Idee e grafici. - Cap. 2

:corna: faccio gli scongiuri ....non dire gatto.......pensa che mi son persa tutta la discesa...ero entrata a 920 stoppata a 16020...ricordi?:wall: :wall:

se entravi con me ieri long ora eri al sicuro :D

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Tobin tax

Da la Stampa di 5 ore fa:

FTA Online News
Poco rimane dell'agenda Monti, oltre la Legge di Stabilità, qualche modifica sul Decreto Sviluppo, la conversione del Decreto Ilva e il Decreto Milleproroghe, in vista della fine della legislatura, tuttavia starebbero emergendo divergenze di vedute sulla Tobin Tax tra il governo e il Pd. L'esecutivo vorrebbe una tassa sulla vendita di azioni e derivati dello 0,05% con vari calibri sul prelievo di azioni e derivati e soprattutto con l'esclusione delle banche. Il Pd vorrebbe invece un'aliquota ridotta allo 0,01% su tutti i prodotti finanziari. Le proiezioni del Partito democratico sulle proposte del governo a Palazzo Madama verso un prelievo dell'1,2% sulla vendita di azioni che escluderebbe le banche e conterebbe dunque solo privati e stranieri stimano un buco di bilancio di 6-700 milioni di euro. Per questo motivo il Pd chiede un allargamento della base imponibile. Lo riporta il quotidiano MF.

andgui.
 
...ullalla', guardate che candeletta è apparsa sul 60???? anche se piccolina, comunque, speriamo dia il suo contributo!!!;);)...vedremo e incrociamo i diti:D:D

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Gli analisti di Chartered Financial Analyst si dichiarano particolarmente ottimisti circa l'andamento dell'economia globale per il prossimo anno. Per niente spaventati da catastrofismi fiscali statunitensi o da implosioni europee di sorta, dall'istituto arrivano voci di sollievo per l'arrivo del 2013. Dal loro report, infatti, solo il 20% degli intervistati nella relazione annuale sulle previsioni di crescita, crede che l'andamento finanziario si contrarrà il prossimo anno, mentre il 40% si aspetta una crescita. DAti che contrastano enormemente contro il 29% pro-contrazione e il 34% pro-crescita di un anno fa. Un anno fa, il 29% del predetto e una contrazione del 34% cercato espansione. E questo non solo alla luce del pericolo Fiscal Ciff in Usa, ma anche con la consapevolezza che il Vecchio continente non solo non uscirà dalla sua stasi (42%) ma, anzi, arriverà a peggiorare, per il 35%. A renderlo noto ieri, è Kurt Schacht, CFA, amministratore delegato del CFA Institute. Inoltre, circa 35% degli intervistati ritengono che la crisi del debito europeo è destinata a peggiorare, mentre il 42% prevede la situazione rimanendo sempre uguale. Per la precisione, a dare filo da torcere saranno Spagna (per il 53% degli intervistati) e Italia (46%), con una Germania che sarà lievemente esente dai problemi (43%). In pratica, meno del 30% si aspetta una crescita in Europa. Allora? Da dove arriva questo apparentemente inspiegabile ottimismo? I 6783 protagonisti del sondaggio, sparsi su tutta la superficie terrestre, hanno visto il guadagno sull'azionario rispetto praticamente a tutti gli altri asset (titoli, liquidità, materie prime e metalli preziosi). , A fare la parte del leone, geograficamente parlando, non saranno i tanto decantati emergenti, croce e delizia di ogni previsione di fine anno, bensì proprio gli Usa, da molti considerati una specie di pentola in ebollizione, la cui energia esploderà solo una volta tolto il coperchio del Fiscal Cliff. La Cina, nonostante tutte le sue buone intenzioni e i suoi propositi di stimolare la crescita con lo sviluppo di infrastrutture e aumento della domanda interna, nonostante la sua aspirazione di raddoppiare la ricchezza pro capite e puntare all'8% del PIL nel 2013, non riesce a incassare la fiducia nemmeno del 20% degli intervistati, fermandosi al 17%. Ancora meno il Brasile, i cui segni di stanchezza stanno avvertendosi in modo sempre più marcato. Si ferma al 10%. Fonte: News Trend Online Fonte: News Trend-online
 

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