Idee e grafici. - Cap. 2

o accontentato Solo ,ristretto un po' il cassetto
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ma non senza tanto dispiacere ,se non li riprendo oggi tanti soldi di tasse che finiranno ai ladroni ..se erano per migliorare il paese era differente ,ma so che vanno per mantenere lo status dei politici e parenti vari
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buongiorno a tutti

non è detto che si fermi qui

comunque, rimbalzo a parte, direi che lo short fino a 17.800 e dintorni è tranquillo
 

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News

06/08/2014 11:55
Italia: consideriamola già fallita, facciamo prima...
Rossana Prezioso
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Ripresa col botto a settembre! Pil a -0,2% e, su base annua a -0,3%, il secondo dato consecutivo in territorio negativo. In altre parole, recessione tecnica. Che poi sia tecnica o pratica cambia poco, perchè nei fatti, ripresine o ripresone con o senza botto settembrino, in giro non ce ne sono mai state. In Italia in primis ma anche un po' in quell'Europa che adesso, dopo essere stata sugli scudi per mesi (su quali basi ancora non si sa...) adesso è stata scaricata da Goldman Sachs. Ma alla fine dei conti tutto si sapeva già: a parte Renzi con il suo ottimismo forzato, segno anche quello del fatto che nella realtà si sarebbe verificato l'esatto opposto, Padoan già qualche tempo fa aveva avvertito di una situazione macro peggiore del previsto e oggi, pochi minuti prima della pubblicazione dei dati sul Pil, aveva dichiarato che l'economia sta peggiorando e non può permettersi di esultare nemmeno per una frenata, nemmeno per una stasi, nemmeno per una stagnazione. A fare la differenza? La velocità delle riforme. Andiamo bene, siamo proprio al sicuro allora. E cosa ci si poteva aspettare di diverso?Dopo il record sulla pressione fiscale (record mondiale) si poteva forse credere che dal mondo, ovunque, dove esistono condizioni fiscali infinitamente migliori, arrivassero a Roma con i soldi in mano sperando di poterli buttare (letteralmente) nel pozzo senza fondo italiano? Al limite ci si poteva difare del sistema politico, si lo stesso della rissa sulla riforma del Senato, che ricordiamo essere di primaria importanza per il sistema produttivo italiano. Sistema che deve aspettare mesi, se non anni, per il pagamento di un debito da parte della pubblica amministrazione. Si perchè le cose non sono cambiate a differenza di quanto ci vogliono far credere. Perchè solo in pochi hanno avuto quanto gli spettava. E spesso nemmeno l'intera somma. Per gli altri, invece, solo il finanziamento bancario, ovvero chiedere soldi in attesa che arrivino quelli che effettivamente spettano all'azienda, ma questo significa ulteriore spesa per le ditte, le quali devono pagare interessi elevati proprio per la crisi economica (il prestito è un rischio che si deve pagare) e more per (sicuri) ritardati pagamenti nel rimborso. Crisi che continua a peggiorare e che perciò non convince le banche a prestare. Numeri? oltre 74 miliardi di debiti da parte delle amministrazione 7 miliardi di costi da parte delle aziende. E intanto la casta e i suoi costi, aumentano. Di quanto? oltre 5 miliardi: in pratica poco meno di quanto devono sborsare gli imprenditori per sopperire ai ritardi dello stato. Stato che vede oltre 200 amministrazioni pubbliche violare le regole di acquisto che loro stesse si sono date. Come? Uffici dello Stato e controllate hanno l'obbligo di rivolgersi alla Centrale Nazionale per gli Acquisti, quando si tratta di categorie sensibili come elettricità, gas, carburanti, riscaldamento o contratti telefonici per riuscire a sfruttare sconti e prezzi di favore. Peccato che nessuno lo faccia e gli appalti, spesso, vadano a ditte sterne, amici, conoscenti... E lo sconto di certo non esiste... E su queste basi, ripetiamo ancora, cosa ci si poteva aspettare? Fonte: News Trend Online
 
News

06/08/2014 11:48
Italia: recessione, sì grazie! Piazza Affari in caduta libera
Davide Pantaleo
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Non si arresta la paurosa caduta di Piazza Affari che continua a perdere posizioni senza riuscire a trovare alcun appiglio per risalire la china. Dopo le vendite di ieri, sulla scia della chiusura negativa di Wall Street il mercato italiano ha avviato anche oggi gli scambi in calo, sintonizzandosi con la tendenza negativa che sta interessando le altre Borse europee. Piazza Affari però mostra una maggiore debolezza relativa con l'indice Ftse Mib che negli ultimi minuti ha accelerato ulteriormente al ribasso, presentandosi a al di sotto dei 19.600 punti, con un calo del 2,38%, dopo aver segnato un minimo intraday un centinaio di punti più in basso. Tra i ribassi più clamorosi di oggi si segnala quello di Fiat che lascia sul parterre oltre sette punti percentuali, ma i ribassisti prendono di mira anche i bancari con Monte Paschi e Banca Popolare di Milano che accusano una flessione di quasi il 5%, giusto per citare le più rilevanti del settore. In un primo momento le vendite sull'azionario italiano, in linea con quelle che stanno colpendo anche gli altri mercati europei, sono state alimentate dalla negativa chiusura di Wall Street e delle piazze asiatiche, sulla scia delle tensioni geopolitiche tra Russia e Ucraina. Doccia fredda dal PIL del secondo trimestre A dare il colpo di grazia a Piazza Affari è stato l'aggiornamento sul PIL del secondo trimestre, tanto temuto già nelle ultime ore dagli investitori, e a ragione, visto che le indicazioni diffuse sono state decisamente deludenti per non dire allarmanti. Il dato preliminare del Prodotto Interno Lordo italiano ha evidenziato una variazione negativa su base trimestrale dello 0,2%, in peggioramento rispetto al calo dello 0,1% dei primi tre mesi dell'anno e al di sotto delle previsioni del mercato che si aspettava un rialzo dello 0,1%. Su base annua si è avuta una contrazione dello 0,3%, a fronte della previsione di una variazione positiva dello 0,2%. La flessione accusata dal PIL nel secondo trimestre è la peggiore degli ultimi 14 anni, visto che per un trovare un valore simile bisogna tornare indietro nel tempo al secondo trimestre del 2000. L'economia italiana torna così in recessione per la terza volta in 5 anni, dopo aver regalato l'illusione di una interruzione della spirale negativa negli ultimi tre mesi del 2013. Il commento degli esperti Luca Mezzomo di Intesa Sanpaolo, con riferimento all'aggiornamento odierno parla di un numero molto sorprendente, affermando che da una parte la produzione industriale aveva fatto registrare un calo dello 0,4%, ma gli indici di fiducia erano coerenti con indicazioni migliori sul fronte del PIL. Dopo la doccia fredda dell'aggiornamento odierno, sulla base dei primi due trimestri, secondo l'esperto c'è una buona probabilità che il dato finale evidenzi una variazione negativa dello 0,1% su base annua. Inevitabile la reazione di Piazza Affari che subito dopo la diffusione del dato ha registrato una brusca accelerazione al ribasso. L'indice Ftse Mib scivola così sui minimi degli ultimi sei mesi, riportandosi su valori registrati verso la fine della prima decade di febbraio. Immediate le ripercussioni anche sul fronte obbligazionario con lo spread BTP-Bund che schizza in alto poco al di sopra dei 168 punti base, con un rally di quasi sette punti percentuali rispetto al close di ieri. Alla luce delle indicazioni odierne appare del tutto giustificata la preoccupazione palesata ieri da Goldman Sachs per l'Italia. La banca americana ha puntato l'accento sul deterioramento dell'outlook fiscale, segnalando al contempo la fase di stallo dei tagli alla spesa e dei piani di privatizzazione. Gli analisti ritengono che fino a quando il Belpaese non riuscirà ad attivarsi con decisione su questo fronte e fino a quando non ci sarà un ritorno alla crescita, probabilmente si avranno rendimenti più elevati per i BTP, mentre i tassi di interesse più alti porteranno più grandi rischi economici e di credito. Fonte: News Trend Online
 
News

06/08/2014 13:00
Mercato azionario europeo a un punto di svolta
Redazione
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Una ripresa reale e sostenibile dell'economia europea è alla base della performance dei mercati azionari europei, con aziende che generano ancora tra il 45 e il 50% dei loro ricavi internamente.[1] Una ripresa economica sostenibile in questa regione dovrebbe mettere in moto la crescita dei ricavi e il relativo aumento degli utili, mancato negli ultimi quattro anni. In un contesto di progressiva ripresa economica in Europa e negli USA, rimaniamo ottimisti sulla possibilità che la storia della crescita degli utili in Europa avrà finalmente il suo inizio nel secondo semestre del 2014. Il persistere dei venti contrari provenienti dal mercato dei cambi ha continuato a mettere sotto pressione le stime, attenuando in parte la crescita degli utili legata alla ripresa riscontrata dall'inizio dell'anno. Inoltre, la forza dell'Euro ha contribuito a un ulteriore calo del 6% delle stime sugli utili per il 2014, mettendo comunque a segno un +6% di crescita per quest'anno. In considerazione delle politiche annunciate a giugno dalla BCE e di quelle potenziali all'orizzonte, nonché delle differenze nei cicli dei tassi d'interesse tra Stati Uniti ed Europa, continuiamo a credere che il rapporto EUR/USD sia destinato a un 1,30, piuttosto che a un 1,40. Cesseranno così le pressioni dei cambi negativi sulle stime. Non ci sorprenderemmo nell'osservare i mercati azionari europei prendere una pausa di consolidamento nei prossimi due mesi, in vista di una stagione di utili nel secondo trimestre potenzialmente mista. Tuttavia, i mercati hanno sicuramente spazio di guadagno in prossimità del quarto trimestre. I titoli europei hanno un potenziale di crescita cumulativa del 30-40% nei prossimi tre anni, ritornando così al picco del 2008 all'incirca nel 2016. Ci stiamo concentrando su aziende e settori nei quali crediamo che non sia stato ancora apprezzato a pieno il potenziale di ripresa e della relativa leva operativa, come ad esempio nei comparti di mercato dei titoli industriali e dei beni voluttuari. Commento di Can Elbi, gestore di portafoglio del JB Europe Focus Fund - Swiss & Global AM Fonte: News Trend Online
 
provato con stop stretto,solo guardando le medie.poi ho letto di titoli sospesi,di valori falsati.probabilmente ho sbagliato,ma questo vedevo


mi sembra che dal massimo a questo punto son oltre 3000 mila punti ,se non si accontentano la discesa ci porta a 18,550 poi 18,090 oltre lo vediamo a tempo e debito ,ma spero non sia necessario :rolleyes:
 

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