Parmalat (PLT) I promessi sposi: Lucia Parmalat e Renzo Lactalis

Per quanto riguarda l'Italia, caro Dario, improvvisamente il MERCATO ci ha presentato il conto, ex abrupto, di tutte le nostre nefandezze e, in particolare:

a) Spesa pubblica inefficiente e pari al 50% del PIL, che determina il drenaggio di risorse (tributi) da settori produttivi (imprese) a settori improduttivi (quando in un paese i parassiti sono superiori a quelli che producono non c'è speranza);

b) Spesa pensionistica fuori controllo, in quanto ci stiamo ancora permettendo il lusso di mandare gente in pensione con il sistema retributivo, accollando ulteriori debiti alle generazioni che verranno;

c) Il fatto che i ceti improduttivi siano la maggioranza della popolazione è dimostrato inequivocabilmente dal fatto che anche un governo di centro destra faccia una manovra incentrata interamente sul lato delle entrate;

d) Le urla di Confindustria sono TARDIVE e MALDESTRE in quanto anche in Confindustria la maggioranza degli imprenditori è fatto da gente che ha succhiato e succhia alla mammella della BESTIA ( LA SPESA PUBBLICA) e, quindi, è facile pensare che si sveglino solo ora perchè hanno capito, come nel 1992, che la mammella dà latte rancido ( i costi sono superiori ai benefici).

Soluzione ?

Semplice.

1) Dismissioni di tutto il patrimonio immobiliare e delle società pubbliche in quanto, come si è visto, noi non siamo Francesi;

2) Eliminazione delle pensioni di anzianità, chi vuole andare in pensione di anzianità deve accettare che la sua pensione sia calcolata con il sistema contributivo dal 1996 in poi, come avviene per tutti;

3) Diminuzione massiccia della spesa pubblica, in maniera da ricondurla al massimo al 40% del PIL.

Quella comprimibile, a meno di non voler abbassare gli stipendi, purtroppo oggi si concentra soprattutto negli Enti Locali e, pertanto, è difficilmente comprimibile dal centro.

4) In questo modo avremmo abbattuto il debito e, quel che più conta, andremmo in avanzo strutturale di bilancio, avendo risorse per ridurre le imposte sul lavoro e sulle imprese, cioè sui ceti produttivi.


Insomma questo è quello che la BCE ci ha chiesto e non certo la manovra raffazzonata che hanno messo in piedi.
 
Sal, mi stupisci!

Tu pensi alla "ragionevolezza" ?

Ma quale!

Qui ognuno si fa i c... suoi! Scusami x la volgarità.

Va bene.

Allora lo scenario è, come ha detto Geithner, la grande depressione.

Meno consumi nei paesi dell'area euro, meno crescita, meno produzione, incapacità a pagare i debiti, meno produzione in Cina, che non avrebbero più nessuno cui esportare le cianfrusaglie, fallimento di imprese e di Stati, fallimento di banche ecc. ecc.

Insomma non si salverebbe nessuno, nemmeno gli USA, perchè nessuno accetterebbe più il dollaro come moneta di scambio e riserva valutaria.

Ritornerebbe in auge la moneta aurea.

Insomma Uno scenario da ritorno all'età della pietra.
 
Per quanto riguarda l'Italia, caro Dario, improvvisamente il MERCATO ci ha presentato il conto, ex abrupto, di tutte le nostre nefandezze e, in particolare:

a) Spesa pubblica inefficiente e pari al 50% del PIL, che determina il drenaggio di risorse (tributi) da settori produttivi (imprese) a settori improduttivi (quando in un paese i parassiti sono superiori a quelli che producono non c'è speranza);

b) Spesa pensionistica fuori controllo, in quanto ci stiamo ancora permettendo il lusso di mandare gente in pensione con il sistema retributivo, accollando ulteriori debiti alle generazioni che verranno;

c) Il fatto che i ceti improduttivi siano la maggioranza della popolazione è dimostrato inequivocabilmente dal fatto che anche un governo di centro destra faccia una manovra incentrata interamente sul lato delle entrate;

d) Le urla di Confindustria sono TARDIVE e MALDESTRE in quanto anche in Confindustria la maggioranza degli imprenditori è fatto da gente che ha succhiato e succhia alla mammella della BESTIA ( LA SPESA PUBBLICA) e, quindi, è facile pensare che si sveglino solo ora perchè hanno capito, come nel 1992, che la mammella dà latte rancido ( i costi sono superiori ai benefici).

Soluzione ?

Semplice.

1) Dismissioni di tutto il patrimonio immobiliare e delle società pubbliche in quanto, come si è visto, noi non siamo Francesi;

2) Eliminazione delle pensioni di anzianità, chi vuole andare in pensione di anzianità deve accettare che la sua pensione sia calcolata con il sistema contributivo dal 1996 in poi, come avviene per tutti;

3) Diminuzione massiccia della spesa pubblica, in maniera da ricondurla al massimo al 40% del PIL.

Quella comprimibile, a meno di non voler abbassare gli stipendi, purtroppo oggi si concentra soprattutto negli Enti Locali e, pertanto, è difficilmente comprimibile dal centro.

4) In questo modo avremmo abbattuto il debito e, quel che più conta, andremmo in avanzo strutturale di bilancio, avendo risorse per ridurre le imposte sul lavoro e sulle imprese, cioè sui ceti produttivi.


Insomma questo è quello che la BCE ci ha chiesto e non certo la manovra raffazzonata che hanno messo in piedi.

Va bene.

Allora lo scenario è, come ha detto Geithner, la grande depressione.

Meno consumi nei paesi dell'area euro, meno crescita, meno produzione, incapacità a pagare i debiti, meno produzione in Cina, che non avrebbero più nessuno cui esportare le cianfrusaglie, fallimento di imprese e di Stati, fallimento di banche ecc. ecc.

Insomma non si salverebbe nessuno, nemmeno gli USA, perchè nessuno accetterebbe più il dollaro come moneta di scambio e riserva valutaria.

Ritornerebbe in auge la moneta aurea.

Insomma Uno scenario da ritorno all'età della pietra.

Come diceva Catone: Cina delenda est!

Non certamente nel senso letterale della parola.

Se non si pone rimedio al problema dell' invasione cinese, qualunque
misura adottata risulterà vana.
 
Occorrerà che qualcuno spieghi ai tedeschi e ai cinesi che se loro producono 100 e consumano 80, il resto del mondo dovrà per forza produrre 80 e consumare 100.

Quindi il resto del mondo si indebita e che se la cosa si protrae per anni l'indebitamento diventa insostenibile.

In questi casi l'errore lo ha commesso anche il creditore che, infatti riceve una % del suo credito.

Questo quando si tratta di privati.

Quando si tratta di Stati la cosa si complica.

E qui viene in discussione il dilettantismo di chi ha pensato l'euro.

O qualcuno pensa che senza l'euro la Grecia avrebbe potuto accumulare un debito simile in valuta estera?

Perché l'euro e' una valuta estera, non la puoi stampare, per procurartela devi produrre e vendere.
 
Come diceva Catone: Cina delenda est!

Non certamente nel senso letterale della parola.

Se non si pone rimedio al problema dell' invasione cinese, qualunque
misura adottata risulterà vana.

La Cina e' una parte del problema.

Loro producono 100 e consumano 50, accumulando riserve in dollari e euro, cioè pezzi di carta.

Usano metodi commerciali scorretti, ma io li vedo stupidi.

Se non gli consentiamo di convertire i pezzi di carta in asset reali sono fottuti.
 
La Cina e' una parte del problema.

Loro producono 100 e consumano 50, accumulando riserve in dollari e euro, cioè pezzi di carta.

Usano metodi commerciali scorretti, ma io li vedo stupidi.

Se non gli consentiamo di convertire i pezzi di carta in asset reali sono fottuti.


stanno chiedendo, come condizione per comprare il debito europeo, che venga gli riconosciuto lo status di economia di mercato

infatti loro vogliono comprare le infrastrutture, le società e anche la terra
 
Ultima modifica:
stanno chiedendo come condizione per comprare il debito europeo che venga gli riconosciuto lo status di economia di mercato

infatti loro vogliono comprare le infrastrutture, le società e anche la terra

Bravo Dario.

Ecco perché se non prevale la ragionevolezza lo scenario e' tragico.

Non escludo nemmeno una guerra.

Quindi occhio al G20.
 
cmq complimenti sentiti a Sal le cui doti di spiegazione e analisi, concise e intelligenti, sono se non altro invidiabili! mi sono permesso di girare la discussione a due amici perchè ritengo meriti di essere letta :D
 
La Cina e' una parte del problema.

Loro producono 100 e consumano 50, accumulando riserve in dollari e euro, cioè pezzi di carta.

Usano metodi commerciali scorretti, ma io li vedo stupidi.

Se non gli consentiamo di convertire i pezzi di carta in asset reali sono fottuti.

questo è quello che dovevamo fare già da qualche anno e cioè bloccarli.
Ora si rischia la guerra. Se non prevale la ragionevolezza ci divideremo in blocchi economici. Fine della globalizzazione e tanti saluti.
Finora gli stupidi siamo stati noi che gli abbiamo regalato la nostra industria e parte della tecnologia.
 
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