Parmalat (PLT) I promessi sposi: Lucia Parmalat e Renzo Lactalis

Buongiorno.

Iulius,

l'aspetto che voglio sottolineare e' questo.

Se io taglio la spesa improduttiva (es. Cda di improbabili SPA comunali e Regionali e annessi e connessi) per consolidare i conti pubblici, allora la manovra e' recessiva nel breve, ma espansiva nel medio.

Se, invece, i risparmi ottenuti li impiego per diminuire il Cuneo fiscale e contributivo (e qui risorse importanti arriverebbero dall'abolizione delle pensioni di anzianita') sui redditi da lavoro e sulle imprese, allora la manovra e' espansiva anche nel breve.

Infatti tutti i dipendenti si troverebbero qualche centinaio di euro di paga netta in più, a parità di paga lorda.

E questo avrebbe un effetto positivo sui consumi indubitabile.

Allo stesso modo la diminuzione del carico fiscale sulle imprese consentirebbe a queste di essere più competitive.

La ricetta della BCE era questa, che per inciso era anche il programma di Berlusconi, non l'abbiamo voluta applicare e stiamo pagando e pagheremo
dazio.

Come dice giustamente Martino l'Italia non ha bisogno di manovre, ma di riforme.

Bisogna aggredire i capitoli più importanti della spesa pubblica e cioè:

a) sanità;

b) pensioni.

Per la sanità, ad esempio, non ha senso che la fiscalità generale si faccia carico di tutti, in modo quasi indistinto.

In questo modo l'operaio paga anche le cure di Berlusconi.

Il vero problema, che rende impraticabile qualsiasi riforma, e' che chi le dovrebbe fare e' il beneficiario ultimo del sistema (politici e clientela varia).

Quindi temo che senza uno shock esterno o imposizioni esterne vincolanti, non
saranno mai fatte, che la spesa pubblica continuerà a lievitare, distruggendo con la vessazione fiscale il residuo apparato produttivo italiano.

Ecco perché e' necessaria una forte spinta dal basso, cioè che sia l'opinione pubblica (tea party) che le forze sociali (imprenditori, lavoratori e professionisti) spingano in maniera decisa per le riforme strutturali.

Senza riforme che incidano in modo strutturale sul modello di Stato, smantellando in radice questa farsa di welfare, siamo perduti.
 
Per quanto riguarda il mercato inutile dire che si vive alla giornata e che la mia visione e' profondamente ribassista, a causa delle notevoli incertezze dell'ambiente economico.

Il recupero del 2009 fu trainato, più che dagli interventi straordinari, dal c.d. Patto di Pitsburg, con il quale le potenze mondiali indicarono in maniera forte il percorso dell'economia mondiale.

I paesi emergenti avrebbero dovuto puntare sui consumi interni, favorendo la rivalutazione del cambio, consentendo con l'effetto traino (più consumi più importazioni) ai paesi occidentali di fare il necessario deleverage senza grossi traumi (recessione).

Di qui la scelta vincente di puntare su società fortemente presenti su quei mercati (tedeschi in particolare).

Che quel modello non sia stato rispettato lo dicono, più di tante parole, le quotazioni delle società industriali del Dax, che sono tornate quasi ai livelli del 2008/2009.

Segno che il mercato stima che il rallentamento dell'economia sara' globale, e che nessuno si salvera'.

Quello che manca, ora, e' una qualsiasi indicazione sulla direttrice dell'economia mondiale.

In queste condizioni si vive alla giornata, con la conseguenza che i mercati azionari non possono che scendere, al massimo lateralizzare.

Conseguenze operative secondo me sono quelle di operare con poco intraday e tenersi pronti con la liquidità per accumulare posizioni su titoli solidi, con pochi debiti, quei giorni in cui, in seguito a notizie negative, i mercati sconteranno la
fine del mondo.

Restando comunque alla larga, salvo che per operazioni di breve respiro, dai finanziari.

Almeno fin quando la BCE non si deciderà ad assumersi il ruolo che le e' proprio, cioè quello di prestatore di ultima istanza e garante della liquidità e, quindi, della stabilita' finanziaria.

Non capire che senza questa condizione e' ridicolo ipotizzare scenari alla base degli stress test del sistema bancario, e' grave e dilettantesco.

Infatti chi garantisce che i TDS perdano al massimo quel valore ipotizzato nello scenario avverso?

Nessuno, tantomeno la BCE, che infatti non e' obbligata ad acquistarli e nemmeno lo vuole fare.

E allora che senso hanno quegli stress test?

Proprio nessuno, perché il mercato va oltre, come e' avvenuto, ed ipotizza scenari peggiori, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti.
 
Perché stare alla larga dai bancari e' presto detto.

Perché in caso di shock, a questo punto ancora poco probabile ma via via crescente, si troverebbero con capitale negativo, con conseguente azzeramento del valore dell'azione.
 
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Perché stare alla larga dai bancari e' presto detto.

Perché in caso di shock, a questo punto ancora poco probabile ma via via crescente, si troverebbero con capitale negativo, con conseguente azzeramento del valore dell'azione.

giorno a tutti ... l'altro giorno si parlava dell'azionariato di unicredit ... a vedere quanti big di fondi sovrani ci sono ... riesce difficile immaginare che qs signori stiano buttando soldi dalla finestra .... in caso avvenisse quello che tu dici che possibilità hanno di perdere soldi qs signori ?

fanno una bad bank dove scaricano le schifezze oppure .....:-?:-?
 
giorno a tutti ... l'altro giorno si parlava dell'azionariato di unicredit ... a vedere quanti big di fondi sovrani ci sono ... riesce difficile immaginare che qs signori stiano buttando soldi dalla finestra .... in caso avvenisse quello che tu dici che possibilità hanno di perdere soldi qs signori ?

fanno una bad bank dove scaricano le schifezze oppure .....:-?:-?

A parte che i grandi investitori hanno una strategia di copertura delle perdite, i grandi fondi non avrebbero problemi, eventualmente, a ricapitalizzare la banca.

Soprattutto se ad essi fosse assegnato, dopo, con le Fondazioni in difficoltà, un ruolo gestionale, mettendo le mani ad es. con UCG su masse miliardarie di depositi.

Ma e' uno scenario al quale non voglio pensare, perché a quel punto saremmo diventati una colonia di qualcuno.

Il senso del mio intervento era quello che se uno deve puntare sulle azioni, in ottica di investimento, in questo momento e' meglio che non punti sui bancari in quanto le incertezze, presenti anche su altri settori, sui bancari sono dilatati.

In questo momento tutti gli analisti, con i quali concordo, dicono che se si vuole puntare sulle azioni e' bene puntare su alimentari, farmaceutici e, al limite, telefonici, cioè quei settori la cui domanda e' anelastica rispetto al ciclo economico.
 
Quando poi arriveranno, se arriveranno, segnali di ripresa allora si potrà fare lo swicht sui settori ciclici e sulle banche.

In questo momento io, comunque, starei fuori da Italia e Francia, salvo storie aziendali particolari, e punterei decisamente su Germania e Olanda.

Sempre, pero', con poco perché ai primi segnali di scricchiolio dei BRICS, Cina in testa, allora il DAX va a fondo in un attimo.

Insomma non sono momenti facili, occorrerebbe una nuova Bretton Woods, ma la classe dirigente mondiale in questo momento non e' all'altezza delle sfide.

Segnalo al proposito un illuminante articolo sul Sole di oggi di Krugman dal titolo 'l'austerità ( troppa e ora) soffocherà la crescita).'

Applicazione concreta.

All'Italia non avrebbero dovuto imporre di raggiungere il pareggio di bilancio a qualsiasi costo.

Avrebbero dovuto consentireun deficit del 3%.

E in cambio di acquisti illimitati della BCE, e tassi al max al 4%, di abbattere il
debito con le privatizzazioni e la vendita di asset immobiliari.

E di fare le riforme che ho enunciato sopra, tagliando la spesa pubblica,
destinando tutti gli introiti alla riduzione delle imposte.

Il problema di fondo pero' e' questo.

I tedeschi, nell'imporci delle condizioni, hanno interesse alla nostra competitività o vogliono affossarci definitivamente?

Così come vogliono affossare la Francia.

Io penso che il disegno sia chiaro.

Il mio dubbio e' se questo disegno e' il frutto di una strategidelegaste e voluta o la naturale conseguenza della forma mentis rigida dei tedeschi, come l'articolo di Krugman lascia intendere.
 
Buongiorno.

Iulius,

l'aspetto che voglio sottolineare e' questo.

Se io taglio la spesa improduttiva (es. Cda di improbabili SPA comunali e Regionali e annessi e connessi) per consolidare i conti pubblici, allora la manovra e' recessiva nel breve, ma espansiva nel medio.

Se, invece, i risparmi ottenuti li impiego per diminuire il Cuneo fiscale e contributivo (e qui risorse importanti arriverebbero dall'abolizione delle pensioni di anzianita') sui redditi da lavoro e sulle imprese, allora la manovra e' espansiva anche nel breve.

Infatti tutti i dipendenti si troverebbero qualche centinaio di euro di paga netta in più, a parità di paga lorda.

E questo avrebbe un effetto positivo sui consumi indubitabile.

Allo stesso modo la diminuzione del carico fiscale sulle imprese consentirebbe a queste di essere più competitive.

La ricetta della BCE era questa, che per inciso era anche il programma di Berlusconi, non l'abbiamo voluta applicare e stiamo pagando e pagheremo
dazio.

Come dice giustamente Martino l'Italia non ha bisogno di manovre, ma di riforme.

Bisogna aggredire i capitoli più importanti della spesa pubblica e cioè:

a) sanità;

b) pensioni.

Per la sanità, ad esempio, non ha senso che la fiscalità generale si faccia carico di tutti, in modo quasi indistinto.

In questo modo l'operaio paga anche le cure di Berlusconi.

Il vero problema, che rende impraticabile qualsiasi riforma, e' che chi le dovrebbe fare e' il beneficiario ultimo del sistema (politici e clientela varia).

Quindi temo che senza uno shock esterno o imposizioni esterne vincolanti, non
saranno mai fatte, che la spesa pubblica continuerà a lievitare, distruggendo con la vessazione fiscale il residuo apparato produttivo italiano.

Ecco perché e' necessaria una forte spinta dal basso, cioè che sia l'opinione pubblica (tea party) che le forze sociali (imprenditori, lavoratori e professionisti) spingano in maniera decisa per le riforme strutturali.

Senza riforme che incidano in modo strutturale sul modello di Stato, smantellando in radice questa farsa di welfare, siamo perduti.


Ho usato altri termini ma il concetto è lo stesso.:up:
 
Quando poi arriveranno, se arriveranno, segnali di ripresa allora si potrà fare lo swicht sui settori ciclici e sulle banche.

In questo momento io, comunque, starei fuori da Italia e Francia, salvo storie aziendali particolari, e punterei decisamente su Germania e Olanda.

Sempre, pero', con poco perché ai primi segnali di scricchiolio dei BRICS, Cina in testa, allora il DAX va a fondo in un attimo.

Insomma non sono momenti facili, occorrerebbe una nuova Bretton Woods, ma la classe dirigente mondiale in questo momento non e' all'altezza delle sfide.

Segnalo al proposito un illuminante articolo sul Sole di oggi di Krugman dal titolo 'l'austerità ( troppa e ora) soffocherà la crescita).'

Applicazione concreta.

All'Italia non avrebbero dovuto imporre di raggiungere il pareggio di bilancio a qualsiasi costo.

Avrebbero dovuto consentireun deficit del 3%.

E in cambio di acquisti illimitati della BCE, e tassi al max al 4%, di abbattere il
debito con le privatizzazioni e la vendita di asset immobiliari.

E di fare le riforme che ho enunciato sopra, tagliando la spesa pubblica,
destinando tutti gli introiti alla riduzione delle imposte.

Il problema di fondo pero' e' questo.

I tedeschi, nell'imporci delle condizioni, hanno interesse alla nostra competitività o vogliono affossarci definitivamente?

Così come vogliono affossare la Francia.

Io penso che il disegno sia chiaro.

Il mio dubbio e' se questo disegno e' il frutto di una strategidelegaste e voluta o la naturale conseguenza della forma mentis rigida dei tedeschi, come l'articolo di Krugman lascia intendere.


Vogliono affossare noi come la Francia, che si affanna a fare la parte di
comprimaria per illudersi di non perire, e come tutti gli altri!

Ai crucchi 2 guerre mondiali per impossessarsi dell' Europa non sono bastate.
Ci riprovano per via economica-finanziaria.

Aggiungiamoci la Cina ed il quadro è completo.
 
Buonasera a tutti.

In mezzo a tanti pazzi, in Europa specialmente, per fortuna in USA c'è uno che capisce di economia.

Speriamo bene.

L'America potrebbe uscire dalla crisi grazie al "Gin" - Il Sole 24 ORE

sal, ma l'inflazione come la creano se tagliano 4000 miliardi in 10 anni di spesa pubblica? dici che i soldi ricavati dai tagli servono per comprare treasuries alle banche e quindi immettere liquidità nel sistema? o sto facendo confusione data la mangiata e il continuo rileggere sempre gli stessi argomenti...:rolleyes:
 

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