Idee e grafici. - Cap. 2 (3 lettori)

contim

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complimenti don sei di acciaio inossidabile insieme al tuo segretario con due nasi siete piu avanti di noi, oggi ho preso 250e, potevano essere di piu ma mi accontento cosi ciao
 

dondiego49

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le ucraine varie


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dondiego49

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«2014, sarà l'anno dell'Italia?». Ecco le strategie per i titoli tricolore

di Andrea Gennai4 marzo 2014Commenti (1)
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Argomenti: Titoli di Stato | Italia | Mario Spreafico | Bce | Comitato Esecutivo | Borsa Valori
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Le prospettive dell'Italia, nel campo dei mercati finanziari, sono improntate alla positività nel corso del 2014. Ci sono variabili improvvise che possono cambiare repentinamente il quadro a livello internazionale, come la crisi ucraina in corso, ma nell'attuale contesto gestori e analisti scommettono che il Belpaese possa tirare fuori quel valore inespresso soprattutto sul lato azionario e che ha fatto rimanere indietro il listino milanese rispetto alle altre principali borse internazionali.

Questo il parere raccolto interpellando alcuni operatori di mercato alla luce anche del recente cambio di governo. L'indice Ftse Mib perde oltre il 50% rispetto ai massimi del 2007 e la riduzione di questo gap è la scommessa che quest'anno potrebbe concretizzarsi, secondo gli esperti.
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Monica Defend, Global Head of Asset Allocation Research di Pioneer Investments

Le attese
L'aspettativa che il nuovo esecutivo possa incidere con riforme strutturali è elevata. In particolare se fino ad oggi lo scudo che ha protetto l'Italia è stata soprattutto la Bce, da oggi in poi la sensazione che il destino di Roma sia nelle mosse che la politica intraprenderà sul versante delle riforme strutturali. Significativo il commento di Mario Spreafico, responsabile Investimenti di Schroders Wealth Management, sui mercati italiani. "Noi abbiamo assunto – spiega il gestore - una posizione overweight prima dell'estate del 2013 e la manteniamo, in attesa dei segnali di politica monetaria da parte della Federal Reserve e della Banca centrale europea. Le riforme sono una strada obbligata".

Più le azioni che i bond
Con lo spread sceso ampiamente sotto i 200 punti e il rendimento del BTp ai minimi da quasi 10 anni, il margine di ulteriore rivalutazione per i titoli di Stato appare esiguo anche la maggioranza degli operatori mantiene una view positiva sui titoli di Stato. In questo scenario, assumendosi ovviamente maggiori rischi, le opportunità più interessanti vengono dall'equity. I fondamentali sono in linea con la media di lungo periodo ma gli utili azienda non hanno particolarmente brillato e se ci sarà una ripresa l'aumento dei profitti sarà consequenziale.


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