USA: PREZZI PRODUZIONE SCHIZZANO, ALLARME INFLAZIONE/ANSA
(ANSA) - ROMA, 18 feb - L'allarme inflazione negli Usa, già
trapelato in alcuni dati recenti e messo sotto controllo dalla
Federal Reserve, trova oggi consistenza nei prezzi alla
produzione di gennaio. Il dato, diffuso dal Dipartimento del
Lavoro, ha infatti evidenziato un rialzo su base mensile dello
0,3%, in linea peraltro con le attese, ma soprattutto un balzo
dello 0,8% per quanto riguarda il tasso 'core, cioe' al netto di
alimentari ed energia. Si tratta del rialzo più consistente da
oltre sei anni. Gli economisti non si attendevano un aumento
così consistente, bensì sul più modesto livello dello 0,2%
segnato anche nei due mesi precedenti.
A spingere in alto il core rate dei prezzi alla produzione è
stato soprattutto il balzo registrato a gennaio dalle sigarette
(+3,4%) e l'aumento dei prezzi delle auto (+1,2%). Le big del
tabacco stanno ritoccando in alto i prezzi da quando lo scorso
anno il Congresso ha disposto che le industrie dovevano pagare
9,7 miliardi di dollari ai produttori di tabacco a titolo di
risarcimento per la domanda in calo. A partire dallo scorso 16
gennaio, Philip Morris Usa, divisione di sigarette di Altria
Group, ha disposto l'aumento di 10 cents a pacchetto su 22
marchi, tra cui Benson & Hedges e Chesterfield. Per quanto
riguarda le auto, il rialzo dei prezzi determinatosi a gennaio
é il più consistente da marzo 2003 e si contrappone al -0,1%
segnato a dicembre. I costi dei furgoni sono aumentati da parte
loro dello 0,9%, mentre i prezzi degli autoarticolati sono
saliti dell'1,6%, il livello più alto da settembre 1998.
In rialzo anche i prezzi dei farmaci (+0,6%), raddoppiati
rispetto al mese precedente.
Per quanto riguarda le altre voci di peso nella rilevazione
complessiva, i prezzi del comparto energia sono scesi dell'1%,
proseguendo la discesa (-2,5%) di dicembre. Quanto agli
alimentari, sono risultati in calo dello 0,2% dopo +0,1% del
mese precedente. I costi dei beni intermedi, quelli usati nelle
prime fasi della produzione, sono saliti dello 0,4% e hanno
messo a segno un cospicuo aumento dell'8,7% nell'arco dei 12
mesi.
Gli addetti ai lavori attendono ora di vedere l'impatto che
la crescente pressione dei costi alla produzione avrà sui
prezzi al consumo, ma intanto avvisano che i rischi inflazione
sono più reali. Il presidente della Federal Reserve Alan
Greenspan si è detto rassicurato sul fronte inflazione nel
rapporto presentato questa settimana al Congresso, ma è certo
che a questo punto la Fed monitorerà con attenzione il dato sui
prezzi al consumo atteso mercoledì prossimo, pronta
eventualmente ad accelerare il rialzo del costo del denaro a
nella prossima riunione del 22 marzo.(ANSA).