All'Ecofin accordo sulla Tobin tax.
Padoan: "La tassa entro fine anno"
Accordo sulla Tobin tax tra gli 11 Paesi della cooperazione rafforzata, con la tassazione che scatterà in maniera graduale a partire dalla fine dell'anno. La Gran Bretagna contesta e si dice pronta ad impugnarlo qualora la tassa avesse un effetto extra-territoriale, cioè colpisca Paesi fuori dagli 11
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MILANO - Il ministro Pier Carlo Padoan ha confermato che è stato trovato l'accordo tra gli undici paesi della cooperazione rafforzata sulla Tobin Tax, cioè per una tassazione delle transazioni finanziarie limitata "ad azioni e alcuni prodotti derivati". Arriva quindi il "sì", in occasione dell'Ecofin, da parte di un lotto di Paesi, tra cui anche Italia, Germania e Francia, per il lancio di una tassa sulle transazioni finanziarie non oltre il primo gennaio 2016, con "risultati concreti" già entro la fine del 2014.
Padoan, uscendo da una riunione dei ministri delle finanze europei in corso a Bruxelles, ha spiegato appunto che la tassa riguarderà transazioni su azioni e "alcuni derivati", non i titoli di stato. Il campo di applicazione della tassa potrebbe però essere ampliato successivamente. Il Regno Unito resta fuori dall'applicazione della tassa europea e invoca che la tassa non abbia un impatto sui paesi che non vi partecipano. "Non ci deve essere impatto sulla Gran Bretagna, altrimenti contrasteremo questa tassa per vie legali", ha dichiarato il ministro delle finanze britannico George Osborne durante un dibattito pubblico nell'Ecofin.
Gli undici Paesi che hanno deciso di riunirsi nella 'cooperazione rafforzata' sono, oltre a Italia, Francia e Germania, Belgio, Estonia, Grecia, Spagna, Austria, Portogallo, Slovenia e Slovacchia. L'accordo raggiunto resta comunque vago ed è sotto accusa da parte di molti degli stati Ue che non lo
hanno sottoscritto. Il ministro delle finanze olandese, e presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha detto che i Paesi Bassi "non sono nella condizione di sottoscrivere questo accordo" in quanto è basato "su un compromesso minimo," e che non è chiaro sui prodotti coinvolti dalla tassazione e sui tempi. Anche il ministro delle finanze svedese Anders Borg si è espresso in termini molto critici nei confronti della tassa. "E' difficile comprendere la logica di questa tassa," ha detto Borg durante una deliberazione pubblica dell'Ecofin, durante la quale ha detto che la tassa avrebbe un impatto negativo sulla crescita e un impatto indiretto sulla produttività. (06 maggio 2014) © Riproduzio