Idee e grafici. - Cap. 2

:bow::bow::bow:

Super_Smileys_0036.gif
:up:
ciao don..
come vedi oggi è arivato un cialtrone a dire che sono un cialtrone ,mentre i problemi sono dentro di lui e lui lo sa bene :D
a me a casa prima di tutto mi hanno insegnato l'educazione e il rispetto,anche nei riguardi di chi la pensa in maniera diversa dalla mia ;)
solo che al giorno d'oggi fanno carriera solo chi si comporta come sto cialtrone che mi ha quatato :D
 
ciao ,ti ringrazio di avermi quotato come fa una persona civile senza darmi del cialtrone!:up:
cosa doveva fare secondo te? uno che arriva e trova i conti allo sfascio che nn bastavano manco a pagare gli stipendi pubblici,prima di tutto ha evitato il default,poi si potrà pensare a far ripartire l'economia,i miracoli nn li fa nessuno.....ma bisogna tener anche presente che era sempre sotto ricatto di quel signor B che nn gli ha permesso di fare ciò che veramente voleva in quanto la maggioranza al senato l'aveva ancora lui :rolleyes:
l'ici la pagano tutti gli stati del mondo ma il b l'ha voluta togliere nonostante sapesse benissimo che l'economia stava andando male!
è lui che ha governato negli ultimi 4 anni mica io,Altro che dire culona alla Merkel ....

In realtà Berlusconi non aveva più l'appoggio determinante della Lega. Quindi Monti è stato tenuto sotto scacco sia dalla sinistra che dalla destra.
Andrebbe anche ricordato che il Pdl ha provato a riformare il settore pubblico, ma gli italiani (e la magistratura) si sono opposti.
Con questo non voglio certo difendere Berlusconi, che se avesse tenuto davvero all'Italia avrebbe dovuto dimettersi molto prima, e lasciare che le riforme le portasse avanti Alfano. Voglio solo dire che se vogliamo uscire dalla crisi, dobbiamo necessariamente riformare il settore pubblico, diminuendone i costi, ed eliminare tutta la burocrazia, voluta dai governi di centro-sinistra, che auemtano di molto le tempistiche ed i costi per l'ottenimento di un permesso di costruire.
In ogni caso, al posto di litigare rinfacciandosi il passato, sarebbe meglio essere propositivi...
 
In realtà Berlusconi non aveva più l'appoggio determinante della Lega. Quindi Monti è stato tenuto sotto scacco sia dalla sinistra che dalla destra.
Andrebbe anche ricordato che il Pdl ha provato a riformare il settore pubblico, ma gli italiani (e la magistratura) si sono opposti.
Con questo non voglio certo difendere Berlusconi, che se avesse tenuto davvero all'Italia avrebbe dovuto dimettersi molto prima, e lasciare che le riforme le portasse avanti Alfano. Voglio solo dire che se vogliamo uscire dalla crisi, dobbiamo necessariamente riformare il settore pubblico, diminuendone i costi, ed eliminare tutta la burocrazia, voluta dai governi di centro-sinistra, che auemtano di molto le tempistiche ed i costi per l'ottenimento di un permesso di costruire.
In ogni caso, al posto di litigare rinfacciandosi il passato, sarebbe meglio essere propositivi...


unico che a visto giusto :bow:


nel casso se Monti vuole continuare non serve che si dimetta , credo che anche al PDL ora trova chi lo vota
 
In realtà Berlusconi non aveva più l'appoggio determinante della Lega. Quindi Monti è stato tenuto sotto scacco sia dalla sinistra che dalla destra.
Andrebbe anche ricordato che il Pdl ha provato a riformare il settore pubblico, ma gli italiani (e la magistratura) si sono opposti.
Con questo non voglio certo difendere Berlusconi, che se avesse tenuto davvero all'Italia avrebbe dovuto dimettersi molto prima, e lasciare che le riforme le portasse avanti Alfano. Voglio solo dire che se vogliamo uscire dalla crisi, dobbiamo necessariamente riformare il settore pubblico, diminuendone i costi, ed eliminare tutta la burocrazia, voluta dai governi di centro-sinistra, che auemtano di molto le tempistiche ed i costi per l'ottenimento di un permesso di costruire.
In ogni caso, al posto di litigare rinfacciandosi il passato, sarebbe meglio essere propositivi...
ciao.
occhio a dire ste cose che se ti sente quel tizio pieno di rabbia con tutto il mondo ma soprattutto con se stesso causa forti loss sul groppone x nn dire altro ,ti dice che sono scontate e futili e che sei un cialtrone come ha fatto con me.:lol:
 
Ultima modifica di un moderatore:
In realtà Berlusconi non aveva più l'appoggio determinante della Lega. Quindi Monti è stato tenuto sotto scacco sia dalla sinistra che dalla destra.
Andrebbe anche ricordato che il Pdl ha provato a riformare il settore pubblico, ma gli italiani (e la magistratura) si sono opposti.
Con questo non voglio certo difendere Berlusconi, che se avesse tenuto davvero all'Italia avrebbe dovuto dimettersi molto prima, e lasciare che le riforme le portasse avanti Alfano. Voglio solo dire che se vogliamo uscire dalla crisi, dobbiamo necessariamente riformare il settore pubblico, diminuendone i costi, ed eliminare tutta la burocrazia, voluta dai governi di centro-sinistra, che auemtano di molto le tempistiche ed i costi per l'ottenimento di un permesso di costruire.
In ogni caso, al posto di litigare rinfacciandosi il passato, sarebbe meglio essere propositivi...
MA..MA..Ma stai scherzando vero??! Ma La riforma Bassanini sai cos e'? :eek:
proprio non ci si vuole arrendere, neanche davanti ai fatti compiuti, che i governi di centrosinistra passati hanno fatto una Rivoluzione in tutti i campi, sia nel pubblico
1. Una nuova legislazione per rimuovere vecchie disfunzioni.

Con l´approvazione delle Leggi n. 59 (15 Marzo 1997) e n. 127 (15 Maggio 1997) conosciute come "Leggi Bassanini" il Parlamento ha riformato profondamente la Pubblica Amministrazione (P.A.) in Italia.
La riforma Bassanini si propone due obiettivi fondamentali: a) correggere le più gravi disfunzioni della P.A. e b) dare attuazione ad alcuni principi costituzionali rimasti ancora inattuati o solo parzialmente attuati.
Negli ultimi decenni, anche per effetto della maturazione della coscienza civile dei cittadini e della crescita delle attività economiche, le disfunzioni della P.A. hanno assunto dimensioni inaccettabili. Le più evidenti possono essere identificate in tre aree:


1.1 - Il centralismo statale - Il sistema della P.A. nonostante la decentralizzazione prevista dalla nostra Costituzione repubblicana è rimasto fortemente centralizzato. I movimenti "federalisti" e "secessionisti" lungo gli anni 90 hanno denunziato ripetutamente l´insostenibilità della situazione.

1.2 - Il groviglio delle procedure burocratiche - Ai cittadini e/o alle imprese venivano richiesti adempimenti, dichiarazioni, sottoscrizioni, documentazioni, ecc., spesso eccessivi e anacronistici. Quando si aggiunga la duplicazione di funzioni, la confusione di competenze e la deresponsabilizzazione dei funzionari della P.A. il quadro risulta completo, e inaccettabile.

1.3 - Il gigantismo amministrativo - Con gli anni la P.A. aveva acquisito dimensioni elefantiache senza migliorare i servizi ai cittadini. Anzi il disservizio o l´incapacità di dare risposte adeguate alle domande contribuivano ad esasperare il cittadino, troppo spesso vessato o mal servito da una burocrazia caotica e inefficiente.


2. La base costituzionale e le direttive della riforma.

Il Parlamento ha trovato nella Costituzione i principi per la riforma della P.A. Nell´art. 5 si legge: "La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi e i metodi della sua legislazione alle esigenze dell´autonomia e del decentramento".

2.1 - Le direttive principali della riforma Bassanini:
Dando attuazione al dettato costituzionale la riforma Bassanini segue quattro direttive principali:
1) decentramento delle funzioni amministrative dallo Stato alle Regioni e agli enti locali;
2) riorganizzazione dell´amministrazione centrale dello Stato;
3) semplificazione del rapporto tra stato, enti locali e cittadini;
4) perfezionamento della contrattualizzazione del rapporto di pubblico impiego.


Non possiamo qui approfondire l´analisi dei punti elencati, ma non possiamo lasciare di sottolineare che viene adottato, per la prima volta, nella nostra legislazione il principio di sussidiarietà, da sempre proposto dalla dottrina sociale della Chiesa. Esso può essere espresso così: le funzioni amministrative sono assegnate agli enti pubblici secondo il criterio della maggiore vicinanza fisica ai cittadini. Solo quando l´ente pubblico più vicino non è attrezzato per rispondere alla domanda del cittadino interviene l´ente amministrativamente superiore. Così viene infranto il centralismo statale, mentre vengono rafforzate le funzioni dei Comuni, delle Province e delle Regioni.
Un secondo aspetto da mettere in rilievo è la semplificazione dei procedimenti. La legge comprende un primo elenco di 112 procedimenti da semplificare; con la semplificazione ci sarà meno burocrazia, meno tempo da perdere nelle file dinanzi agli sportelli e, si spera, più rapidità nella soluzione dei vari problemi.


2.2 - La contrattualizzazione del rapporto di pubblico impiego.
La nuova disciplina del rapporto di lavoro nel pubblico impiego costituisce un´altra importante novità, con ricadute non trascurabili sui funzionari e sull´efficienza della PA.
Il ruolo della contrattazione viene esteso e potenziato sia dal punto di vista delle relazioni sindacali (tutte le misure organizzative che influenzano i rapporti di lavoro sono assoggettate alla procedura di informazione ed esame) sia per quanto concerne la semplificazione. Vengono eliminati gli appesantimenti procedurali, mentre alla contrattazione collettiva - e non già alla legge o all´atto amministrativo - viene affidata la definizione dei rapporti tra le diverse forme di partecipazione e contrattazione.
La razionalizzazione delle competenze e delle strutture mira ad offrire un servizio più efficiente ai cittadini, ma contemporaneamente punta a stimolare e premiare, anche economicamente, le persone e le strutture che ottengono migliori risultati.


2.3 - Altri provvedimenti.
Vale la pena menzionare altri provvedimenti legislativi che a ragione si inseriscono nel solco del rinnovamento innestato dalla Bassanini l. La legge 127 del maggio 1997 ha dettato norme sulla semplificazione della documentazione amministrativa, in materia di stato civile e certificazione anagrafica, di dichiarazioni sostitutive, di funzionamento e di competenza dei consigli comunali, provinciali e regionali e infine disposizioni in materia di semplificazione dell´attività amministrativa e di snellimento dei procedimenti di decisione e controllo. Rilevante è la portata innovativa dell´art. 17 a proposito della Conferenza dei servizi con una serie di norme tese a impedire ostacoli e veti incrociati tra pubbliche amministrazioni. Infine si può ricordare la legge n. 50 (8 marzo 1999), che prevede un ampio intervento di delegificazione e la stesura di testi unici di norme concernenti i procedimenti amministrati.

Sia nel privato con le liberalizzazioni, proprio con Bersani. insomma, per chi vuole un Italia migliore, i partiti e i nomi ci sono sempre stati, come per chi voleva solo evadere e costruire abusivamente... Inutile stare a spaccare il capello, chi ha votato Berlusconi lo ha fatto o per interesse contro quello dello stato o per ignoranza. In tutti e due i casi, gente che NON merita un Italia migliore.
Saluti
Leb
 
quanto testoterone!!!

qui c'è una sorta di doppio minimo che consacrerebbe il gap come gap di fuga

goodnight and good luck
 

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MA..MA..Ma stai scherzando vero??! Ma La riforma Bassanini sai cos e'? :eek:
proprio non ci si vuole arrendere, neanche davanti ai fatti compiuti, che i governi di centrosinistra passati hanno fatto una Rivoluzione in tutti i campi, sia nel pubblico
1. Una nuova legislazione per rimuovere vecchie disfunzioni.

Con l´approvazione delle Leggi n. 59 (15 Marzo 1997) e n. 127 (15 Maggio 1997) conosciute come "Leggi Bassanini" il Parlamento ha riformato profondamente la Pubblica Amministrazione (P.A.) in Italia.
La riforma Bassanini si propone due obiettivi fondamentali: a) correggere le più gravi disfunzioni della P.A. e b) dare attuazione ad alcuni principi costituzionali rimasti ancora inattuati o solo parzialmente attuati.
Negli ultimi decenni, anche per effetto della maturazione della coscienza civile dei cittadini e della crescita delle attività economiche, le disfunzioni della P.A. hanno assunto dimensioni inaccettabili. Le più evidenti possono essere identificate in tre aree:


1.1 - Il centralismo statale - Il sistema della P.A. nonostante la decentralizzazione prevista dalla nostra Costituzione repubblicana è rimasto fortemente centralizzato. I movimenti "federalisti" e "secessionisti" lungo gli anni 90 hanno denunziato ripetutamente l´insostenibilità della situazione.

1.2 - Il groviglio delle procedure burocratiche - Ai cittadini e/o alle imprese venivano richiesti adempimenti, dichiarazioni, sottoscrizioni, documentazioni, ecc., spesso eccessivi e anacronistici. Quando si aggiunga la duplicazione di funzioni, la confusione di competenze e la deresponsabilizzazione dei funzionari della P.A. il quadro risulta completo, e inaccettabile.

1.3 - Il gigantismo amministrativo - Con gli anni la P.A. aveva acquisito dimensioni elefantiache senza migliorare i servizi ai cittadini. Anzi il disservizio o l´incapacità di dare risposte adeguate alle domande contribuivano ad esasperare il cittadino, troppo spesso vessato o mal servito da una burocrazia caotica e inefficiente.


2. La base costituzionale e le direttive della riforma.

Il Parlamento ha trovato nella Costituzione i principi per la riforma della P.A. Nell´art. 5 si legge: "La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi e i metodi della sua legislazione alle esigenze dell´autonomia e del decentramento".

2.1 - Le direttive principali della riforma Bassanini:
Dando attuazione al dettato costituzionale la riforma Bassanini segue quattro direttive principali:
1) decentramento delle funzioni amministrative dallo Stato alle Regioni e agli enti locali;
2) riorganizzazione dell´amministrazione centrale dello Stato;
3) semplificazione del rapporto tra stato, enti locali e cittadini;
4) perfezionamento della contrattualizzazione del rapporto di pubblico impiego.


Non possiamo qui approfondire l´analisi dei punti elencati, ma non possiamo lasciare di sottolineare che viene adottato, per la prima volta, nella nostra legislazione il principio di sussidiarietà, da sempre proposto dalla dottrina sociale della Chiesa. Esso può essere espresso così: le funzioni amministrative sono assegnate agli enti pubblici secondo il criterio della maggiore vicinanza fisica ai cittadini. Solo quando l´ente pubblico più vicino non è attrezzato per rispondere alla domanda del cittadino interviene l´ente amministrativamente superiore. Così viene infranto il centralismo statale, mentre vengono rafforzate le funzioni dei Comuni, delle Province e delle Regioni.
Un secondo aspetto da mettere in rilievo è la semplificazione dei procedimenti. La legge comprende un primo elenco di 112 procedimenti da semplificare; con la semplificazione ci sarà meno burocrazia, meno tempo da perdere nelle file dinanzi agli sportelli e, si spera, più rapidità nella soluzione dei vari problemi.


2.2 - La contrattualizzazione del rapporto di pubblico impiego.
La nuova disciplina del rapporto di lavoro nel pubblico impiego costituisce un´altra importante novità, con ricadute non trascurabili sui funzionari e sull´efficienza della PA.
Il ruolo della contrattazione viene esteso e potenziato sia dal punto di vista delle relazioni sindacali (tutte le misure organizzative che influenzano i rapporti di lavoro sono assoggettate alla procedura di informazione ed esame) sia per quanto concerne la semplificazione. Vengono eliminati gli appesantimenti procedurali, mentre alla contrattazione collettiva - e non già alla legge o all´atto amministrativo - viene affidata la definizione dei rapporti tra le diverse forme di partecipazione e contrattazione.
La razionalizzazione delle competenze e delle strutture mira ad offrire un servizio più efficiente ai cittadini, ma contemporaneamente punta a stimolare e premiare, anche economicamente, le persone e le strutture che ottengono migliori risultati.


2.3 - Altri provvedimenti.
Vale la pena menzionare altri provvedimenti legislativi che a ragione si inseriscono nel solco del rinnovamento innestato dalla Bassanini l. La legge 127 del maggio 1997 ha dettato norme sulla semplificazione della documentazione amministrativa, in materia di stato civile e certificazione anagrafica, di dichiarazioni sostitutive, di funzionamento e di competenza dei consigli comunali, provinciali e regionali e infine disposizioni in materia di semplificazione dell´attività amministrativa e di snellimento dei procedimenti di decisione e controllo. Rilevante è la portata innovativa dell´art. 17 a proposito della Conferenza dei servizi con una serie di norme tese a impedire ostacoli e veti incrociati tra pubbliche amministrazioni. Infine si può ricordare la legge n. 50 (8 marzo 1999), che prevede un ampio intervento di delegificazione e la stesura di testi unici di norme concernenti i procedimenti amministrati.

Sia nel privato con le liberalizzazioni, proprio con Bersani. insomma, per chi vuole un Italia migliore, i partiti e i nomi ci sono sempre stati, come per chi voleva solo evadere e costruire abusivamente... Inutile stare a spaccare il capello, chi ha votato Berlusconi lo ha fatto o per interesse contro quello dello stato o per ignoranza. In tutti e due i casi, gente che NON merita un Italia migliore.
Saluti
Leb
ciao .
bravo io nn sono in grado di scrivere un bel post come il tuo ma lo condivido :up:
penso che le deleghe alle regioni specie nella sanità hanno prodotto sprechi e corruzzione mentre si sperava il contrario riorganizzazione e efficienza...... basta guardare la tv per scoprire che in alcuni ospedali un pasto ai malati costa 5 euri e in un altro 50 :-o li ci vorrebbero le manette e vedrai che dopo i pasti e i costi si allineano,nonostante tutto siamo ancora una potenza industriale e solo facendo pagare le tasse e tagliando gli sprechi e soprattutto abbiamo migliaia di km di coste bellissime con un sole stupendo dove potremmo costruire l'industria più potente del mondo e nessuno potrebbe delocalizzarla,idem con i musei!!!
l'Italia se vuole può farcela ha sia le idee che la tecnologia,vedi i motori fiat sulle vett.Chrysler basta che chi ha voglia di fare ed e bravo nn sia chiamato cialtrone,mentre lo stupido governa...:)
 
se si passa 20 anni a pensare come bloccare la rai x avvantaggiare la tua,ad allungare o accorciare i processi a propio piacimento a fare leggi ad personam ,come minch*a fai a governare il paese con impegno e onestà.......e i risultati si sono visti,il baratro ,hai capito cialtrone sapientone ,sto dicendo a te!
 

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