Idee e grafici. - Cap. 2 (4 lettori)

fabiomc

Forumer attivo
dicevo ieri sui malati gravi, non ci sono soldi per loro ma le loro pensioni e vitalizi si:

articolo di oggi :

In queste settimane i malati di Sla, sindrome laterale amiotrofica, hanno fatto sentire la loro preoccupazione per il taglio del governo al fondo per le persone gravemente non autosufficienti. Un taglio di circa 330 milioni di euro che avrebbe le ripercussioni più serie proprio per chi è finito nell'incubo della Sla, una malattia inspiegabile quanto invalidante. Per fortuna ci sono regioni dove i malati ed i loro familiari non vengono lasciati da soli. Accade in Toscana. Daniela ad esempio percepisce l'assegno di cura mensile da 1500 euro: "La Regione fa una grande cosa – racconta ad Affari il marito Salvo - si potrebbe fare di più, ma è già tantissimo"
Il governo taglia i fondi ai malati di Sla: la Fornero piange di nuovo. E 70 disabili gravissimi fanno lo sciopero della fame
 

karl

M.A.S.
Purtroppo ho avuto un carissimo parente morto di Sla e dico che forse il non curarli in assoluto sarebbe la cosa migliore; se toccasse a me preferirei chiudere immediatamente.
 

cento50

Forumer attivo
Bene ha fatto Di Pietro a dirne di tutti i colori a Napolitano, per me è un presidente non degno di stare su quella poltrona. Ciò detto, per far capire quanto sia profonda la mia delusione per Napolitano, io ho sempre votato PCI/PDS/DS, il PD mai perché ormai invotabile, cerco gente che fa pulizia e tiene alta la bandiera della legalità, quindi ho votato IDV, poi Tonino non mi ha soddisfatto più e allora voterò M5S, ma bisogna portare rispetto per chi ha spazzato via una classe politica corrotta e poi è stato l'unico ad opporsi concretamente allo strapotere di B., che ai suoi tempi d'oro (fino al terremoto dell'Aquila incluso) rischiava di trasformarsi in una dittatura soft, forse questo molti l'hanno già dimenticato, io no. Di Pietro è stato l'unico a fare vera opposizione, mentre il PD da un lato tuonava sul conflitto d'interessi e dall'altro inciuciava con B. per non togliergli le televisioni :down:

va benissimo spazzare via i politici attuali...ma di pietro ha pensato a tutti anche molto per se stesso e per la sua famiglia..su questo non ci piove,,,credo che grillo comincia a cag,,sotto perche' lo danno vincitore alle prossime elezioni....fare opposizione e facile il problema e quando tocca te costruire qualche cosa di buono...difende di pietro perche' e' l'unico che potrebbe fare una alleanza con lui e poi perche 'conosce bene come ci si muove dentro le stanze dei bottoni..una cosa e' certa per l'italia si apre una fase di grande volatilita'...dove tutto potrebbe diventare possibile...
 

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Forumer storico
dicevo ieri sui malati gravi, non ci sono soldi per loro ma le loro pensioni e vitalizi si:

articolo di oggi :

In queste settimane i malati di Sla, sindrome laterale amiotrofica, hanno fatto sentire la loro preoccupazione per il taglio del governo al fondo per le persone gravemente non autosufficienti. Un taglio di circa 330 milioni di euro che avrebbe le ripercussioni più serie proprio per chi è finito nell'incubo della Sla, una malattia inspiegabile quanto invalidante. Per fortuna ci sono regioni dove i malati ed i loro familiari non vengono lasciati da soli. Accade in Toscana. Daniela ad esempio percepisce l'assegno di cura mensile da 1500 euro: "La Regione fa una grande cosa – racconta ad Affari il marito Salvo - si potrebbe fare di più, ma è già tantissimo"
Il governo taglia i fondi ai malati di Sla: la Fornero piange di nuovo. E 70 disabili gravissimi fanno lo sciopero della fame

Se Monti dicesse: “Trovate quei soldi, caz.zo”
di Antonio Padellaro | 4 novembre 2012


Gentile professor Monti, penso che a questa lettera non risponderà mai o forse neppure la leggerà. Non certo per mancanza di garbo. Lei è persona assai cortese e da quando gli italiani la frequentano non le hanno mai sentito pronunciare una parola men che levigata, anzi vien da pensare che la sera, prima del sonno del giusto, lei rifaccia la piega a sostantivi e avverbi con il ferro da stiro e una spruzzatina di amido. Siete tutti forbiti e irreprensibili, voi tecnici di governo.

Sere fa la tv mostrava una giornalista di “Servizio Pubblico” nel vano inseguimento di un ministro, credo fosse Profumo, per chiedergli qualcosa a proposito dei sacrifici richiesti sempre agli stessi mentre in troppi se la spassano. Domande che forse Sua Eccellenza neppure poteva percepire, immerso come sembrava in una felice condizione spirituale, del resto consona al suo cognome. E quel sorriso stampato che portava in processione, con al seguito trafelate salmerie di segretari e addetti, era già una risposta: io sono io e voi non siete niente.

Ho preferito, presidente Monti, evitare la celebre espressione del marchese Onofrio del Grillo a lei certamente nota, per uniformarmi allo stile della casa, anche se, le confesso, mi sento ribollire il sangue come, credo, tanti miei concittadini. Infatti, se sopravvive, come dicono, una certa fiducia verso la sua persona (e a ciò concorre il ricordo ancora vivido del suo predecessore), la crescente iniquità delle misure adottate dal suo governo è ogni giorno di più intollerabile. C’è un limite tuttavia che non dovrebbe mai essere superato ed è il rispetto per la sofferenza degli altri, quando questa sofferenza è oltre ogni limite. Negare trecento milioni ai malati di Sla e alle loro infelici famiglie è un atto scellerato. Trecento milioni sono una goccia nel mare della finanza pubblica, un piccolo osso da sottrarre alle fauci della casta, la metà del tesoretto che a Montecitorio non sanno come sperperare.

E non veniteci a parlare di risorse da reperire a saldi invariati o di compatibilità di bilancio, perché di fronte alla tragedia di quelle persone è più onesto mostrare la faccia di un governo “maledetto” (lo ha detto lei) piuttosto che rifugiarsi in vomitevoli scuse. Se mi leggesse, gentile professore, le chiederei: è troppo sperare di vivere in un paese civile dove un premier possa sobriamente chiedere al signor ministro dell’Economia: “Trovate subito quei soldi, caz.zo!”?

Il Fatto Quotidiano, 4 Novembre 2012
 
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Purtroppo ho avuto un carissimo parente morto di Sla e dico che forse il non curarli in assoluto sarebbe la cosa migliore; se toccasse a me preferirei chiudere immediatamente.

Un commento condivisibile, nel tuo solito stile asciutto; fosse facile, però: in questo paese, prima di fare certe leggi chiedono, sinora TUTTI quelli che sono passati al Governo, il permesso al Vaticano. E questo non è arrivato, né arriverà mai.
Se un giorno volessi far staccare la spina, dovresti essere fortunato ad avere parenti con la voglia e la determinazione di condurre una battaglia come quelle fatte per Eluana Englaro o Piergiorgio Welby; altrimenti toccherebbe fare l'ultimo viaggio da Dignitas, a Zurigo, o forse in Belgio. Qui non è concesso scegliere di porre fine ad una vita che non merita più di essere vissuta, esistono i diktat di Oltretevere e basta.
 

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Forumer storico
va benissimo spazzare via i politici attuali...ma di pietro ha pensato a tutti anche molto per se stesso e per la sua famiglia..su questo non ci piove,,,credo che grillo comincia a cag,,sotto perche' lo danno vincitore alle prossime elezioni....fare opposizione e facile il problema e quando tocca te costruire qualche cosa di buono...difende di pietro perche' e' l'unico che potrebbe fare una alleanza con lui e poi perche 'conosce bene come ci si muove dentro le stanze dei bottoni..una cosa e' certa per l'italia si apre una fase di grande volatilita'...dove tutto potrebbe diventare possibile...

Premesso che la volatilità, che potrebbe riflettersi in Borsa, da trader "me gusta" ... e pazienza per il Paese, di cui ho già scritto in passato (io la vedo nerissima, e non saranno certo i ns. short ad affossarlo); riguardo Grillo ho l'idea che in un colpo solo potrebbe aver tentato sia di completare la cannibalizzazione del suo elettorato, sia di "bruciarlo" come capita a tutti i candidati il cui nome viene fatto troppo presto. Comunque con i numeri attuali, e forse futuri, Di Pietro non ce la farebbe mai ad essere eletto al Quirinale. Insomma tendo (purtroppo) a credere più alla logica dei "fratelli coltelli" tra AdP e Grillo, che in parte si contendono lo stesso elettorato. Certo che una lista M5S+Di Pietro con candidato premier Antonio Ingroia, pur se di pura fantasia perché smentita da quest'ultimo, e che prendesse un 30% e riuscisse ad andare al governo, per me sarebbe uno "sballo" assoluto! Subito dal PDL si sono levate le grida di dolore contro "i manettari al governo" (e del resto cosa aspettarsi dal partito di Berlusconi, reo seriale?)... io invece sogno che questa gente vada al governo per almeno una legislatura e, insieme con i colleghi che rimarrebbero al lavoro in magistratura, faccia piazza pulita e un'autentica strage, sì, sogno manette a gogò come e peggio che ai tempi di Tangentopoli, tutti quelli che hanno rovinato questo paese col debito pubblico e le ruberie dovrebbero andare in galera per lungo tempo e magari già che ci siamo buttiamo anche la chiave! Ho fame di giustizia e vendetta contro tutti quelli che stanno rovinando questo paese, il futuro dei ns. figli, e già che ci siamo, dentro o ai domiciliari (data l'età) anche Napolitano e il suo tirapiedi Monti, che non taglia come si deve i costi della politica e poi toglie 300 mln ai malati di SLA, è uno schifo assoluto! Avrei ancora altro da scrivere, ma mi fermo qui, scusate lo sfogo!
 

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Come ho sempre scritto ai "delocalizzatori" in Svizzera... meglio evitare UBS e pure Credit Suisse. Oltretutto sono pure care!

"Signorina, il mio badge non funziona"
I licenziamenti brutali di Ubs a Londra


Un centinaio di dipendenti del colosso bancario svizzero hanno scoperto di essere stati tagliati quando ieri, cercando di entrare al lavoro, si sono accorti che i loro tesserini non funzionavano più. L'istituto di credito si accinge a eliminare 10 mila posti, di cui 3mila soltanto nella capitale britannica

dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI

LONDRA – “Scusi, signorina, non capisco perché ma il mio tesserino non funziona”. Uno dopo l’altro, un centinaio di dipendenti della Ubs, banca svizzera e uno dei giganti della finanza mondiale, si sono rivolti con queste parole, martedì mattina, alla receptionist all’ingresso della sede londinese della società. L’impiegata ha fatto una telefonata, un addetto alla sicurezza è apparso dal nulla e ha accompagnato uno alla volta i perplessi dipendenti della banca a un anonimo ufficio al quarto piano, dove ciascuno di loro ha appreso di essere diventato un ex-dipendente. Ad attenderli c’erano infatti uno scatolone con i loro effetti personali e una lettera che diceva più o meno: “Gentile collega, la tua presenza non è più richiesta. In attesa di ulteriori comunicazioni, ti preghiamo di non venire più in ufficio”. I licenziati, perché di questo in sostanza si tratta, sono andati al pub, cercando di annegare nella birra la brutta notizia.

E’ il ritorno della brutalità nella City, commenta il Times di Londra. Scene simili non si vedevano dal collasso della Lehman Brothers nel 2008, all’apice del crack finanziario globale che sconvolse il mondo. E forse una durezza simile non si era vista nemmeno allora: perlomeno ai dipendenti della Lehman licenziati in tronco fu permesso di riempirseli da soli, gli scatoloni con gli effetti personali da portare via per sgomberare l’ufficio. Il centinaio di banchieri e bancari che hanno perso l’impiego nel quartier generale della Ubs a Londra, del resto, sono solo l’avanguardia di un ben più ampio “bagno di sangue”, come lo definisce metaforicamente il Guardian: la banca svizzera si accinge infatti a tagliare 10 mila posti di lavoro, di cui 3 mila soltanto nella capitale britannica, riducendo entro il 2015 da 64 mila a 54 mila il suo staff nel mondo.

“E’ una decisione difficile”, afferma Sergio Ermotti, il 52enne banchiere nato a Lugano diventato l’anno scorso amministratore delegato della Ubs con il compito di portare l’istituto di credito svizzero fuori dalla tempesta. Impresa non facile: la banca ha registrato perdite pari a oltre 1 miliardo e mezzo di euro nel trimestre terminato a settembre, è invischiata nello scandalo Libor dei tassi d’interesse truccati e uno dei suoi (ormai ex) broker dell’ufficio di Londra, il giovane Kweku Adoboli, è sotto processo per avere sottratto fraudolentemente un miliardo e 400 milioni di sterline sotto il naso dei suoi presunti controllori. “Tornano i giorni cupi” nella City, commenta un operatore della cittadella finanziaria londinese, che sperava di avere superato il peggio e voltato pagina, ma evidentemente non ha ancora finito di soffrire. Come hanno scoperto all’improvviso recandosi al lavoro un centinaio di dipendenti della Ubs, accorgendosi che il “pass” per superare i tornelli all’ingresso, per qualche strana ragione, non funzionava più. L’equivalente di un colpo alla schiena: così si “muore” oggi nel Miglio Quadrato più ricco della terra, prima ti sparano e poi ti spiegano perché.

(C) Repubblica.it
 

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Certo che alla UE sono proprio degli intelligentoni... :rolleyes::rolleyes:

Government futures boom on CDS ban

Soaring volumes in European government bond futures have exposed a flaw in EU regulation designed to halt speculators from driving up funding costs in the periphery by shorting government debt.
A ban on “naked” short positions in European sovereign credit default swaps is set to come into force today, causing many participants to steer away from the sovereign CDS market to hedge or take views on the eurozone.

But far from being prevented from shorting vulnerable sovereigns, investors have found a simple way to skirt around the rules by shifting positions into exchange-traded government bond futures that are not subject to the new regulation.

Open interest in Eurex-listed Italian BTP futures has almost doubled since the announcement of the ban back in March, from 32,271 to a new peak of 62,489.

Volumes in OAT futures have rocketed even more sharply with open interest reaching a high of 146,923 on October 24 despite the contracts only launching in April.

“The growth in futures volumes is unbelievable,” said one senior credit trader. “The same short interest still exists – economically it’s identical. If you thought the short interest was hurting the market then it makes no sense to say cleared derivatives are good and OTC derivatives are bad.”

Dealers have expressed concern that the EU ban could severely damage the sovereign CDS market, which is viewed by many as supportive of government bond markets. Volumes have already tumbled, with the net notional in EU CDS dropping from a peak of just under USD140bn net notional outstanding in mid-2011 to around USD112bn currently.
 

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Debito gonfiato per avere più soldi dalla Troika, la crisi greca secondo Anonymous

Il giornalista greco Spiros Karazaferris, fresco di scarcerazione, mostra in esclusiva i documenti della ragioneria generale dello Stato ellenico sottratti dal gruppo di hacker la scorsa settimana

di Francesco De Palo | 4 novembre 2012

Dati sul deficit greco alterati, ma soprattutto debito gonfiato per ottenere più soldi per ricapitalizzare le banche, contratti sui derivati stipulati con leggerezza per “svendere la Grecia”. È quanto sostenuto ieri durante un programma televisivo su Art Tv dal giornalista greco Spiros Karazaferris che ha mostrato in esclusiva i documenti della ragioneria generale dello Stato sottratti da Anonymous la scorsa settimana.

E che, secondo il giornalista, fratello di Giorgios, leader del partito nazionalista greco Laos, dimostrerebbero come undici anni di menzogne avrebbero condotto alla crisi di oggi, con il Paese a un passo dal fallimento e dalla guerra civile. La versione di Karazaferris è stata diffusa sull’etere a breve distanza dalla scarcerazione del reporter che, mercoledì 31 – a poche ore dal tintinnio delle manette ai polsi di Kostas Vaxevanis, l’Assange greco che aveva rivelato i nomi della probabile lista Lagarde - aveva annunciato di essere pronto a divulgare documenti compromettenti per il governo e per come nell’ultimo decennio Atene ha gestito la crisi.

Un attimo dopo era stato arrestato addirittura dai Mat greci, il corpo speciale di polizia utilizzato per grandi eventi di ordine pubblico. Ufficialmente il processo a suo carico si era svolto per un mancato pagamento all’erario di 1.200 euro, ma di fatto, sostiene lo stesso giornalista, qualcuno voleva impedirgli di andare in onda con quelle rivelazioni. Che parlano, per esempio, di come nel 2009, con il socialista Papandreu premier (compagno di stanza del suo successore attuale, Samaras, nel college americano dove i due hanno studiato), il ministro delle finanze Papaconstantinou (quello coinvolto nell’inchiesta sulla lista Lagarde) alterò il deficit greco, portandolo dal 3,9% al 15% per avere più soldi dalla Troika e far ricapitalizzare le banche amiche.

Una mossa non nuova in Grecia, come in altri Paesi, dove però finora si erano registrati al contrario abbellimenti dei conti per entrare nell’euro. Come ricorda il caso del primo cattivo amministratore che propiziò il “buco” nei conti del Paese, il premier Simitis, che nel 2001 alterò il rapporto deficit-pil greco per entrare nella moneta unica: era al 120% ma sulle carte lo dimezzarono al 60 per cento.

A capo della speciale commissione che curò il passaggio dalla dracma all’euro, c’era Rapanos, ministro per un giorno lo scorso giugno e poi sostituito alle Finanze da Stournaras, anch’esso membro di quella commissione. “Hanno arrestato me per paura che parlassi e chi ha imbrogliato il popolo greco è ancora a piede libero”, ha detto Karazaferris durante la trasmissione che è stata più volte interrotta per via dei troppi utenti collegati.

Karazafferis ha poi sostenuto di essere stato sì assolto tre giorni fa, ma il segretario del Tribunale gli aveva riferito che per compilare l’ultimo certificato ci sarebbero voluti addirittura cinque giorni dal troppo lavoro arretrato che avevano. Quei giorni sarebbero scaduti il prossimo mercoledì che caso vuole è il giorno in cui il parlamento di Atene voterà il memorandum, propedeutico alla concessione dell’ennesimo prestito ponte dalla Troika.

Ma Karazaferris attacca: “Samaras mente quando dice che questo sarà l’ultimo sacrificio chiesto ai greci, la verità è che hanno svenduto il nostro paese”. E ancora: “So che da un momento all’altro potranno nuovamente arrestarmi, ma alla mia età non si ha proprio più nulla da perdere. La Grecia intera è già stata ridicolizzata da questa classe dirigente, per questo non ne temo le reazioni”.

Secondo il giornalista qualcuno non voleva che tornasse libero, ma un’ora dopo un altro addetto gli ha firmato il nulla osta dopo le sue numerose insistenze. Il tutto nel silenzio di tutti i media del paese, dal momento che le tv continuano lo sciopero. Intanto altri due giornalisti sono stati licenziati dalla televisione di Stato Ert: Kostas Arvanitis e Marilena Katsimi in occasione di una striscia di approfondimento giornalistico avevano criticato duramente il ministro dell’Interno circa la torture effettuate della polizia contro i manifestanti antifascisti ad Atene.

Twitter @FDepalo
(C) Il Fatto Quotidiano
 

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Forumer storico
Caruso ne ha parlato, in tanti ne hanno parlato, alla fine il tonfo è arrivato (toh, ho fatto anche rima :lol:)
Magari proprio quando non ci credeva più nessuno, ed era un trionfo di previsioni bullish, anche da parte del catastrofico Alessio Rastani.

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