Per quanto riguarda l'Italia, caro Dario, improvvisamente il MERCATO ci ha presentato il conto, ex abrupto, di tutte le nostre nefandezze e, in particolare:
a) Spesa pubblica inefficiente e pari al 50% del PIL, che determina il drenaggio di risorse (tributi) da settori produttivi (imprese) a settori improduttivi (quando in un paese i parassiti sono superiori a quelli che producono non c'è speranza);
b) Spesa pensionistica fuori controllo, in quanto ci stiamo ancora permettendo il lusso di mandare gente in pensione con il sistema retributivo, accollando ulteriori debiti alle generazioni che verranno;
c) Il fatto che i ceti improduttivi siano la maggioranza della popolazione è dimostrato inequivocabilmente dal fatto che anche un governo di centro destra faccia una manovra incentrata interamente sul lato delle entrate;
d) Le urla di Confindustria sono TARDIVE e MALDESTRE in quanto anche in Confindustria la maggioranza degli imprenditori è fatto da gente che ha succhiato e succhia alla mammella della BESTIA ( LA SPESA PUBBLICA) e, quindi, è facile pensare che si sveglino solo ora perchè hanno capito, come nel 1992, che la mammella dà latte rancido ( i costi sono superiori ai benefici).
Soluzione ?
Semplice.
1) Dismissioni di tutto il patrimonio immobiliare e delle società pubbliche in quanto, come si è visto, noi non siamo Francesi;
2) Eliminazione delle pensioni di anzianità, chi vuole andare in pensione di anzianità deve accettare che la sua pensione sia calcolata con il sistema contributivo dal 1996 in poi, come avviene per tutti;
3) Diminuzione massiccia della spesa pubblica, in maniera da ricondurla al massimo al 40% del PIL.
Quella comprimibile, a meno di non voler abbassare gli stipendi, purtroppo oggi si concentra soprattutto negli Enti Locali e, pertanto, è difficilmente comprimibile dal centro.
4) In questo modo avremmo abbattuto il debito e, quel che più conta, andremmo in avanzo strutturale di bilancio, avendo risorse per ridurre le imposte sul lavoro e sulle imprese, cioè sui ceti produttivi.
Insomma questo è quello che la BCE ci ha chiesto e non certo la manovra raffazzonata che hanno messo in piedi.