IL DUBBIO NON E' PIACEVOLE, MA LA CERTEZZA E' RIDICOLA

Continua il caos totale sulla campagna vaccinale italiana.

E a rubare di nuovo la scena è il vaccino AstraZeneca.

Sempre più dubbi sul siero anglosvedese,
con il governo che ha deciso di bloccarlo a partire dal 2022
ma con i militari e le forze dell’ordine che si sono mossi in anticipo dicendo stop fin da subito.

La vera domanda adesso è: e quelli che se lo sono già fatto?

La paura è solo per le trombosi o ci sono anche effetti a lungo termine?

Chi pagherà per i danni presenti e futuri?

Dal 15 aprile è dunque “sospesa momentaneamente la vaccinazione con Vaxzevria (AstraZeneca)”
per i militari e le forze dell’ordine in Italia “fino a nuova disposizione”.


“Questa l’ultima news che riguarda il vaccino anti-covid, sotto la lente per le segnalazioni dei casi di trombosi.
Il documento fa seguito all’ultima direttiva della struttura del commissario per l’emergenza Covid
che prevede per le somministrazioni la procedura per fasce d’età e non più per attività lavorativa svolta.
Nel documento si precisa che le ‘dosi attualmente non utilizzate dovranno essere conservate e somministrate esclusivamente come seconda dose'”.

Mentre si conferma “la prosecuzione delle attività di somministrazione dei vaccini Pfizer e Moderna
limitatamente al personale sanitario e al personale a cui è stata già inoculata la prima dose”.


In tutto questo, però, il ministro della Salute Roberto Speranza, ha ribadito che il vaccino AstraZeneca è efficace e sicuro.
E se lo dice lui…
 
Siccome l’Italia da Nord a Sud sta iniziando a scaldarsi a suon di manifestazioni di protesta,
i cittadini italiani sono stanchi di essere presi in giro, anche perchè dopo un po’ che si tira troppo la cinghia questa si spezza,
hanno deciso di addolcire la pillola iniziando a parlare di nuovi sostegni.


Con la strategia messa in campo dal governo di Supermario è previsto di rafforzare gli aiuti alle imprese, intervenendo sui costi fissi.

“Circa mezzo miliardo del nuovo scostamento di bilancio dovrebbe essere subito dirottato in Senato,
dove è in discussione il primo dl Sostegni, con l’obiettivo di portare a circa un miliardo
le risorse disponibili per gli emendamenti e permettere di finanziare alcune misure di ristoro dei costi fissi”.


“Con gli emendamenti al primo decreto verrebbero sospesi alcuni versamenti, dall’Imu alla Tosap,
e previsti crediti d’imposta sugli affitti e tagli alle bollette degli esercizi commerciali”,
mentre col secondo decreto “si interverrebbe sulla liquidità (proroga della moratoria sui prestiti e allungamento del periodo di rimborso) e sui nuovi indennizzi”.


Gli aiuti elargiti -ammesso e concesso che non ci saranno intoppi come con le precedenti misure-
dovrebbero essere attribuiti non più di tanto in base al fatturato, ma “sulla perdita dell’esercizio commerciale”.


Potranno davvero definirsi aiuti, o meglio RISARCIMENTI, degni di tutte le perdite subite?

A noi questa mossa sa tanto di ennesima frottola messa in campo per placare un po’ la quiete.

Ma le bugie hanno le gambe corte e con queste non si va molto lontano…
 
Mi sembra di poter dire, senza tema di smentita, che la maggioranza dei tifosi dell’attuale dittatura sanitaria sia di sinistra.
Quelli dello "stipendio certo".


Non solo in Italia.

Tant’è che in Occidente le forze più radicali sul piano delle chiusure appartengono al vasto mondo dei cosiddetti progressisti.

Nel nostro Paese, poi, questo vasto fenomeno di consenso a sinistra per oltre un anno di restrizioni,
che si sono rivelate in gran parte insensate, sta assumendo i toni grotteschi di una tragica farsa.

Gente che anni addietro scendeva in piazza per un nonnulla,
ad esempio un berlusconismo che nei fatti ha seguito la linea compiacente della vecchia Democrazia Cristiana,
oggi non sembra avere nulla da eccepire nei riguardi di chi ci manda ancora in giro con la mascherina e ci multa se la portiamo abbassata.

Gente che si è completamente bevuta le tesi liberticide del ministro Roberto Speranza,
per il quale il concetto ottocentesco di vita biologica surclassa quella che un altro Roberto,
tal Benigni da Castiglion Fiorentino, definiva la più bella Costituzione del mondo.

Gente, in gran parte garantista, che ironizza sulle proteste disperate dei “bottegai
messi in ginocchio dalle misure dei loro beniamini al Governo, tacciandoli ancora una volta col marchio di egoisti sociali.

Gente, infine, che non vuol sentir parlare di dittatura sanitaria, anche per via di una probabile reminiscenza storica,
rimasta nell’inconscio collettivo, legata ad un’altra forma di dittatura: quella del proletariato.

Eppure, volendo proprio essere precisi nei termini da usare,
la dittatura non è altro che una forma autoritaria o totalitaria di Governo la quale,
nella sua accezione moderna, accentra il potere in un solo organo, se non nelle mani di un solo dittatore,
non limitato da leggi, da Costituzioni o da altri contrappesi politici e sociali interni ad una data Comunità nazionale.


Cari compagnucci della parrocchietta, alias talebani delle chiusure,

se l’incubo che stiamo vivendo da oltre un anno non è una dittatura sanitaria, ditemi voi cos’è?


.
 
Le azioni di Coinbase hanno chiuso a $ 328,28 nel loro debutto al Nasdaq mercoledì,
dando allo scambio di criptovaluta una capitalizzazione di mercato iniziale di $ 85,8 miliardi su base completamente diluita.


Le azioni hanno aperto a $ 381 e sono rapidamente aumentate fino a $ 429,54,
prima di tornare al di sotto del prezzo di debutto e raggiungere un minimo di circa $ 310.

Il prezzo era ancora ben al di sopra del prezzo di riferimento di $ 250 fissato martedì sera,
anche se nessuna azione è passata di mano a quel prezzo.

Aggirando il tradizionale processo di IPO, Coinbase ha quotato direttamente le sue azioni,
consentendo ai dipendenti e agli azionisti esistenti di vendere immediatamente le azioni a un prezzo di mercato.

Nel perseguire una quotazione diretta, Coinbase ha seguito società tecnologiche come Spotify, Slack, Palantir e Roblox,
che hanno contribuito a standardizzare il processo.


La quotazione è stata un discreto successo, il che, in questi momenti particolari, è già un buon risultato.

Poteva anche andare molto male, come a Deliveroo, che rischia di far saltare qualche testa.

Anche nell’Hi-tech c’è un po’ di nervosismo, soprattutto dopo quello che è successo ad Archegos,
che ha portato in rosso il tecnologico dell’Estremo oriente.

Il settore a cui Coinbase è collegato, le valute virtuali, è andato benino oggi,
vicino ai massimi di capitalizzazione di sempre e con un valore complessivo oltre i due miliardi.


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Coinbase offre servizi e fino a quando il settore delle valute virtuali sarà a questi livelli non rischierà molto.

Però il valore del settore è molto fluttuante, quindi, come sempre, bisogna utilizzare una buona dose di grano salis.

La valuta più rara al mondo.
 
buon fine settimana a tutti e tantissimi AUGURI di buon compleanno alla padrona di casa che aggiunge una candelina alla sua torta rimanendo sempre in splendida forma.
:auguri: :cin::band::auguri:
 
Daniiiiiiiiiiiii ma è vero ? Compi gli anni e non ci dici nulla.
Io ho perso la memoria...non faccio testo. Ma tu. Dai.
Foto sexi vogliamo.
 
Questo potrebbe essere uno degli ultimi articoli liberamente scritti su questo tema.

Da qui a breve tempo, infatti, con l’eventuale approvazione del Ddl Zan
un simile articolo potrebbe essere vietato o il suo autore potrebbe essere processato,
o condannato in base all’arbitrio interpretativo che il Ddl Zan rimette nelle mani dell’interprete.


Qui la questione non è etica, ma prettamente giuridica.

Ciascuno può aderire alla piattaforma ideologica e valoriale che preferisce in riferimento alle unioni tra persone dello stesso sesso,
alla famiglia naturale, alla tradizione cristiana o a quella anticristiana progressista che così di moda oggi è
(come la generale decadenza della civiltà occidentale, secondo le acute ricognizioni di un filosofo ateo come Michel Onfray).


Prescindendo dal codice morale prescelto, tuttavia, una questione di principio non può che accomunare tutti,
cioè la questione della libertà, specialmente quella di parola, di pensiero, di coscienza, di insegnamento,
di professione del proprio credo filosofico-antropologico, o religioso, o teologico
.

Quanto più ci si professa amanti della libertà, della visione liberale della vita, della società, del contesto culturale e politico,
quanto più si dovrebbe temere l’eventuale approvazione del Ddl Zan che, in buona sostanza, lo si ammetta o lo si neghi,
instituisce una forma legale di vera e propria “inquisizione arcobaleno”.

Già prima dell’approvazione del Ddl Zan lo scenario è sufficientemente sconfortante, sia in Italia che all’estero,
per lasciar facilmente supporre che, con ampie probabilità dopo l’approvazione del Ddl Zan,
la situazione non potrà che peggiorare nel senso predetto di una “inquisizione arcobaleno
che si metterà alla caccia di chiunque non condivida le posizioni dell’ortodossia Lgbt,
che ha reso la propria sessualità una nuova forma di pensiero totalitario,
o, per usare le parole di Papa Francesco, una vera e propria forma di “colonizzazione ideologica”.


Se in Canada, infatti, il catechismo è già stato vietato perché considerato omofobo,
in Italia un eroico sacerdote di Lecce è stato bersagliato da molteplici accuse di omofobia,
soltanto perché ha fatto il proprio dovere in conformità agli insegnamenti della Chiesa,
che condannano ufficialmente e solennemente l’ideologia gender.

In questo senso, l’accusa di omofobia può facilmente trasformarsi non già in una condanna di effettivi e reali comportamenti discriminatori,
ma in una vera e propria forma di persecuzione del pensiero diverso, che fosse manifestato perfino da chi è omosessuale
e che si dovesse venire a trovare in posizione eterodossa rispetto al “pensiero unico” dettato dai gran sacerdoti della “chiesa Lgbt”.

In questo senso si ricordi, tra i tanti esempi possibili, il boicottaggio organizzato da Elton John contro i prodotti di Dolce e Gabbana
che si erano resi colpevoli secondo la star americana, di aver dichiarato che un bambino ha bisogno di un padre e di una madre.


In fondo, se in Inghilterra già da tempo è vietato dire mamma e papà nelle scuole,
Lorella Cuccarini ha subito un vero e proprio linciaggio mediatico,
venendo accusata di omofobia soltanto perché ha espresso i propri dubbi sulla pratica della maternità surrogata
(peraltro penalmente sanzionata allo stato attuale della legge italiana come di moltissimi altri Paesi).

E chi si ricorda del cardinale di Malaga, Sebastiàn Aguilar, uno dei teologi più apprezzati da Papa Francesco,
peraltro, processato per omofobia sol perché fedele al proprio credo religioso e alla dottrina della Chiesa?

E come non ricordare, ancor più di recente, il caso del professore di Filosofia politica di una università dell’Ohio,
che è stato sospeso solo perché non ha utilizzato il pronome femminile per un transgender?


In fondo, la semplice accusa di omofobia, come ogni potere inquisitorio che si rispetti,
è sufficiente per mettere sotto accusa anche chi si limita semplicemente a riportare
i bassi numeri delle unioni civili dopo l’approvazione della legge Cirinnà del 2016.

Se, tuttavia, prima dell’approvazione del Ddl Zan, l’accusa di omofobia rivolta contro chi esercitava il pensiero diverso
rispetto ai dettami ideologici Lgbt costituiva un “semplice” linciaggio mediatico,
dopo l’eventuale approvazione si processerà penalmente chi rivendica la propria libertà di coscienza e di pensiero,
rispetto ai dogmi dell’ideologia genderista.


Con l’accusa di omofobia, insomma, si rischia di poter mettere a tacere chiunque su qualunque argomento
possa essere ritenuto censurabile da parte della comunità Lgbt, come ampiamente hanno dimostrato, tra i tantissimi possibili, gli esempi di cui sopra.


Alla luce di ciò, insomma, appare evidente che un disegno di legge come il Ddl Zan costituisca più che la difesa giuridica
(già peraltro esistente) delle singole persone omosessuali, lo strumento di forza legale (ma non per questo rispondente a giustizia e razionalità)
con cui gli ideologi Lgbt intendono mettere a tacere tutti i propri avversari, dimenticando la preziosa lezione illuminista di Voltaire il quale si chiedeva:

“Chi è il persecutore? È colui il cui orgoglio ferito e fanatismo furioso istigano il principe
o i magistrati contro uomini innocenti, che non hanno altra colpa che di essere di diversa opinione da lui”.
 
Come riportato da diverse fonti
il CdM di ieri , quello che poi ha portato al “Rischio ragionato” delle parziali riaperture, è stato molto movimentato.

Finalmente sono state messe alcune cose in chiaro che, finora, nessuno aveva avuto il coraggio di dire apertamente.


Da un lato abbiamo una parte politica, la Sinistra di Speranza, che vuole usare le chiusure non per fattori di carattere scientifico,
ma per danneggiare politicamente l’avversario, cioè la Lega di Salvini.

Dall’altro finalmente, magari con qualche stimolo, Giorgetti ha preso le difese di milioni d’italiani allo stremo
ed ha fatto la domanda che una grossa fetta della popolazione si sta facendo da tempo:


“Noi dobbiamo rispondere a chi non ce la fa più. Noi della Lega rappresentiamo certi mondi economici, tu chi rappresenti?”


Perchè, chiediamocelo, chi rappresenta Speranza?

Articolo 1 ?

Un partito che rappresenta una fetta secondaria dell’ex PD anti renziano e che è già nel passato politico del Paese?

Quale parte sociale del paese porta in Parlamento e nel Consiglio dei Ministri il rappresentate alla Sanità?

I lavoratori protetti che non hanno nulla da rischiare ?

I pensionati benestanti come il suo padre-padrone politico Bersani?

Sicuramente non rappresenta i nuovi proletari, cioè i piccoli imprenditori dei servizi,
della ristorazione, dell’artigianato e del commercio danneggiati dal Covid 19.


L’Italia è al limite dell’esasperazione e le aperture parziali che partiranno dal 26 aprile almeno danno una speranza, quella vera, per il futuro.

Lo Speranza ministro è , invece, solo il rappresentante di una piccola classe garantita che,
basandosi sui propri pregiudizi verso il popolino che lavora, vorrebbe tenerlo in prigione per sempre.

Ringraziamo che, per fortuna, c’è chi si ricorda della classi più basse e ne porta le istanze in Consiglio dei Ministri, visto che il Parlamento sembra ormai esautorato.
 
Come confermato dalla WELT, il ministro della giustizia del governo federale tedesco,
Christine Lambrecht (SPD, socialdemocratici), ha invitato la polizia a reprimere le manifestazioni contro le misure per il Coronavirus.

Nel caso di violazioni di legge o di atti che vanno contro le norme di distanziamento sociale anti epidemico,

Bisogna tracciare una linea rossa chiara e procedere con coerenza“,
ha detto il politico dell’SPD sui giornali del “Funke media group”.



Oltre all’azione penale, ciò significa anche che le manifestazioni devono essere interrotte dalla polizia
come conseguenza finale se le condizioni non vengono rispettate o se vengono commessi crimini
.”
nel momento in cui la vita delle persone viene fortemente ristretta mentre altre persone sembrano comportarsi in modo libero ed autonomo nell manifestazioni.

Proteste anti-coronavirus si ripetono quasi settimanalmente in Germania, sono previste anche prima di questo weekend.

Nuove proteste contro le richieste della Corona sono previste per oggi in diverse città tedesche.


La germania è su una via veramente scoscesa e complessa: i contagi stanno aumentando ed il governo non sa che pesci prendere.

Si sta preparando una legge federale che permetta di inasprire le misure saltando i Land,
ma la Corte Costituzionale ha espresso molti dubbi sulla legittimità delle restrizioni alle libertà personali.

Intanto la popolarità della CDU va a picco, portandosi dietro il nuovo segretario Laschet,
mentre acquista forza il segretario della CSU Söder come possibile candidato cancelliere ed i Verdi si fregano le mani.

Nel mentre la SPD, i socialdemocratici, non ha migliore idea che manganellare la gente.
 
Claudio Borghi, nel suo spazio proprio a RPL, si occupa dell'”Escapologia” , l’arte della fuga,
del Governo dal parlamento e di come esistano delle forze politiche che vogliono continuare ad agire nell’ombra,
di nascosto, senza discussione davanti al pese, e fra queste, purtroppo, anche Forza Italia.

Borghi aveva presentato un emendamento che avrebbe obbligato il governo a discutere prima in parlamento,
almeno un giorno, prima d’imporre dei Decreti Legge che ponessero delle limitazioni alle libertà personali.

Il minimo, in una democrazia parlamentare dove le camere elette sono espressive della Sovranità del popolo.


Dopo forti polemiche in commissione Sanità questa proposta è stata bocciata
NON solo da PD, LEU e M5s, ma anche da Forza Italia, che si è sottomessa ed accodata alla sinistra
.


Del resto sono proprio di questi giorni le profferte, non respinte, di Letta a Forza Italia per un’alleanza stabile.

Come il solito c’è qualcuno che “Lavora per il Re di Prussia”, salvo poi fingersi rappresentante dei lavoratori autonomi.
 

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