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09/07/2012 11:46
Le 100 cose da sapere per imparare a investire. Seconda puntata
Rossana Prezioso
Eccoci alla seconda puntata della serie "Le 100 cose da sapere per imparare a investire". Dopo i primi 10 esempi della scorsa settimana, continuiamo con la nostra carrellata. 11) Analisi tecnica. Il modello grafico unico degno di nota è la tendenza frastagliata. Non esisterà mai l'investimento perfetto che porterà sempre e solo rialzi. Ogni cosa che sale, in natura (e l'economia non esula da questa legge) è costretta anche a cadere. L'importante è trovare il margine di caduta minore e riuscire a uscire dal trend prima dell'inversione di rotta, anche se il calo è iniziato. In che senso? Semplice: non scoraggiarsi se si registrano le prime perdite, meglio uscire dal gioco con un deficit minimo piuttosto che intestardirsi a volerlo recuperare a tutti i costi, magari addentrandosi in una linea ribassista continuata alla fine della quale l'intero capitale rischia di essere bruciato. 12) Gli ETF "imbastarditi" come quelli di JP Morgan non sono strumenti utili per un guadagno sistematico. Anche se in un primo tempo la sensazione è quella di aver iniziato il trend giusto, alla lunga, sui calcoli definitivi, la perdita è assicurata. 13) Gli storici sulle azioni circa il potenziale di crescita (ad esempio, sui titoli tecnologici) sono più interessanti delle varie evoluzioni su base comparatistica di diversi track record (ad esempio, azioni di beni di consumo). Peccato che oggi solo queste vadano per la maggiore. 14) Non sopravvalutarsi e non sopravvalutare le potenzialità dei propri investimenti. L'importante è ricordarsi sempre che la sconfitta è dietro l'angolo e che perciò bisogna essere preparati anche a sorprese non sempre gradevoli. Noi non guidiamo il mercato con le nostre sensazioni, ma agiamo in conseguenza alle sue tendenze. , 15) Albert Einstein avrebbe dichiarato l'interesse composto "la forza più potente dell'universo.". Ma per sfruttarli al meglio bisogna anche saperli giostrare al meglio. Un esempio è quello di salvarli e reinvestirli il prima possibile. Solo così sarà possibile ottimizzare le risorse. 16) Un casinò ci fa utilizzare le fiches al posto dei contanti, cosa che spesso ci fa dimenticare che stiamo manipolando denaro reale. Il tutto nell'interese della casa che, come metafora del mercato, ha tutto l'interesse che noi giochiamo, aumentando le possibilità di perdita (nostra) e vittoria (sua). Ebbene, non dimentichiamo che in mano le fiches sono denaro contante e a lui equivalente. Nel gioco d'azzardo del mercato, dal momento che di quello si tratta, le azioni denaro contante, alla fine, possono agire in modo irregolare e per questo ci invitano a giocare (ricordarsi la regola n.11), ma gli investitori non possiamo perdere di vista il fatto che le azioni di rappresentare le aziende reali e che i fattori che influenzano il loro andamento non hanno a che fare con noi. A meno che non siamo Big Insider, ma il discorso in quel caso cambia tutta la sua ottica! Come Peter Lynch ha detto: "Anche se è facile dimenticarlo a volte, una quota non è un biglietto della lotteria ... si tratta parte della proprietà di un'impresa." 17) Quando si parla ad altri investitori, sembra che abbiano il rilevatore d'affari in mano, una specie di marchingegno magico che permette a tutti (tranne a noi) di diventare guru della finanza. Tutti bravissimi a sentir loro, mai un errore. In realtà sono più che altro vittime della cosiddetta memoria selettiva, che ci permette cioè di ricordare solo le cose favorevoli (e quando non ce ne sono distorce la realtà!) a discapito degli errori commessi. Non sono tutti dei Buffet, attenti, spesso sono più che altro dei millantatori. , 18) E a proposito di Buffet, ricordiamo anche la sua massima: "Non rischiamo mai ciò che abbiamo per prendere ciò che non ci serve e di cui non abbiamo bisogno". Ovvero: evitiamoci di complicarci la vita con cose inutili e che avranno il solo effetto di farci spendere energie fisiche, economiche e mentali, pregiudicando la buona riuscita degli investimenti. 19) Coloro che sanno cosa stanno facendo rendono semplice la complessità. Diffidate di chi vi complica le cose. 20) Deduzione dalla precedente: il gergo. Fonte: News
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