tutti ottimisti e il mercato scende...
(intanto i tassi hanno dovuto aumentarli...)
MILANO, 14 luglio (Reuters) - Il Tesoro italiano ha collocato stamane 4,966 miliardi di euro nelle quattro aste di Btp, importo frazionalmente inferiore al massimo della forchetta annunciata tra 3 e 5 miliardi di euro.
La settima tranche del quinquennale - il Btp 15-4-2016 cedola 3,75% - è stata assegnata per 1,25 miliardi, a fronte di un range di offerta da 750 milioni a 1,25 miliardi. Il titolo è stato collocato al prezzo di 95,30, con rendimento al 4,93%, in aumento dal 3,90% dell'asta di metà giugno e al record da giugno 2008. Il bid-to-cover è risultato pari a 1,931 da 1,28.
L'ottava tranche del titolo a 15 anni - il Btp 1-03-2026, cedola 4,50% - è stata assegnata per 1,716 miliardi contro un range tra 750 milioni 1,75 miliardi.
Il prezzo di collocamento è stato fissato a 87,17, con rendimento a 5,90%, massimo della serie, dopo il 5,34% dell'ultima asta di marzo. Il bid-to-cover è risultato pari a 1,487 dal precedente 1,33%.
Il Tesoro ha inoltre collocato 2 miliardi di Btp non più in corso di emissione, a fronte di un range di offerta compreso tra un minimo di 1,5 e un massimo di 2 miliardi.
Di seguito i commenti di alcuni operatori:
MICHAEL LEISTER, WestLb
"Come previsto il Tesoro si è assicurato un buon risultato con le riapertura dei benchmark a cinque e quindici anni. Il titolo da guardare con più attenzione era il Btp 2016, quello che più ha sofferto sulla curva nelle fasi immediatamente precedenti l'asta. L'elevata copertura e l'overbidding sono un segnale della solidità della domanda.
Il Tesoro voleva chiaramente stare sul sicuro e questo è comprensibile. Resta comunque inalterato lo scenario generale - ovvero il rischio di un circolo vizioso di tassi in rialzo e downgrade del rating - e il mercato continua ad attendere una risposta da parte dei politici".
CEDRIC THELLIER, Natixis
"Mi sembra un risultato discreto. Non dovremmo spaventarci in questo modo. Siamo circa l'1% sopra i tassi precedenti. Supponiamo che i tassi rimangano attorno al 6% fino al 2014: il debito pubblico salirebbe al 130% del pil dal 120%, che non è una cosa enorme, la traiettoria non è in alcuno modo comparabile con quello che abbiamo visto in Grecia. Non sono tassi preoccupanti, l'Italia ha già avuto alti livelli di debito pubblico all'inizio degli anni 2000 e costi di rifinanziamento a questi livelli, di fatto si torna alla normalità"
HUW WORTHINGTON, Barclays Capital
"Penso che sia andata abbastanza bene. Chiaramente è un mercato abbastanza sotto pressione. I risultati dell'asta sono buoni, c'è un buon eccesso di domanda e il bid-to-cover è forte. Non penso ci si aspettasse qualcosa di diverso e la dimensione ridotta delle aste ha sostenuto i risultati".
ORLANDO GREEN, Credit Agricole
"Un'asta ben accolta, considerata la situazione attuale, in termini di volume delle richieste e anche un discreto eccesso di domanda. Bisogna dire che subito prima del collocamento i titoli sono stati venduti sul mercato in modo da rendere più assorbibile l'asta. Nonostante si sia riusciti a raccogliere i fondi necessari i costi del finanziamento sono recentmente aumentati a ritmo insostenibile: è quindi cruciale che la manovra venga al più presto approvata".
PADHRAIC GARVEY, Ing
"Sembra che il compito sia stato svolto, i bid-to-cover vanno bene. L'obiettivo principale era collocare i bond sul mercato a circa ai livelli del secondario e questo è riuscito. D'altra parte era la mia previsione che non ci sarebbero stati grossi problemi a collocare questa carta sul mercato e abbiamo visto una domanda discreta, quindi direi compito svolto".
LUCA CAZZULANI, UniCredit
"Il totale dei quattro titoli collocati in asta oggi è di 4,96 miliardi, quasi il massimo dell'ammontare annunciato (3-5 miliardi). Il totale della domanda è stata pari a 8,6 miliardi, per una media di bid-to-cover di 1,7. Tutti e quattro i titoli sono stati venduti a premio rispetto al mercato secondario. Sia i bid-to-cover sia i prezzi dell'asta indicano una domanda solida, in linea con le nostre attese".
ALESSANDRO TENTORI, Bnp Paribas
"L'asta è andata bene, anche se i rendimenti sono in crescita, come ci si aspettava. Il titolo a 15 anni è stato assegnato a un rendimento inferiore rispetto alle contrattazioni immediatamente precedenti all'asta, e questo è un buon segno. Il problema è che subito dopo l'asta i bond continuano a sottoperformare e questo è il segnale che il mercato è fragile. E' quello che accadeva in Spagna l'anno scorso".