Idee e grafici. - Cap. 2 (1 Viewer)

badwolf

In borsa ci vuole qlo...
scusami bad...se quindi io associo la teoria degli swing agli indicatori...tipo stocastico e williams...ed anche ai pivot...come stamattina...faccio capzata oppure no ?

booooooo, a mischiare troppe cose secondo me ci si incasina, ma sara' un problema mio che ho una mente limitata: gnocca, birra e calcio (quest'ultimo puo' anche essere tralasciato) .

Tu prova... :)
 

FibMaster

Forumer storico
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[Reuters] Banche, boom derivati in 2011, un quarto di attivo Europa -
R&amp;S
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[CRDI.MI ISP.MI] MILANO, 19 giugno (Reuters) - Una pluriennale
crisi<br>finanziaria
che ha spesso messo sotto accusa la finanza<br>strutturata non è
bastata a scoraggiare i maggiori istituti di<br>credito del mondo
dall'utilizzo dei derivati, che anzi sono<br>aumentati nel 2011 fino a
raggiungere circa un quarto<br>dell'attivo delle banche europee e a
sfiorare il 40% dell'attivo<br>di quelle americane.<br>E' questo il
quadro illustrato da uno studio di R&amp;S di<br>Mediobanca sui dati
cumulativi relativi alle principali banche<br>internazionali in cui si
sottolinea che la quasi totalità di<br>questi titoli è
detenuta
per attività speculative, non quindi<br>per sole logiche di
copertura.<br>Impressionante l'incidenza sul Pil, con il fair value
dei<br>derivati
in mano alle banche europee pari al 53% del prodotto<br>interno del
Vecchio Continente (era il 41,3% nel 2010) e quello<br>degli istituti
Usa al 32,8% (dal 26,8%).<br>In Europa, spiega R&amp;S, l'attivo delle
banche è cresciuto lo<br>scorso anno del 4,8%, frutto di un forte
calo del portafoglio<br>titoli (-11,6% pari a -600 miliardi sul 2010)
e di un incremento<br>del 28,6% di &quot;altre attività&quot;
(+1.579 miliardi
di euro), che per<br>lo più riguardano derivati (1.453 miliardi):
un
flusso, nota lo<br>studio, non lontano dal Pil italiano.<br>Negli Usa
la tendenza è ancora più esasperata: gli attivi<br>sono
cresciuti in totale del 9,8%, con solo una lieve<br>contrazione del
portafoglio titoli (-1,2%) e un incremento delle<br>&quot;altre
attività&quot;
del 20,9%; i derivati sono cresciuti in un anno<br>di 1.068 miliardi
di dollari (+27,5%).<br>Ne discende, dice R&amp;S, che in Europa i
derivati sono pari al<br>23,9% del totale attivo, negli Usa al
37,5%.<br>Tornando
al valore dei derivati detenuti dalle banche<br>rapportati ai Pil
nazionali, in Svizzera siamo a 2,5 volte<br>(254,1%), in Gran Bretagna
al 106,2%, in Francia al 55,3%, in<br>Germania al 38,4%, nei Paesi
Bassi al 22,4% e in Spagna al<br>15,3%.<br>In Italia, dove lo studio
tiene conto delle sole Intesa<br>Sanpaolo &lt;ISP.MI&gt; e Unicredit
&lt;CRDI.MI&gt;, la quota scende al<br>10,7%.<br>I contratti derivati
nei bilanci bancari ammontano a 7 volte<br>il patrimonio netto
tangibile in Europa e a 8,7 volte negli Usa.<br>R&amp;S ha stimato che
una
perdita di valore del 10% del<br>portafdoglio derivati
rappresenterebbe il 55% del patrimonio<br>netto delle banche europee e
il 59% di quelle Usa (dal 43% e 51%<br>nel 2009). Negli Stati Uniti i
derivati ammontano al 32,8% del<br>Pil.<br><br>(Claudia
Cristoferi)<br>((Redazione
Milano, [email protected], +39 02<br>66129557, Reuters
Messaging:<br>[email protected]))<br>Sul
sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le<br>top news
anche su www.twitter.com/reuters_italia
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