Idee e grafici. - Cap. 2

a me va bene anche se questa sera chiude su questi livelli
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Allegati:


 
MARKET TALK: Unicredit, Nomura conferma rating buy

MILANO (MF-DJ)--Nomura
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conferma il rating buy su Unicredit, con un target price di 7,6 euro per azione, dopo risultati trimestrali che hanno battuto le attese degli stessi analisti in termini di utile netto grazie a minori costi e ammortamenti. Positivo anche il trend dei costi e l''asset quality. Progressi pure sul fronte del capitale. Unicredit -3,24% a 5,67 euro.
 
Miraggio ripresa
Bce e taglio dei tassi, il "guru" Roubini: "Non illudetevi, Italia fuori dalla crisi solo tra 5 anni"


06 giugno 2014

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Dopo la mossa di Draghi, occhio ai prezzi: cosa cambia









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Niente illusioni, nonostante il taglio dei tassi deciso da Mario Draghi l'Eurozona continuerà ad avere una crescita lenta. E l'Italia ancora di più. Parola del guru dell'economia mondiale, il "profeta" Nouriel Roubini. L'uomo che in anticipo rispetto a tutti i colleghi predisse lo scoppio della crisi globale da un lato applaude alla mossa della Bce, dall'altra mette tutti in guardia su facili ottimismi. "La strada è quella giusta, ma sarà una maratona", ha spiegato a Repubblica. E il guaio è che l'Italia, che tra i concorrenti ha già il passo più lento, al traguardo della ripresa rischia di arrivarsi per ultima. "L'economia europea deve prepararsi ad altri tre anni di crescita lentissima, attorno all'1%, e per l'Italia con ogni probabilità ci vorrà ancora di più, anche cinque anni". Ecco perché "aspettarsi risultati eclatanti" dal taglio dei tassi "condurrà solo a disillusioni". "Prima di tutto è fondamentale ripristinare la trasmissione di fondi dalle banche all'economia reale", prosegue Roubini, guardando il bicchiere mezzo pieno dei 400 miliardi di prestiti promessi dalla Bce alla banche in cambio di aiuti concreti alle imprese.

L'ultima carta - Per dare la scossa decisiva all'economia, però, servirà altro. Servirà il bazooka vero e proprio, il quantitative easing, l'acquisto generalizzato di titoli soprattutto pubblici: "Draghi sta aspettando per essere sicuro che sia efficace. I provvedimenti annunciati preparano la strada a questa misura, oltre la quale non c'è più nulla per riequilibrare le valute. Se fallisce il quantitative easing, non resta che tentare un accordo politico a livello di G-20, una occupazione con i carri armati: si tratta di coinvolgere i governi e le banche centrali in una serie di misure coordinate sui tassi e le valute che riportino i rapporti di cambio a livelli accettabili. Un'operazione ardua, che non può avvenire prima di 18-24 mesi".
 
e ora lo si attacca !!!!!


Bacio della morte al premier
Vittorio Feltri: ecco perché Matteo Renzi è a fine corsa


28 luglio 2014

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Scarpata di Della Valle a Renzi e Boschi
"Due al bar col gelato in mano"
http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/11663764/Della-Valle--Renzi-e-Boschi.htmlTravaglio al veleno su Maria Elena
http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/11663764/Della-Valle--Renzi-e-Boschi.htmlSel sbatte la porta in faccia a Matteo










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Il "bacio della morte" a Matteo Renzi, Vittorio Feltri lo dà alla riga dieci del suo editoriale odierno su Il Giornale. Dove il fondatore di Libero paragona il premier in carica a Mario Monti. Roba da far toccare ferro e pure qualcos'altro anche a uno baldanzoso come l'ex sindaco di Firenze. Secondo Feltri, a soli cinque mesi dalla salita "al trono" dell'ex Rottamatore, il vento su Palazzo Chigi ha già cambiato direzione e il presidente del Consiglio si trova nei guai. La sua parabola, scrive l'editorialista, appare sempre più simile a quella percorsa dal bocconiano: lodi sperticate, "pennini intinti nella saliva" quando "salì" in politica (come piacque poi dire a lui), quando Napolitano gli conferì l'incarico. "Ecco il professore che cambierà i destini della sonnacchiosa Italia" ricorda Feltri, che continua: "Monti era considerato un dio maggiore, ma la luna di mile edurò appena sei mesi. All'improvviso, il popolo si accorse che il bocconiano , sprovvisto di bacchetta magica, era uno qualsiasi, non attrezzato a compiere miracoli. E principiò a mandarlo al diavolo". Poi, prosegue il fondatore di Libero, "fu la volta di Renzi. Che bel ragazzo, quanto è simpatico. Un grande comunicatore, svelto, deciso, abile a intortare l'uditorio. Lo volevano fare santo subito, come un Papa qualsiasi. Era febbraio. Siamo a fine luglio e il signorino ha già rotto l'anima a parecchia gente. L'ex sindaco di Firenze sarà mica un bluff? La domanda è sempre più pressante".
Il suo problema "è che è convinto di avere in mano le leve del potere, mentre quelle leve non esistono più. Si sono mangiati ancche quelle, le hanno vendute alla Merkel o a De benedetti o a qualche banca. E così il premier, pur desiderando comandare, non riesce neppure a dirigere il proprio pisellino nella direzione giusta e fa la pipì fuori dal vaso".
Segue, nell'editoriale, racconto delle tante promesse (e dei continui rinvii) fatte dal premier in questi cinque mesi, dalle riforme alla legge elettorale, dalla spending review all'abbassamento delle tasse, alla ripresa dell'occupazione. Ma è nelle ultime righe che Feltri rivela il perchè, secondo lui, Renzi potrebbe essere già a fine corsa: "Caro Renzi, sa perchè glielo dico (che lei è alle corde, ndr)? Ieri ho letto il fondo del Corriere della Sera scritto da Antonio Polito, in cui si afferma che lei non ha compreso un tubo. Se certe cose le dice il Corriere, significa che lassù, in alto, i padroni hanno il pollice verso. Si riguardi".
 

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