Concludo la rassegna con questo editoriale... mooolto duro... ma forse meritato dopo la figuraccia e il NULLA di oggi.
Draghi, siamo sicuri sia un banchiere centrale?
di: Luca Ciarrocca Pubblicato il 02 agosto 2012| Ora 23:56
WSI consiglia sommessamente al board della Bce di abolire la conferenza stampa del presidente. Dopo il grossolano esito di ieri, un comunicato sara' piu' credibile della serie senza fine di gaffe ed errori compiuti da Mario Draghi. Con effetti devastanti per l'euro e l'Europa. Opinione di Luca Ciarrocca*
E pensare che Mario Draghi ci era sempre piaciuto, come italiano atipico e assi degno di rispetto, per cultura e modi, in quel caravanserraglio di capi e capetti che, in economia e politica, ha imperversato negli ultimi 20 anni devastando l'Italia. Sembrava davvero fatto di stoffa migliore invece, anche per lui va riservato un bel posto in qualche girone infernale. Sono bastati pochi mesi di potere vero, al vertice della seconda banca centrale piu' importante del mondo, per contaminarlo. E' imbolsito, invigliacchito, infiacchito ed e' ormai totalmente incline al "moral hazard" e alle trame delle lobby di potere. Mai difendera' i cittadini, e' cosi' ovvio. Da ieri mr. Draghi ha perso 10000 punti, tutto il nostro favore e la stima (che prima aveva).
Da ieri, giovedi' 2 agosto 2012, il presidente della Bce non e' piu' credibile agli occhi dell'intero mercato mondiale. E' finito. Ancor meno credibile e' l'istituzione che dirige, la Banca centrale europea, istituto di emissione di una moneta in via di default, anche se tuttora in circolazione in decine di paesi.
In via temporanea, aspettando gli eventi, WSI consiglia sommessamente al board della Bce di abolire la conferenza stampa del presidente. Dopo il grossolano esito di ieri, un comunicato scritto e inviato a Reuters e Bloomberg sara' piu' affidabile della conference "live" ed evitera' la serie senza fine di gaffe ed errori come quelli compiuti da Mario Draghi. Con effetti devastanti per l'euro e l'Europa.
Vediamo rapidamente quali.
1) Mr. Draghi e' parso troppo italiano, il suo inglese pessimo, nonostante i tanti anni passati a New York. Perfino Trichet si esprimeva meglio. Spesso non capiva e non ricordava la prima parte delle domande lunghe. Era distratto, not focused.
2) E' inammissibile che un banchiere centrale sostenga in pubblico "di non shortare l'euro", come mr. Draghi ha fatto, nello stupore generale. Cio' abbassa il livello del discorso pubblico e istituzionale a una lotta personale tra lobby, tra guardie e ladri, tra speculatori ed enti di controllo. Con enorme confusione di ruoli.
3) E' inaudito che un banchiere centrale sostenga - senza neanche misurare le parole (si risenta i discorsi di Alan Greespan....) che le sue stesse parole di una settimana prima avevano creato "aspettative" sul mercato, e che proprio la creazione di queste aspettative era cio' a cui lui, come presidente della Bce, in effetti mirava. Era proprio l'effetto voluto? Ma cio' e' inaccettabile. Avendo quelle dichiarazioni ("faremo di tutto per salvare l'euro") avuto un effetto assolutamente rialzista su tutti i mercati - azionari, obbligazionari e forex - Draghi potrebbe essere messo in stato di accusa per aggiotaggio.
4) Col senno di poi, 7 giorni dopo, si direbbe quindi che mr. Draghi abbia bluffato con quello speech "rialzista" e rassicurante sull'euro. Ebbene: erano state concordate, quelle dichiarazioni, con il board della Bce? Erano state accettate e condivise (o magari suggerite...) dall'azionista di maggioranza della Banca centrale europea e vero burattinaio dell'ex governatore della Banca d'Italia (da ieri e' palese) cioe' herr Jens Weidmann, presidente della Bundesbank?
5) Se e' cosi', allora e' vero che la Buba ci ha messo una settimana per vedere il bluff e mr. Draghi ha aspettato da un giovedi' all'altro per fare marcia indietro, sostenendo che in quel suo disocrso che aveva fatto tanto scalpore non c'era proprio nulla di quello che il mercato, e i media, ci avevano voluto vedere o leggere, provocando cosi' il rialzo dell'euro e delle borse.
6) La cosa migliore che mr. Draghi potrebbe fare, adesso, e' dimettersi. Diciamo la verita': mai Paul Volcker, Alan Greenspan o Ben Bernanke, presidenti passati e in carica della Federal Reserve americana, si sarebbero mai azzardati a dichiarare per gli Stati Uniti di "non shortare il dollaro". E mai nessuna alta carica parlera' di mercati, se non in termini generici, come i presidenti degli Stati Uniti che non entrano nei dettagli. Un'affermazione quindi di una gravita' senza precedenti. Mr. Draghi non abbandonera' la Bce. Ma la sua credibilita' e' azzerata.
7) Mr. Draghi, infine, da ora in poi rimarra' il cavalier servente non solo ufficiosamente ma ormai ufficialmente della Germania e della politica di Angela Merkel, in un'Europa che non funziona piu', ingiusta, debole con i forti e arrogante con i deboli. Un'Europa che permette a certuni paesi di finanziarsi all'1 virgola qualcosa per cento (bund decennale della Germania) mentre altre nazioni cosiddette periferiche (ex PIIGS) sono costrette a dissanguarsi ricorrendo al mercato con bond emessi al 6,3% (livello del Btp Italia a 10 anni ieri sera). Anche se, diciamo un'altra verita', tutte le banche europee saranno per sempre grate a mr. Drgahi che le ha finanziate e salvate lasciando che prendessero a prestito dalla Bce oltre 1 trilione di euro (mille miliardi) al tasso dell'1%, lo scorso dicembre.
Per favore, signori della Bce, la prossima volta dateci in pasto un comuicato, sule vostre pessime decsioni, qualsiasi esse siano. Magari con note a fondo pagina. Non vogliamo piu' sentire parlare "in voce" Mario Draghi. Senza contare che, con poche avventate parole, in mezzora ieri il nostro italiano d'Europa - la'tro Mario - ha fatto perdere allo spread -10,7%. Cosi' ora all'Italia rifinanziare il proprio debito kolossal di 2 trilioni di euro costa 500 punti-base in piu' rispetto alla Germania. E' questa l'Europa e sono questi i leader europei che vogliamo?
* Luca Ciarrocca e' il direttore e fondatore di Wall Street Italia