Idee e grafici. - Cap. 2

tante parole mai fati concreti

Il commissario alla spending review presenta il piano per i risparmi sulle municipalizzate


L’ora dei tagli, 1.213 società
sono soltanto scatole vuote


Ai Comuni fanno capo oltre 33 mila aziende. Fabbriche di poltrone in perdita. La linea di Cottarelli: vanno accorpate per eliminare i consiglieri

di Sergio Rizzo


5 Aziende municipalizzate






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Carlo Cottarelli ne è perfettamente cosciente: il problema più grosso non è scovare le migliaia di società pubbliche inutili, ma come liberarsene. Venderle? Impossibile trovare qualche pazzo suicida disponibile a farsene carico. Chiuderle, allora? Ne sa qualcosa chi ci ha provato. Valga per tutte l’esempio della Siace, ovvero la Società per l’industria agricola, cartaria editoriale, di proprietà della Regione siciliana. L’hanno messa in liquidazione nel 1985, quando il Verona di Osvaldo Bagnoli vinceva lo scudetto, un commando palestinese sequestrava l’Achille Lauro e Michail Gorbaciov diventava segretario del Pcus. E ancora non ne sono venuti a capo.

In molti casi, allora, la soluzione non potrà che essere quella di accorpare, accorpare e accorpare ancora, prima di liquidare. Per tagliare intanto le poltrone nei consigli di amministrazione. Quindi i posti di lavoro inventati e clientelari. Ma non crediate che siano operazioni semplicissime. Nemmeno per quelle 2.761 società che, dice il rapporto Cottarelli sulle partecipate pubbliche, hanno più amministratori che dipendenti. Come Rete autostrade mediterranee: la quale, udite udite, non è di un ente locale sprecone, e neppure di una Regione spendacciona. Ma del Tesoro. Creata dieci anni fa dal governo di centrodestra per il progetto delle autostrade del mare, gestisce le istruttorie per i contributi dovuti ai tir che viaggiano sulle navi anziché intasare le strade. Ha cinque amministratori e quattro dipendenti, di cui tre a tempo determinato. Più alcuni contratti a progetto. Con una spesa per i compensi degli amministratori che nel 2012 superava di 55 mila euro quella per le retribuzioni del personale. Il solo amministratore delegato Tommaso Affinita, dirigente del Senato che era stato capo di gabinetto dei ministri Agostino Gambino e Pinuccio Tatarella nonché presidente dell’autorità portuale di Bari, percepiva secondo i dati pubblicati dal Tesoro un compenso di 246 mila euro.
E non sarà una passeggiata, purtroppo, neppure mettere mano alle 1.213 società che sono soltanto scatole vuote. Hanno, sì, gli amministratori. Ma nemmeno una segretaria. Il fatto è che se lo Stato centrale controlla 50 gruppi, con 526 società di secondo livello, il resto della faccenda sta tutta in periferia, e ha dimensioni enormi. Ben prima del commissario alla spending review la Corte dei conti ha provato a tracciarne i contorni. Arrivando a un livello di approssimazione che fa venire i brividi, come ha raccontato il procuratore generale Salvatore Nottola in occasione dell’approvazione del rendiconto statale, il 26 giugno scorso. Perché alle 576 società che fanno capo allo Stato ne bisogna sommare altre 5.258 di Regioni, Province e Comuni, più 2.214 «organismi di varia natura». Consorzi, enti, agenzie, che porterebbero il totale a 8.048. Con un dedalo inestricabile di partecipazioni: secondo la Corte dei conti le singole quote azionarie in mano ai soli Comuni sarebbero qualcosa come 33.065. Il condizionale è d’obbligo.


Sentite che cosa scrive Cottarelli nel suo blog: «Si è parlato di ottomila società, consorzi, enti vari partecipati degli enti locali, comuni e regioni soprattutto. Ma sono certo di più», In questa «giungla molto variegata», come il commissario uscente la definisce, c’è davvero di tutto. Perfino, sottolinea, società che vendono «ciò che è già offerto dal mercato» privato. Già. Come l’Enoteca laziale, un ristorante di proprietà della Regione Lazio, dove però certo assessori mangiavano gratis con ospiti e amici: e infatti si è scoperto che aveva accumulato un milione e mezzo di debiti. Ma senza arrivare a questi estremi, sarebbe comunque da chiedersi perché il Tesoro debba controllare una società di consulenza (Studiare Sviluppo, si chiama), o possedere ancora il 90% di Eur spa, immobiliare che ha raccolto l’eredità dell’ente che doveva organizzare l’Esposizione universale del 1942 a Roma. Che ovviamente non si tenne mai, causa seconda guerra mondiale. Proprio qui sta il punto: le Regioni e gli enti locali hanno utilizzato le società partecipate spesso per aggirare le norme statali, come il blocco delle assunzioni, alimentare il consenso o pagare dazi politici. E per lo Stato centrale intervenire su certe situazioni può rivelarsi complicato. Soprattutto quando c’è di mezzo l’autonomia. Dice tutto la vicenda della Sicilia, che fra tutte le Regioni italiane ha il record delle partecipazioni. Le società regionali hanno 7.300 dipendenti e sono costate per il solo personale, nei quattro anni dal 2009 al 2012, un miliardo e 89 milioni. Più 87 milioni per retribuire, nello stesso periodo, una pletora di amministratori: con una spesa media annua, per ogni società, di 768 mila euro. Per non parlare del miliardo e 91 milioni sborsato per farle funzionare, e dei 75 milioni di perdite nei conti economici. Perdite «costanti e rilevanti», affermano i giudici contabili, evidenziate «per tutte le società a capitale interamente pubblico» della Regione. E non succede soltanto in Sicilia se risulta in perdita, secondo Nottola, addirittura un terzo delle imprese controllate dagli Enti locali. Allucinante. Al punto da far sorgere un sospetto. Cioè che sia la loro missione: perdere soldi.


7 agosto 2014 | 06:51
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News

07/08/2014 11:56
Rischio investimenti: l'analisi paese per paese del 7 agosto
Pierpaolo Molinengo
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Pubblichiamo di seguito l'analisi del rischio investimento nei vari paesi redatta dalla Divisione Studi Economici e Training di Sace. Aggiornamento del 7 agosto. ARGENTINA L'Argentina è ufficialmente in default tecnico. Non è stato infatti raggiunto né l'accordo con gli holdout, né il blocco temporaneo della sentenza statunitense che impedisce i pagamenti ai creditori aderenti al concambio. Il mancato pagamento dei USD 539 milioni di interessi ha di conseguenza causato un declassamento del rating sovrano S&P a selective default. Il secondo default in 13 anni arriva nonostante gli sforzi recenti del paese di riacquistare la fiducia dei mercati internazionali. A differenza del 2001, tuttavia, non vi è questa volta un problema di solvibilità dello stato. A maggio il governo aveva anche raggiunto un'intesa con il Club di Parigi sui USD 9,7 miliardi di debiti arretrati e ha regolarmente pagato la tranche da USD 642 milioni scaduta il 30 luglio. BRASILE Nell'intento di ravvivare il mercato del credito, la Banca Centrale ha deciso di allentare i requisiti sulle riserve bancarie e di espandere da 58 a 134 il numero di istituti finanziari rientranti nella nuova regolamentazione. Tali istituti potranno ora utilizzare fino al 50% delle proprie riserve obbligatorie per assumere nuove operazioni di credito o procedere ad acquisti di portafoglio per un periodo di un anno. La nuova regolamentazione produrrà un aumento della liquidità di circa USD 20 miliardi, nella speranza di dare nuovo stimolo alla crescita economica, prevista in rallentamento. La variazione del PIL dovrebbe infatti mantenersi inferiore all'1% quest'anno e la produzione industriale potrebbe diminuire fino al 4% a causa della bassa domanda sia interna che estera. CAMBOGIA Il partito di opposizione Cambodia National Rescue Party (CNRP) ha raggiunto un accordo con la maggioranza per terminare il boicottaggio dei lavori parlamentari, iniziato a luglio 2013. I termini dell'accordo sottoscritto includono la modifica della Costituzione e la formazione di una nuova commissione elettorale di 9 membri, di cui 4 nominati dal CNRP. Il boicottaggio da parte dell'opposizione era scaturito a seguito delle presunte irregolarità elettorali lamentate dal CNRP in occasione delle elezioni dello scorso anno. L'accordo è tuttavia soltanto una soluzione provvisoria e non risolve la polarizzazione politica nel paese. Le prossime elezioni sono programmate per il 2018. LIBIA Gli scontri tra le milizie del paese hanno avuto una drammatica escalation nel corso delle ultime due settimane. Diverse ambasciate e rappresentanze internazionali, tra cui ONU e UE, hanno allontanato il proprio personale dal paese. Gli scontri per il controllo dell'aeroporto a Tripoli hanno causato l'incendio di un deposito di carburanti da 90 milioni di litri, provocando rischi umanitari e ambientali. Il parlamento neo-eletto, il cui insediamento è previsto il 4 agosto, terrà una seduta di emergenza a Tobruk sabato. La recrudescenza degli scontri nel paese sta affossando le possibilità di una ripresa della produzione petrolifera nel paese. Nonostante la riapertura dei terminal di Es Sider e Ras Lanuf non è stato ancora effettuato alcun carico dai porti. RUSSIA L'UE ha adottato nuove sanzioni contro la Russia. Le misure comprendono l'impossibilità per le banche pubbliche russe di accedere al mercato dei capitali europei a lungo termine, limitazioni alle esportazioni di beni strumentali destinati al settore petrolifero, il blocco all'export di armi e beni dual use. Le sanzioni avranno una durata iniziale fissata in un anno, ma saranno sottoposte a revisioni trimestrali dal prossimo 31 ottobre. L'accordo prevede che le sanzioni non si applichino ai contratti esistenti. Anche gli Stati Uniti hanno ampliato le loro misure restrittive ad altre tre banche pubbliche russe (Bank of Moscow, Russian Agricultural Bank and VTB Bank). La Russia ha minacciato ricadute sui prezzi delle forniture di gas in Europa. STATI UNITI I dati USA relativi al secondo trimestre dell'anno mostrano una forte ripresa (+4% annualizzato), dopo la contrazione registrata a gennaio-marzo a causa del maltempo (-2,1%) e superano le aspettative degli analisti. A fare da traino sono i consumi, specialmente di beni durevoli, le costruzioni e l'accumulo di scorte da parte delle imprese. Nell'intero 2014 la crescita dovrebbe arrivare al 2% circa. La disoccupazione continua a ridursi e ha raggiunto il livello minimo da settembre 2008, mentre l'inflazione è vicina al livello target del 2%. Alla luce dell'attuale quadro macroeconomico, la FED ha deciso di proseguire il tapering, riducendo a 25 miliardi di dollari l'acquisto di titoli nel mese di agosto. SUDAFRICA Il National Union of Metalworkers of South Africa ha siglato un nuovo accordo che porrà fine allo sciopero dei metalmeccanici durato circa un mese. La nuova intesa prevede un aumento del 10% della retribuzione annuale e resterà in vigore per tre anni. Lo sciopero era cominciato subito dopo la fine di quello dei minatori che aveva già causato una contrazione dell'economia sudafricana dello 0,6% da inizio anno. Le imprese del settore hanno quantificato in USD 28 milioni al giorno il costo derivante dallo sciopero degli oltre 220 mila lavoratori. Le agitazioni sindacali degli ultimi mesi concorreranno al rallentamento del PIL; la Banca centrale ha già tagliato le stime di crescita 2014 all'1,7% dal 2,1% di maggio. VIETNAM Moody's ha alzato il rating sovrano del paese, portandolo a B1 da B2 con outlook stabile. È la prima volta dal 2005 che l'agenzia migliora il giudizio su Hanoi. Alla base della decisione vi sono il rafforzamento della bilancia dei pagamenti e la differenziazione dell'export verso prodotti a maggior valore aggiunto (elettronica, telefonia mobile). La bassa domanda di importazioni ha consentito di ottenere un surplus di partite correnti e accumulare riserve fino al massimo storico di quasi USD 36 miliardi. Sebbene la crescita economica sia rallentata dal 2012 rispetto al decennio precedente, la variazione del PIL si è mantenuta superiore al 5% nell'ultimo biennio ed il potenziale di crescita si mantiene robusto. Pillole Colombia: Moody's ha alzato il rating sovrano a Baa2 da Baa3 con outlook stabile. Moldavia: l'UE ha deciso di raddoppiare le quote di import di frutta moldava in risposta al bando imposto dalla Russia. Portogallo: Moody's ha alzato il rating sovrano a Ba1 da Ba2 con outlook stabile. Rwanda: Fitch ha alzato il rating sovrano a B+ da B con outlook stabile. Autore: Pierpaolo Molinengo Fonte: News Trend Online
 
News

07/08/2014 14:51
Wall Street pronta a salire dopo i buoni dati macro
Davide Pantaleo
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La chiusura poco mossa di ieri dovrebbe lasciare spazio ad un ritorno degli acquisti sulla piazza azionaria americana, visto che i futures sui principali indici viaggiano in salita. Il contratto sull'S&P500 avanza dello 0,33%, mentre quello sul Nasdaq100 si apprezza dello 0,25%. Il mercato mantiene una buona intonazione dopo la diffusione dell'unico dato macro di rilievo di oggi, rappresentato dalle nuove richieste di sussidi di disoccupazione che si sono attestate a 289mila unità, in calo rispetto alla lettura precedente che è stata ritoccata verso l'alto da 302mila a 303mila unità. L'indicazione odierna si è rivelata migliore delle previsioni degli analisti che si erano preparati ad un rialzo a 305mila unità. In primo piano restano le tensioni gepolitiche dopo la decisione della Russia di bloccare o limitare anche fino ad un anno le importazioni di alimentari dagli Stati Uniti e dall'Europa, in risposta alle sanzioni comminate dall'Occidente relativamente ai conflitti con l'Ucraina. Intanto sul fronte valutario si segnala il rialzo del dollaro nei confronti dello yen, mentre il biglietto verde resta sostanzialmente stabile rispetto all'euro. Tra le commodities i prezzi del petrolio soggiornano poco al di sopra dei 97 dollari al barile, mentre le quotazioni dell'oro sono fotografate in area 1.305 dollari l'oncia, in calo rispetto al close di ieri. Tra i vari titoli da seguire Bank of America che, secondo le indiscrezioni riportate dalla stampa, sarbebe vicina ad un accordo con il Dipartimento di Giustizia Usa in base al quale la banca verserà 16-17 miliardi di dollari per archiviare le accuse relativi ai prodotti finanziari tossici legati ai mutui ipotecari venduti prima dello scoppio della crisi finanziaria. Sempre secondo la stampa, Bank of Ameria verserà circa 9 miliardi di dollari in contanti al Governo e agli Stati, mentre la restante parte sarà corrisposta ai consumatori, con l'obiettivo di alleggerire il peso delle rate del mutuo. A mercati chiusi si guarderà a Nvidia Corporation che alzerà il velo sui risultati degli ultimi tre mesi, per i quali si prevede un utile per azione di 0,2 dollari. Fonte: News Trend Online
 

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