttavia, volge alla fine: fra non molto avranno spremuto a morte anche l'ultimo contribuente, a meno che gli italiani non si rendano conto che la pazienza dei popoli è la mangiatoia dei tiranni e si decidano una buona volta a ribellarsi. È un esito pericoloso, come potrebbero confermare Giorgio III e Luigi XVI (per una rivolta fiscale il primo perse la sua migliore colonia e il secondo la testa), ma è sempre meglio che continuare a dargliela vinta.
 

iulius

Forumer storico
Salve a tutti.

Eccomi di nuovo in Italia, dopo un viaggio incredibile negli USA.:wall::wall:

Mi sono beccato:

a) terremoto a Washington;

b) sono dovuto scappare da New York in tutta fretta venerdì sera, destinazione Toronto con un'auto a noleggio (12 ore di viaggio con i bambini) per paura di Irene, che veniva dipinto come uragano catastrofico.

Insomma in tutto questo il crollo delle borse è stato l'aspetto meno peggiore.

Quello che è incredibile, oltre che preoccupante, è lo spettacolo offerto dalla nostra classe politica, di cui abbiamo discusso più volte, anche in occasione del caso Parmalat.

Veramente uno spettacolo desolante.:wall::wall::wall:

In questo momento in borsa io starei solo per operazioni intraday o, se proprio si vuole essere masochisti, puntando su titoli molto difensivi, quali alimentari, farmaceutici e telefonici, questi ultimi con peso minore.

Meglio aspettare che l'orizzonte si chiarisca, inutile rischiare.

Il movimento di agosto è stato storico.

E il rischio di una recessione globale di portata storica è reale, se la politica continua a latitare in questo modo.

L'area EURO si è rivelata una trappola che rischia di diventare drammatica.

Ed i ns. stolti pensano ad un aumento dell' iva.
Ben tornato:)
 

dariomilano

novellino
Grazie.

Ecco il mio pensiero espresso da Antonio Martino.

Bella quella degli altruisti, che poi sono tutti i politici ed anche i sindacalisti.

La tesi è giusta a prescindere, con una spesa pubblica al 51% del PIL non si va da nessuna parte.

E questi continuana a parlare di lotta all'evasione.

Ci si sente domani, ora sto distrutto e devo recuperare anche il fuso orario.:ciao::ciao:

anche se sei distrutto, sforni sempre spunti interessanti!
 

iulius

Forumer storico
Sal, il mio pensiero (modesto e da persona non preparatissima, anzi) credo
lo conosci già. Si può riassumere in poche parole: "E' finita un' epoca, forse un ciclo storico". Finora non ho avuto modo di ricredermi.
Il tuo pensiero?
 

salcatal

Come i Panda
Sal, il mio pensiero (modesto e da persona non preparatissima, anzi) credo
lo conosci già. Si può riassumere in poche parole: "E' finita un' epoca, forse un ciclo storico". Finora non ho avuto modo di ricredermi.
Il tuo pensiero?

Buongiorno e buona settimana.:ciao:

Io non penso che sia finita un'epoca, sicuramente è finito un ciclo storico.

Che è quello che ha consentito alle economie occidentali (Germania esclusa) di avere un tenore di vita superiore a quello che ci si poteva permettere (Importazioni > Esportazioni), cioè di indebitarsi per consumare più di quanto si produceva.

Il segnale della fine di questo ciclo è il problema dei debiti, che hanno raggiunto livelli non più sostenibili. o che i mercati, il che è lo stesso, giudicano non più sostenibili.

La fine di questa fase apre una discontinuità che si era pensato di poter risolvere gradualmente con l'incremento dei consumi nei paesi emergenti, favorito dall'apprezzamento delle monete.

Ma gli errori politici e gli egoismi nazionali rischiano, ora, di far deragliare l'intera economia mondiale sul sentiero di una vera e propria depressione, come avverte l'FMI.

Per quanto riguarda invece il discorso che sia finita un'epoca, cioè quella del modello occidentale che possiamo far risalire alla rivoluzione industriale, io sarei cauto.

La capacità di ricerca e di innovazione, il c.d. "know how", è ancora largamente appannaggio delle economie occidentali.

Fin quando sarà così non si potrà dire che sia finita un'epoca, a mio modo di vedere.

Per quanto riguarda le borse, io ho capitalizzato le perdite, ingenti, come detto prima di partire per le vacanze ed ora sono alla finestra, in quanto le nubi che si addensano sono troppo forti.

Ultima quella della vibrata protesta dei giapponesi per l'apprezzamento dello yen, che sarà portato al G7.

Intanto l'Europa continua nella sciagurata politica autolesionista.

L'Italia non merita nemmeno una menzione, perchè della pochezza della classe dirigente abbiamo già largamente parlato in occasione del caso Parmalat, e non c'era da aspettarsi, ma io un pò lo speravo, che si mostrasse all'altezza della situazione, che è diventata veramente difficile.

Il rischio che le banche italiane vadano a gambe all'aria, pur essendo paradossalmente più solide delle omologhe straniere, ora è estremamente elevato.

Dio non voglia che gli italiani comincino a pensare di portare i risparmi all'estero.

Io non penso che la situazione precipiterà, però sicuramente ci saranno sconvolgimenti nel sistema bancario italiano, in quanto alcuni istituti non potranno reggere a lungo l'attuale situazione.

Infatti alle difficoltà del finanziamento, si aggiungeranno, a questo punto, inevitabilmente, nuove sofferenze causate dalla manovra sciagurata del governo.
 
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