Avvio di settimana in calo per ENI che risente della debolezza accusata da Piazza Affari, ma anche di alcune prese di profitto dopo il buon rialzo messo a segno venerdì scorso. Nell'utlima seduta prima del week-end, le azioni della società del cane a sei zampe hanno chiuso in rialzo di oltre due punti percentuali, mentre quest'oggi cedono il passo alle vendite. Nel corso della mattinata il titolo è arrivato a segnare un minimo a 17,52 euro, con un ribasso di quasi un punto, salvo poi recuperare posizioni e presentarsi ora a 17,61 euro, con una flessione dello 0,45% e oltre 4,8 milioni di azioni passate di mano fino ad ora, contro la media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 8,7 milioni di pezzi. Venerdì scorso ENI ha presentato i risultati preliminari del 2012, riuscendo a fare meglio dei concorrenti, secondo quanto evidenziato anche dal Financial Times, a detta dl quale ENI inizia ad assomigliare meno ad una somma di diverse parti, sebbene abbia ancora del lavoro da fare. Gli analisti di Equita SIM segnalano che il giudizio complessivo sui risultati consegnati dal gruppo petrolifero è positivo anche alla luce delle indicazioni emerse dalla conference calle. In occasione di tale evento l'AD Scaroni ha negato nuovamente qualsiasi coinvolgimento personale o di ENI nella vicenda Saipem, spiegando che la potenziale cessione della quota di Saipem è prematura, considerando anche il livello di profitti apportati dalla controllata, ma nel lungo termine è possibile un eventuale cambio di strategia. La SIM milanese si attende un andamento positivo del titolo in Borsa, anche alla luce dello storno accusato nelle ultime settimana e intanto conferma la sua raccomandazione "hold", con un prezzo obiettivo a 20,5 euro che però è stato messo in revisione. , Lo stesso rating viene mantenuto dai colleghi di Kepler, con un target price a 17,5 uro, e non si sbilanciano neanche i colleghi di Exane che ribadiscono la raccomandazione "neutral" su ENI, con un fair value a 19,5 euro. Il broker francese non vede upside per il titolo visto che lo stesso tratta a premio del 6% rispetto ai competitors. Ben diversa l'indicazione che arriva da Jefferies, i cui analisti consigliano di acquistare ENI con un prezzo obiettivo a 22 euro, convinti che il titolo tratti a sconto rispetto ai peers a livello europeo, offrendo uno dei migliori rendimenti del dividendo, con una potenziale crescita della cedola e con possibili altri buy-back quest'anno e il prossimo. Buoe notizie dal Credit Suisse secondo cui ENI è destinato a sovraperformare il mercato, con un target price a 21,2 euro. La banca elvetica ha lasciato invariate le stime sull'utile per azione e sui flussi di cassa 2013-2015, vedendo al contempo un outloook rassicurante per il gruppo. Tra i principali catalizzatori per quest'anno il Credit Suisse segnala per Eni oltre al piano di buy-back, anche il completamento della cessione del rimanente 11% di Snam, la potenziale vendita del 16% di Galp, l'appalto in Mozambico e le rinegoziazioni dei contratti gas. Con riferimento al business gas, gli analisti di UBS si aspettano una maggiore visibilità in occasione della prssentazione del piano industriale del gruppo in programma il 14 marzo. La banca svizzera ha intanto confermato la sua view positiva sul tiolo, con una raccomandazione "buy" e un prezzo obiettivo a 21 euro. Infine, Banca IMI consiglia di aggiungere il titolo in portafoglio, con un fair value a 19,4 euro, convinta che alcune dismissioni e una performance operativa migliore, grazie soprattutto alla rinegoziazione dei contratti di fornitura del gas, potrebbero aiutare ENI a mantenere un basso indebitamento e un dividendo sostenibile. Fonte: News
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