Volano i profitti di Procter & Gamble
Analisti battuti grazie alla performance Usa
Il primo produttore al mondo di beni di consumo, dai profumi ai deterisivi Dash, ha chiuso il secondo trimestre fiscale con un balzo degli utili del 140% oltre 4 miliardi di dollari. Alzate le stime per l'intero esercizio
Lo leggo dopo
Bob McDonald, numero uno di P&G
MILANO - Le attività di contenimento dei costi e la rinnovata vigoria sul mercato americano hanno permesso a Procter & Gamble, primo produttore al mondo di beni di consumo, di battere le attese con i conti del secondo trimestre fiscale, chiuso a fine dicembre. Come già accaduto per la buona trimestrale di Unilever, P&G ha superato le stime degli analisti in termini di profitti e fatturato e il titolo è atteso a una buona prova a Wall Street (
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Nei tre mesi conclusi a dicembre, P&G ha riportato profitti netti per 4,06 miliardi di dollari, 1,39 dollari per azione, il 140% in più rispetto agli 1,69 miliardi, 57 centesimi per azione, dello stesso periodo dell'anno scorso. Escludendo le voci straordinarie, i profitti sono stati pari a 5,28 miliardi di dollari, 1,22 per azione, il 97% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Il fatturato è invece aumentato del 2% a 22,17 miliardi di dollari. Gli analisti attendevano profitti per 1,11 dollari per azione, su un giro d'affari di 21,91 miliardi di dollari.
"I risultati sono all'altezza delle aspettative e ben al di sopra delle previsioni per quanto riguarda i profitti operativi, l'utile per azione e il flusso di cassa", ha detto l'amministratore delegato Bob Mcdonald, sottolineando che "la quota di mercato migliora e la società sta migliorando la strategia di crescita". P&g ha alzato le stime per l'anno fiscale 2013 e attende ora profitti tra i 3,97 e i 4,07 dollari per azione, tra il 3 e il 6% in più rispetto al 2011, con un aumento delle vendite tra il 2 e il 4%. (25 gennaio 2013)