Il Dalai Lama "l’astinenza sessuale dà più indipendenza e più libertà"

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Il Dalai Lama elogia la castità
"Il sesso è soddisfazione effimera"



Lagos, 28 novembre 2008 - Meglio soli e casti che accompagnati e lascivi. Parola del Dalai Lama che, parlando ai giornalisti ai margini di una conferenza a Lagos, ha spiegato i rischi del sesso e i pregi di una vita pudica."Credo che la pressione e il desiderio sessuale siano solo una soddisfazione effimera che spesso conduce a complicazioni successive", ha detto il capo dei tibetani in esilio. La vita coniugale, ha specificato, "causa troppi sentimenti instabili. È naturale che l’essere umano provi il desiderio per il sesso, ma poi interviene l’intelligenza umana a far capire che certe pratiche sono dannose, e a volte portano ad uccidere e al suicidio".

Meglio dunque la "consolazione" del celibato. "Senti che ti manca qualcosa", ha spiegato il leader buddista, "ma paragonato all’intera vita, l’astinenza sessuale dà più indipendenza e più libertà". Stando al principio del non attaccamento, rappresentato dalla ruota della morte e dal ciclo della reincarnazione, il sesso e la vita coniugale implicherebbero "un legame troppo forte verso i bambini e verso il partner, ossia uno degli ostacoli alla pace mentale".

Quotidiano Net - Esteri - Il Dalai Lama elogia la castità "Il sesso è soddisfazione effimera"


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Il Dalai Lama elogia la castità
"Il sesso è soddisfazione effimera"



Lagos, 28 novembre 2008 - Meglio soli e casti che accompagnati e lascivi. Parola del Dalai Lama che, parlando ai giornalisti ai margini di una conferenza a Lagos, ha spiegato i rischi del sesso e i pregi di una vita pudica."Credo che la pressione e il desiderio sessuale siano solo una soddisfazione effimera che spesso conduce a complicazioni successive", ha detto il capo dei tibetani in esilio. La vita coniugale, ha specificato, "causa troppi sentimenti instabili. È naturale che l’essere umano provi il desiderio per il sesso, ma poi interviene l’intelligenza umana a far capire che certe pratiche sono dannose, e a volte portano ad uccidere e al suicidio".

Meglio dunque la "consolazione" del celibato. "Senti che ti manca qualcosa", ha spiegato il leader buddista, "ma paragonato all’intera vita, l’astinenza sessuale dà più indipendenza e più libertà". Stando al principio del non attaccamento, rappresentato dalla ruota della morte e dal ciclo della reincarnazione, il sesso e la vita coniugale implicherebbero "un legame troppo forte verso i bambini e verso il partner, ossia uno degli ostacoli alla pace mentale".

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Detto da chi è identificato come uno dei simboli della pace e della'amore universale suona di un gretto ed arido da morire .. anche se, razionalmente devo condividerne l'essenza lucida del ragionamento...Probabilmente con un commento idiota, non avrà piu' di questi problemi...
 
Non mi stupisco proprio delle parole del Dalai Lama.
D'altra parte il paese che lasciarono agli inizi degli anni '50 era dominato dalla povertà e dall'ignoranza, dove i rapporti sociali erano improntati alla logica feudale.
Un paese, tanto per intenderci, come l'Afghanistan attuale.
In seguito andò un pò meglio ...
 
innegabile

mi piacerebbe saper cosa ne pensino loro,ma innegabile

Saperlo è un pò difficile, date le condizioni politiche del paese.
Sappiamo però che, a parte qualche sporadica e sanguinosa rivolta, il paese è sotto controllo, l'economia cresce e la gente stà sicuramente meglio di prima.
Le aspettative di vita sono cresciute e, comunque, il credo religioso è rispettato.
La gran massa della popolazione in queste regioni periferiche della Cina è comunque abbastanza inerte ai tentativi di sommovimento.
Non saprei se questo è dovuto alla mano ferma dell'esercito o più semplicemente ad un generale consenso che, comunque, l'attuale governo cinese sembra riscuotere in patria.
Propenderei però per la seconda ipotesi.
 
ma scusa,io conosco il ladakhdi anche 25 anni fa,ma non il tibet
e poveri,certo,ma infelici non direi

comunque a me pare che gli uiguri abbian fatto casino di recente
quella non è gente che molla le due religioni....
pero`non son preparato...

Gli uiguri sono una popolazione di ceppo turcofono.
Di recente sono avvenuti degli scontri molto cruenti del Sinkiang tra i locali turcofoni e gli han. I malumori, comunque, si trascinano da anni. Probabilmente si è anche innestata, recentemente, una generale presa di coscienza delle radici islamiche, su cui fanno leva le nuove generazioni.

Sul concetto di infelicità il discorso si ingigantisce.
Anche Karl Marx diceva che il fine ultimo del comunismo è la felicità delle persone ...
 
beh

POSSONO,ma PECCANO

in fin dei conti...come noi..,dai

solo che noi non abbiamo i cinesi

per ora...:rolleyes:

Sono troppo lontani.
Sono più interessati alle materie prime dell'Africa che all'Europa.

Per loro siamo solo consumatori e, a ben vedere, con le loro merci hanno sinora protetto una fascia di popolazione che, con la crisi attuale, difficilmente avrebbe fatto fronte ad alcuni beni di consumo.
Un pò di welfare, insomma, lo hanno fatto anche loro. Contro il nostro parere :D.
 

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